venerdì 22 febbraio 2013

PACUVIO CALAVIO


Care amiche e cari amici,


Pacuvio Calavio, chi era costui?

Sicuramente lo conoscete:è il "Prototipo Universale dell'uomo di Potere senza scrupoli!
Ma, procediamo con ordine!

Siamo ormai agli ultimi giorni di una campagna elettorale chiassosa, bugiarda e piena di incognite in cui le micro-oligarchie all'interno dei partiti cercano di "trovare la quadra truffaldina", sollecitando i nostri istinti primitivi, per sconfiggere i vari Grillo, Ingroia e così via, per cercare di mantenere il Potere, perché tanto, tra di loro, da tempo, sono tutti d'accordo anche se fanno finta di litigare (I ladri di Pisa che litigavano di giorno, mentre, di notte, andavano a rubare insieme). 

Purtroppo, dopo quarant'anni e passa di depauperamento della Politica e di diseducazione del popolo a capire la Politica, questi hanno, forse, ancora buone probabilità di riuscirci. 
Ormai da tempo, la Politica vive ai margini della Società, in un mondo tutto suo, con regole diverse da quelle che la convivenza civile e democratica imporrebbe e, allo stesso tempo, noi non siamo più abituati ad usare l'antidoto migliore contro questi truffatori: 
la Razionalità e l'uso delle superiori capacità intellettive”, contro la sollecitazione, da parte di questi manipolatori, degli istinti più primitivi che ognuno di noi, purtroppo, ha nel proprio DNA ed insiti ancora più potentemente nel DNA della cosiddetta "Opinione Pubblica"!
Comunque, certe situazioni accadono ciclicamente nella storia dell'uomo, da quando è nata la civiltà, perché il comportamento umano è immutabile e, in determinate circostanze, è stato studiato da millenni e, proprio perché, ormai, lo si conosce, è, quindi, facilmente prevedibile. 
Di tutto ciò, ne approfittano i furbi e quelli che vogliono raggiungere obiettivi personali, quali il potere, la ricchezza, etc.
Qualcuno obietterà che il nostro comportamento è completamente differente da quello di duemila anni fa, perché noi abbiamo l'automobile, l'aereo, il telefono, la televisione, la radio, il computer etc. Il caro Luciano De Crescenzo direbbe che queste tecnologie non sono altro che "prolunghe" (dell'udito, della vista, delle gambe e così via) ma che fondamentalmente l'uomo è rimasto immutato da allora; che, sull'uomo, è stato detto tutto quello che c'era da dire e lo hanno detto i Greci 24 secoli fa. 
Oggi, infatti, come duemila anni fa, l'uomo, se è impreparato ad affrontare le situazioni, cade vittima di truffatori e delinquenti, provocando la sua rovina e la rovina della Società in cui vive che, perciò, cadrà sempre più nella corruzione, nella illegalità diffusa e nella miseria morale e materiale. 
Non ci credete? 
Allora leggete questo brano (anche se la traduzione da un'altra lingua non gli rende onore in quanto a chiarezza, proprio per la diversità di stile) e quello che fece un certo Pacuvio Calavio che, francamente, con il suo populismo ante litteram e con la sua capacità di manipolare il popolo, mi ricorda tanto qualcuno di oggi! 
Sarà forse un suo antenato? 

