mercoledì 31 luglio 2013

LA POLITICA CI FA FELICI? II PARTE

Care amiche e cari amici,


Dopo aver fatto nella prima parte,  ( http://uncaffedagraziella.blogspot.it/2013/07/la-politica-ci-fa-felici.html ) una analisi sommaria delle cause e dei principi ispiratori che ci hanno condotto fin qui, fino, cioè, a questo disastro economico, politico e morale, in questa seconda parte, vediamo se qualcosa è cambiata in Politica e se qualcosa deve e può cambiare ancora e in che modo.  

Chiediamoci:


D) Come mai, ancora oggi la Politica viene vissuta così, in una specie di dicotomia tra Eletti ed elettori, e in base a quali ulteriori principi filosofici anti-popolari?

Parlare di "Politica come Servizio", come detto, è un concetto in voga da tempo immemore nella Politica italiana e, per altro, richiamato dal Premier Letta, novello democristiano, nel discorso di insediamento del suo Governo, quando lo ha definito "Governo di Servizio" nelle brutture della attuale politica, senza specificare, però, da dove e da chi derivavano le brutture:
E come avrebbe potuto? 
Egli è appiattito sui "desiderata" di una "ammucchiata" che, pur di "comandare e non farsi giudicare", continua a sostenere le proprie "aberrazioni propagandistiche" del recente passato. 
Per questo, pur strombazzando la "sua determinazione a fare", Letta non fa altro, in attesa di una pronosticata ripresa naturale dell'economia europea, che "rinviare" o produrre interventi legislativi minimi, ma, soprattutto, egli è costretto a focalizzare ogni attenzione, ormai da mesi, solo sulla eliminazione  dell'IMU e dell'IVA. 
Egli è stato, infatti, convinto dal proprio partner di Governo, il PDL, (che lo fa per riaccreditarsi presso gli italiani disposti a vendersi per un piatto di lenticchie come Esaù), che le risorse per rilanciare l'economia si trovano in quei capitoli di  risparmio.
Le risorse si trovano, invece, tanto per citarne alcune :
  • eliminando gli  sprechi di Stato e quindi le ruberie della Politica                    (annualmente, 69 mld di ruberie su 800 mld di bilancio dello Stato);  
  • eliminando le lobby;
  • eliminando una burocrazia asfissiante;
  • eliminando una evasione fiscale che non ha precedenti nel mondo               (annualmente, oltre 700 mld di riscossione tasse e 230 mld di evasione);
  • eliminando la malavita organizzata e così via;
  • meno che mai, però, pena un  disastro simile a quello della economia Argentina, a vendere, come dicono, i produttivi gioielli di famiglia (ENI, Finmeccanica, ENEL), perché sarebbero vendite che andrebbero a vantaggio delle solite lobby o "salotti buoni" industriali e finanziari nazionali o, peggio, esteri.
Ma queste, ovviamente, come immaginate, sono azioni impossibili da compiere da parte di questa "casta" e, soprattutto, da parte di questo Governo, vista la loro organicità e dipendenza dall'attuale "Sistema deviato di sfruttamento del popolo", essendo  stati ELETTI DA LOBBY ECONOMICHE e PROFESSIONALI che dominano appunto tale Sistema per fare i propri profitti a danno del Paese e che hanno, pertanto, tutta la convenienza a perpetuarlo!

L'essere "ELETTO", specialmente, dalle Lobby, o Poteri forti, qualunque essi siano, comunque, è ciò che ha consacrato, oggi, come nel passato, il Potere assoluto, sul popolo, di singoli personaggi senza scrupoli.
Ma, per essere ELETTI, comunque, bisogna avere delle peculiarità specifiche.
Nel '500 i cosiddetti “Principi pieni di Grazia", sostenuti sempre da "Poteri Forti", secondo il codice di comportamento del Machiavelli, dovevano essere “volpe e leone, cioè astuti e forti, ma anche un misto di bontà, di crudeltà e mancanza di scrupoli, quando dovevano difendere i principi del Potere Statale e salvificare (fare salva dal peccato), a loro modo di vedere, la Società peccaminosa.
Queste caratterizzazioni machiavelliche del "Politico", sembrano essere ancora una guida comportamentale per gli attuali uomini politici che, però, le hanno spinte  ancor più all'estremo, per quanto riguarda la mancanza di scrupoli e la voglia di depredare il popolo al fine di arricchirsi a livello personale e godere di assurdi privilegi.

Per molti italiani, ormai, più che "eletti" o "onorevoli", questi, appaiono, invece, come dei “papponi” che si fanno “mantenere” da un popolo “messo in mezzo alla strada”, a forza, da loro stessi e dalle lobby che li hanno nel loro libro paga!

