venerdì 26 aprile 2013

ER DISCORSO

“Zitti, zitti, daje, smettetela de fa' sta caciara!
C'è chi ce dirà come fa' la vita meno amara!
La vecchia volpe ce risolverà li guai nostri”

“Oh, Vedo che ce sono tutti li padrennostri!
Quer diavolo di Lupo, insaziabile, puttaniere,
corruttore, che le su bucjie le fa diventà vere.
Ce so' l'agnelli ch'hanno er vizio der sacrificio
e, perciò, se scornano tra de loro, a beneficio
del lupo! Ma nun lo capischeno! So' montoni!
Sanno solo sbatte le corna, co' li capoccioni!
Guarda, c'è pure er professor superbo, l'onagro!
Er su' governo, ha fatto diventà, er Paese, magro.
Ma come, ce so' pure li ramarri verdi padani?
Ma nun avevate detto che volevate stà lontani?
Ma nun vedo li più numerosi, dove so' l'insetti?
Ah, quell'esagitato del Grillo nun se vuo' mischià
e strilla co l'ape e la formica, laboriose, de mannà
tutti voi a casa e di nun favve mai più commannà.
E voi che fate? Mane e sera state sempre a litigà?
Lo so perché m'avete chiamata! Voi siete inetti,
v'abbuffate, trattate grana; siete dei ladri perfetti!
Voi nun sapete metteve d'accordo, nè siete capaci
de controllà er paese perché siete troppo rapaci!
Ma nun capite che se ve magnate tutti li creati,
l'artri, l'insetti, pe' forza che so' tutti 'ncazzati!
Mo' voi che volete, perché m'avete chiamato?
Volete che io rimanga? Sì, ho dei piani elaborati
pe' fa sì che noi continuamo a magnà così,  beati!
Voi nun m'avete mai ascoltato! Ve le ho, sì, cantate!
Mo' me dovete sta a sentì tutti, si no v'arrangiate!
Voi, m'avete fatto sempre orecchie da mercante!
Avete rubato, ingannato, corrotto, e come Dante,
ve metterei all'inferno; voi siete solo dei barattieri,
c'avete usato le cariche pe' arricchivve fino a ieri.
Voi ve credete furbi; invece voi ci'avete la stupidità!
Pe' magnà tutto, assai e subbito, state solo a rovinà
tutti; pensate che tutti loro nun se ne accorgano?
Ed invece nun sapete che, si loro nun magnano,
anche voi ve morite de fame; loro, così, s'arrabbiano!
Voi dovete imparà a farli sta bene  e così se calmano!
Avete capito la lezione? Risolleviamo er monno cupo!
Pe' prima, calmiamo li montoni! Poi, in pace, ar lupo
facemoje fà l'affari sua, co tutti li sottomessi nel branco;
lo salviamo da li cani giustizieri e lo mannamo franco.
A li ramarri verdi creeremo na riserva propria, federale,
e la finiscono, pe' sempre, de rompe li cojoni e dire male.
All'onagro, c'ha la superbia de sapè fa tutto, je mettemo
er basto de 'na onorificenza ; de danni ne farà de meno.
A Grillo e all'insetti che strilleno, noi daremo solo lavoro;
li faremo campà appena decenti, co'n finto mondo d'oro,
così nun s'impicceranno più de noi e del governo; così,
loro se riempieno la pancia, solo dar sabato ar gioveddì,
mentre noi, ogni giorno, continuiamo a fa' li porci comodi.
Er problema vero è er tempo; ce vo tempo a fa sto bengodi;
Ma noi dicemo che bisogna da riformà lo Stato e che le leggi
pe' fallo so' lunghe assai, e perciò dovemo da sta su sti seggi,
a lungo. Poi, facemo na nuova legge elettorale, fatta ad arte;
utile, con poco ricambio, a sarvà solo l'oligarchie de parte.
Si siete d'accordo allora me ripresento e accetto er posto,
si no ve lascio! Ho perfino prenotato le ferie d'agosto!”

“Sì resta co' noi, guidace! Brava, unica, furba e scaltra!”

“Accetto di nuovo de sta al Colle, ma ve chiedo n'altra
cosa: io, pe finta,  ve dirò peste e corna, ma voi ce state!”

"Certo! T'applaudiamo sì, così continuiamo le magnate!”

Pasquina


6 commenti:

  1. che dire in prosa hai detto verita amare questo nostro paese terra di conquista di ladri affaristi truffatori e chi piu ne ha piu ne metta dove il malaffare e diventato sistema dove se non rubi finisci nella cerchia di quei poveri coglioni che pagano e tacciano
    bancomat di criminali in giacca e cravatta che promettono il futuro ma in realta il tuo futuro se lo sono gia venduto spesso penso ad una rivoluzione di onesti ma le rivoluzioni portano violenza sangue e merda e noi siamo troppo civili per fare sangue e merda viviamo nella speranza che qualcosa cambi ci si accontenta dei gadget che ogni tanto il potere ti concede .gli uomini che creano il potere concorrono notevolmente alla potenza del loro paese;gli uomini che mettono in dubbio questo potere anche loro vi contribuiscono perche e da loro che apprendiamo se ci serviamo del potere o se il potere si serve di noi.

    LUPODITALOS

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  2. Questo è il risultato del modo di ragionare ed operare di gran parte del popolo italiano: cioè, di vivere per “appartenenza”. Questa, purtroppo è una mentalità atavica che affonda le sue radici nel passato, almeno dai tempi delle lotte tra Papato e Impero (Guelfi e ghibellini). Siamo rimasti là! Perciò questi “Signori della Guerra” sono padroni dei nostri beni, dei nostri corpi e della gran parte delle anime del popolo italiano che ormai è schiava di questo sistema e, quindi, nonostante siamo in democrazia, non partecipa alla vita pubblica che è diventata un affare privato.
    Non possiamo fare altro che cercare di smuovere le coscienze e fare opera di persuasione rendendo il popolo consapevole della sua forza democratica, ritenendo che nessuna rivoluzione violenta risolva tale situazione.

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  3. Mi piace!!! Lo recensiono e sponsorizzo! :-)

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