“.......omissis...Pacuvio Calavio, un nobile e insieme un amico del popolo che per altro aveva raggiunto il potere con mezzi disonesti, aveva fatto sì che che il senato fosse nelle mani sue e della plebe. Egli...omissis..... convinto che la plebe, già da lungo tempo ostile al senato, approfittando dell'occasione di un sovvertimento politico avrebbe avuto il coraggio di compiere qualcosa di grave, cioè di consegnare......omissis.. (n.d.r. la città ai nemici della Repubblica) dopo aver trucidato il senato.....omissis.., essendo un uomo malvagio, sì, ma non corrotto fino in fondo, poiché preferiva avere il dominio di uno stato integro piuttosto che sovvertito, e credeva che nessuno Stato, privato del pubblico consiglio, fosse integro, trovò un modo con il quale non solo salvare il senato, ma anche far sì che esso fosse nelle mani sue ....omissis....
Convocato il Senato, dopo aver esordito... omissis…... proseguì col dire che però incombeva un pericolo molto più grave e più terribile: giacché non attraverso la defezione la plebe mirava a cancellare il senato della città, ma attraverso il massacro del senato essa voleva consegnare lo stato privo di governo....omissis ( n.d.r. ai nemici); che egli era in grado di liberarli da quel pericolo, se glie lo permettevano e, dimentichi dei contrasti politici, avevano fiducia in lui; poiché tutti sopraffatti dalla paura, glie ne davano il permesso, disse “Vi chiuderò nella curia e, come se anch'io fossi complice dell'azione progettata, dando il mio assenso a disegni a cui invano potrei oppormi, troverò una via per la vostra salvezza. A garanzia di ciò fatemi prestare la promessa che voi stesso volete!”. Dopo aver promesso ed essere uscito, fa chiudere la curia e lascia delle guardie nel vestibolo, perché nessuno possa né entrare nella curia né uscire senza il suo permesso.
Convocato, poi il popolo in assemblea, disse:”Ciò che spesso avete desiderato, ...omissis.., cioè di poter infliggere il supplizio ad un malvagio e odioso senato, l'avete, non con vostro estremo pericolo assaltando in una rivolta ad una ad una le loro case, che essi difendono con presidi di clienti e di schiavi, ma senza rischi né impedimenti. Eccoveli tutti chiusi nella curia, soli, senz'armi! Ma non commettete azioni precipitose, avventatamente e alla cieca; vi conferirò il diritto di pronunciare la sentenza capitale per ognuno di essi, affinché ciascuno sconti la pena che si è meritata. Ma prima di tutto è necessario che voi diate sfogo all'ira solo a condizione che all'ira anteponiate il bene e l'utile vostro (n.d.r. diffidate di chi vi dice "lo faccio nel tuo interesse!"). Voi odiate, infatti, se non erro, questi senatori; non è che non vogliate avere affatto un senato; giacché inevitabilmente o si ha un re, cosa che è abominevole, o, ciò che è il solo principio direttivo di uno stato libero, si ha un senato. Perciò dovete fare due cose insieme sia eliminare il vecchio senato sia cooptarne uno nuovo. Farò citare ad uno ad uno i senatori, sulla cui vita vi chiederò di pronunciarvi. Ciò che avrete deciso riguardo a ciascuno, sarà fatto; ma prima che al colpevole sia inflitto il supplizio, al suo posto coopterete come nuovo senatore un uomo perbene ed energico”. Poi si sedette e, introdotti i nomi nell'urna, diede ordine che il senatore, il cui nome fu sorteggiato per primo, fosse citato e fatto uscire dalla curia. Allorché quel nome fu udito, ciascuno per parte sua si mise a schiamazzare che egli era malvagio e un furfante e che era degno della pena capitale. Allorché Pacuvio: “Vedo qual è la sentenza riguardo a costui; al posto di un malvagio e di un furfante nominate dunque un senatore buono e giusto!” Dapprima c'era silenzio, per la mancanza di uno migliore da proporre in sostituzione; poi, tutte le volte che qualcuno, messa da parte la timidezza, faceva un nome, subito si levava uno schiamazzo molto più grande, poiché alcuni dicevano di non conoscerlo, altri ne rinfacciavano ora le azioni infami, ora l'umile origine e la squallida povertà e il tipo di guadagno o di mestiere disonorevole. La stessa cosa e molto più, si verificò a proposito del secondo e del terzo senatore che furono citati, cosicché era chiaro che i cittadini non erano contenti di lui, ma che mancava chi potessero porre al suo posto, poiché non era il caso che fossero nominati quei medesimi il cui nome era stato pronunciato per null'altro che per udire cose infamanti, e tutti gli altri erano molto più dappoco ed oscuri di quelli che per primi erano venuti in mente.
Perciò i cittadini se ne andarono, dicendo che 
"il male che si conosce meglio, è quello che si tollera di più"
e ordinando che il senato fosse liberato dalla prigionia. In questo modo Pacuvioavendo con il salvargli la vita fatto sì che il senato fosse nelle mani sue più che in quello della plebe, senza bisogno di armi, con l'assenso ormai di tutti, aveva il dominio (n.d.r. assoluto). .......(continua)”

Questo è un brano di Tito Livio (Libro XXIII 3,4)

e racconta una storia di 2200 anni fa, ambientata a Capua durante la Seconda guerra Punica, cioè la guerra tra Cartagine, Annibale e Roma.

Questo racconto ha diverse chiavi di lettura, ma   lascio a voi ogni interpretazione.


Vorrei solo farvi una domanda: 


"Volete fare come i Campani e votare gli stessi che ci hanno affossato e hanno portato corruzione e miseria nel ceto medio basso, e li voterete solo perché giustificati dal fatto che:
 "il male che si conosce meglio, è quello che si tollera di più"
oppure volete, finalmente, smantellare questa "FILIERA DI POTERE"?

A VOI L'ARDUA RISPOSTA!

RICORDATE SOLO CHE IL FUTURO DEMOCRATICO DI QUESTO PAESE PASSA ATTRAVERSO LE NOSTRE MATITE COPIATIVE E DALL'USO CHE NE FAREMO NEI SEGGI!


Un abbraccio.

1 commento:

  1. leggendo e rileggendo trovo che in 2000 anni le cose non sono cambiate anzi se e possibile son pure peggiorate 30 anni fa bennato cantava burattino senza fili e parlava del pinocchio nazionale che nello specifico siamo noi popolo italiano manovrato senza fili dal burattinaio di turno la colpa di tutto questo e nostra che ben sapevamo chi erano e nonostante questo abbiamo continuato a votarli a credere che le cose sarebbero cambiate in realta non e cambiato nulla e solo morta la speranza ci siamo affidati per 20 ad uno simpatico ma molto attento hai suoi di affari e non hai nostri con all' opposizione tipi blandi attenti piu alle loro banche (vedi MPS) che alle nostre finanze ora un comico il nuovo messia trascina le folle invocando il sogno di una societa normale predica di salari garantiti uguaglianza e altre cose francamente io mi sono stufato di prestare il fianco non voglio essere complice di nessuno perche se votate questi squali siete complici e non lamentatevi dopo di quello che poteva essere e non e stato la colpa e nostra e di questo paghiamo dazio a poche ore non so ancora chi votero ho detto il meno peggio però a trovarlo il meno peggio a me sembrano tutti uguali che DIO CI SALVI con affetto LUPODITALOS

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