Quanto questo modo di giudicarli sia attuale e vero, lo lascio al vostro modo di vedere la situazione!
Ripercorrete, però, gli avvenimenti dagli anni '70 in poi e vi accorgerete che, invece di esaltare la “sovranità del popolo”, la Politica, l'ha sempre, sistematicamente, elusa malamente.
Questi “figuri”, ad ogni protesta popolare contro le loro malefatte (vedi tangentopoli 1 e anche quella di oggi), l'hanno fatta sempre passare come anti politica e, perciò, malvagia e pericolosa per il Paese, e, invece di comprendere le motivazioni del contrasto, l'hanno sempre combattuta applicando, anche se non palesemente, un ulteriore aberrante principio rafforzativo di quello di S. Agostino e, cioè, che:

 “L'uomo è fondamentalmente malvagio e quindi l'AUTORITÀ o il POTERE POLITICO, deve reprimere questa malvagità eversiva, questa ANTI POLITICA.

Per questo, forse, Napolitano, che è parte attiva di questo Sistema, consapevolmente o inconsapevolmente, non vuole che andiamo alle elezioni, nonostante la palese incapacità e malafede della "Ammucchiata" ? 
Il Paese, se vuole salvarsi, dovrà, invece, procedere ad un vero cambiamento anche se Napolitano, in nome della real-economic, sembra lo voglia ritardare.

Napolitano appare, oggi, come colui che 
cerca di frenare il cambiamento, ma lo fa come colui che, "ridicolmente", cerca di fermare, con le braccia aperte, da solo,  una carica di bisonti. 
Ci vuole ben altro!

E)  Si può ancora uscire dal tunnel o allontanarci dal baratro?

Sì, se la maggioranza degli italiani, comincia a non credere più che la propria Felicità possa venire solo dall'alto e solo "pregando" il Potente di turno, il professionista della politica, affinché gliela conceda, ma deve cominciare a credere nella sua forza e nei suoi principi.  E' necessario promuovere un sistema meritocratico. Solo così si può far  finire questa specie di "Assolutismo” degli attuali mediocri, finti partiti democratici che si sono, finora, infischiati delle richieste popolari, ritenendole malvagie! 

F) Sta cambiando qualcosa?

Vi sono tutti i segnali per capire che sta accadendo un cambiamento e loro ne sono consapevoli, per cui stanno frenando ogni nostra richiesta (per esempio: abolizione Porcellum, abrogazione finanziamento partiti; intoccabilità principi fondamentali della Costituzione e del Diritto, etc.).

F1) Qualcosa, infatti, sta cambiando in Italia per quanto riguarda la possibilità di applicazione piena della "sovranità popolare" nonostante che questi, finora, l'abbiano fatta sempre apparire come un qualcosa di pericoloso, quasi una visione “Utopica” dello Stato e quindi della Società, una specie di “non- luogo” alla Tommaso Moro. La "sovranità popolare", infatti,  è stata finora spacciata come prerogativa  di una “isola felice” nella quale eserciterebbe il suo Potere uno “Stato idealmente perfetto” in una “Società dagli ideali anche essa perfetti”, e per questo, secondo loro, improponibile per il nostro Paese, considerati i difetti e la malvagità degli italiani. 
Per questo, infatti, l'Utopia della “sovranità popolare” (il non – luogo della felicità) è rimasta chiusa, finora, solo nelle speranze e nelle menti di tante persone “illuminate e lungimiranti” e, di fatto, è stato inapplicato. 
Tale concetto, ora, sta finalmente uscendo dagli ambienti di nicchia e, pian pano, sta diventando patrimonio di gran parte degli italiani!

F2) Qualcosa sta cambiando oggi in Italia, se vi è di nuovo, grande voglia di libertà e uguaglianza, nonostante che finora, non dico l'Utopia, ma ripeto, neanche “l'Illuminismo” del '700 e della “Rivoluzione Francese” che riteneva possibile il raggiungimento della “Felicità” da parte del popolo, sembra non abbia mai attecchito, né “col tempo”, né nella Storia, e nemmeno col “Progresso”, come pronosticavano i Giacobini.

F3) Qualcosa sta cambiando oggi in Italia, se si sta chiedendo alla Politica di farci  essere felici o almeno tranquilli, nonostante che la “nostra Storia”, condizionata, da sempre, da pregiudizi e da Poteri forti,  infatti, non abbia mai avuto una logica interna  di supremazia popolare come nei Paesi anglosassoni, veramente democratici. La Politica italiana, finora, non ha mai voluto sintonizzarsi sul corso internazionale della Politica stessa, così da permettere di conseguire obiettivi, anche a lunga scadenza, per i quali, gli uomini, avrebbero potuto raggiungere la “Felicità”(cioè, il regno della libertà, della società senza classi e del progresso).

Ora chiediamoci:
G) Come ottenere, sulla base di "principi popolari", però, un  cambiamento vero e definitivo? 
Per il cambiamento vero e definitivo è necessario che il popolo, che finora si è sempre fatto trascinare passivamente, senza reagire, dagli avvenimenti della politica e non ha mai voluto applicare la massima:
volentes fata ducunt, nolentes trahunt",
(mentre i volenterosi dominano il fato, i negligenti ne vengono trascinati) 

“cavalchi questa forza delle cose”, e attui una “Rivoluzione democratica” nella Società e nello Stato, così come scritta nella attuale Costituzione!
La “Felicità”, con la Politica, è sicuramente raggiungibile, ma è necessario cambiare la situazione, cambiando mentalità e ispirandosi ad un Principio Fondamentale; principio che, forse, non è stato mai recepito appieno e che, invece, nella sua semplicità e nella sua grande efficacia, sarebbe foriero di grandi cambiamenti come lo è stato nel periodo della “Rivoluzione Francese” e cioè che:

“L'uomo esce buono dalle mani del Creatore o della natura ed è la società che lo corrompe.”

Rousseau, è l'autore di questo principio che potrebbe compiere, se applicato, una operazione sostanzialmente eversiva perché significa che:

" se l’uomo è buono ed è la società che lo corrompe, per farlo diventare nuovamente buono, bisogna distruggere le istituzioni cattive e la politica che rende l’uomo malvagio”

Non deve essere, quindi, più accettato il principio secondo il quale vi è una presunta malvagità degli uomini e, pertanto, non può essere più accettata alcuna politica di "repressione" del volere e del controllo popolare ; né deve essere più tollerabile che il "Potere politico" sia generalmente il fautore di questa repressione in senso lato e nelle diverse forme moderne (soprattutto propaganda ingannevole) e sia generatore, quindi, di infelicità per il popolo.

In Italia, purtroppo, finora, per questo modo di pensare, il perseguimento della felicità non è stato mai messo all'ordine del giorno, in modo esplicito, come compito della Politica, al contrario della Costituzione americana, nella quale vale il presupposto che: 
libertà e uguaglianza siano i soli veri fattori di felicità.

Ora è tempo di farlo!

H) L'Italia, deve, inoltre, scrollarsi di dosso gli ultimi rimasugli dell'epoca delle “ideologie oppressive” che hanno dominato gli anni del ventesimo secolo, caratterizzati dalla contrapposizione, prima, tra colonialismo e anti colonialismo, poi, tra nazi-fascismo e liberalismo, quindi,  tra “Comunismo” e “Capitalismo”; ideologie per le quali milioni di individui sono morti in tali lotte e milioni di persone sono rimaste disilluse, specialmente dai due ultimi modelli, portatori di “Assoluta Infelicità”.
Per questo bisogna disilludere gli  attuali Partiti, antipopolari che sbandierano ancora ideologie (moderati, liberali, riformatori, capitalisti, comunisti etc.), per altro, finte, e riesumate solo per "comandare" opprimendoci e derubandoci, e disilluderli del fatto che, in base ad esse, possano nutrire fede nella loro immancabile vittoria, garantita, a loro dire, dal popolo stesso,  sicuri come sono di poterlo manipolare. 
Bisogna far capire loro che non sarà  mai più così e le ideologie non interessano più, perché ingannevoli e dannose, ma che si desidera prevalga un giusto pragmatismo alla anglosassone,  finalizzato "al bene collettivo"! 
Bisogna far capire loro che la gente sta cominciando ad aprire gli occhi e  sta reagendo alle fandonie, ed è interessata, a differenza loro, solo al "tornaconto collettivo e non più a quello privato"!
Bisogna far capire agli attuali “Signori della Politica” che sbandierano un finto modello perfetto di Società, che sappiamo per certo che il loro modello non darà mai  al popolo alcuna Felicità, anzi al contrario, darà solo vantaggi a loro e ai loro "Scherani". 
Bisogna far capire loro che: Semi presidenzialismo, abrogazione bicameralismo perfetto, ritocchini al Porcellum e così via, non possono essere varati da "mediocri, incapaci e in malafede" e meno che mai gli "stessi" possano attuare lo smantellamento della attuale Costituzione.
Bisogna far capire loro che smantellare la Costituzione non  è affatto la "priorità delle priorità" e meno che mai bisogna farlo per un "buon Governare", come ci vogliono far credere, perché siamo, ormai, consapevoli che è, invece, solo tutto un trucco per imbrogliarci di nuovo e per serrarci strettamente nelle loro spire mortali di serpenti velenosi. 

L'attuale Costituzione, infatti, per il momento è stata ed è, invece, l'unico baluardo efficace almeno per contenere le aggressioni e lo straripamento totale di questa casta, il cui unico obiettivo è campare alle spalle degli altri!.

E' TEMPO DI SVEGLIARCI COMPLETAMENTE E DI RIPRENDERCI I DIRITTI SANCITI DALLA NOSTRA ATTUALE OTTIMA COSTITUZIONE!


 ATTENZIONE A NON FAR CAMBIARE LA COSTITUZIONE E PERMETTERE LORO UN "COLPO DI STATO, cosiddetto, DEMOCRATICO" !


Un abbraccio.

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