mercoledì 30 maggio 2012

“Portare un messaggio a Garcia”.

Care amiche e cari amici,

il caffè letterario pian piano si sta affermando, per i suoi contenuti che amici, veramente speciali, inviano per la pubblicazione. 
Ho ricevuto questa mail da LupodiTalos, che mi ha mandato un breve saggio, scritto da Helbert Hubbard nel lontano 1899. Mi dice:

"Vorrei che pubblicassi questo racconto, che naturalmente non ho scritto io, ma solo copiato. Rende l'idea di come dovrebbe essere una persona che pensa ed agisce con la sua testa e porta a termine ciò che si è prefissato. In Italia ce ne sono molti, come, purtroppo ci sono anche molti che, per pigrizia congenita e malafede, approfittano del lavoro altrui. 
Ti saluto cordialmente come sempre". LUPODITALOS.

Saggio:

"In tutta questa *faccenda cubana, c'è un uomo che spicca all'orizzonte della mia memoria come *Marte al perielio". Quando scoppiò la *guerra tra la Spagna e gli Stati Uniti, si presentò la necessità di comunicare velocemente con il capo degli insorti. Garcia si trovava in qualche luogo irraggiungibile delle montagne di Cuba e nessuno sapeva dove.
Non lo si poteva raggiungere né con il telegrafo né con la posta.
Il Presidente doveva assicurarsi la sua cooperazione velocemente.
Che cosa fare?
Qualcuno disse al Presidente: "C'è un tipo di nome *Rowan, se c’è qualcuno che può raggiungere Garcia, beh, questi è lui".
Si mandò a chiamare Rowan e gli venne consegnata una lettera da recapitare a Garcia. Come "il tipo di nome Rowan*" abbia ricevuto la lettera, l’abbia sigillata in una *borsa incerata, l’abbia legata al petto sopra il cuore e sia sbarcato quattro giorni più tardi, di notte, sulle coste Cubane da una barca per scomparire nella giungla e sia potuto dopo tre settimane uscire dall’altra parte dell'isola, dopo avere attraversato a piedi un paese ostile e consegnato il messaggio a Garcia, sono dettagli che al momento non ho nessuna voglia di raccontarvi.
Quello che voglio dire è che *McKinley diede una lettera a Rowan perché la consegnasse a Garcia. Rowan prese la lettera e non chiese: "Dove si trova?"
Dio onnipotente! Quello sì che è un uomo la cui immagine dovrebbe essere immortalata nel bronzo e la cui statua dovrebbe essere esposta in ogni università del paese. I giovani non hanno bisogno di studiare libri, hanno bisogno di rafforzare la propria tempra in modo da diventare persone degne di
fiducia, capaci di agire con prontezza, di concentrare le proprie energie, di fare qualcosa come "portare un messaggio a Garcia".
Il Generale Garcia ormai è morto, ma ci sono altri Garcia.
Qualunque uomo si sia sforzato di eseguire un’impresa che richiedesse una gran quantità di cooperazione, è rimasto a volte quasi inorridito di fronte all’imbecillità dell’uomo medio, alla sua incapacità o alla sua mancanza di volontà di concentrarsi su una cosa ed eseguirla.
Trascuratezza nella collaborazione, stupida disattenzione, sciatta indifferenza e lavoro svolto senza entusiasmo sembrano essere la regola.
Nessun uomo può riuscire a meno che, per amore o per forza o con le minacce, costringa altri ad aiutarlo o li corrompa perché lo facciano, o - forse - a meno che Dio nella sua bontà non faccia un miracolo e gli mandi un angelo del paradiso ad aiutarlo.
Voi che mi leggete, fate questo esperimento: siete seduti nel vostro ufficio.
Sei impiegati sono a breve distanza da voi.
Chiamatene uno qualsiasi e chiedetegli quanto segue:
"Per favore guarda nell’ enciclopedia e scrivimi un breve memorandum sulla vita del *Correggio".
L’impiegato risponderà tranquillamente: "Sì signore" e andrà forse ad eseguire il compito?
Ci potete scommettere che non lo farà. Vi guarderà con sospetto e vi farà una o più delle seguenti domande:
Chi era?
Quale enciclopedia?
Dov’è l'enciclopedia?
Sono stato assunto per questo?
Non intende per caso *Bismarck?
Perché non lo può fare Carlo?
E’ morto?
C’è fretta?
Che ne dice se le porto il volume e se lo cerca Lei?
Perché c’è bisogno che lo sappia?
Sono pronto a giocarmi la camicia che dopo che avrete risposto alle domande e spiegato come cercare l’informazione e perché vi occorre, l’impiegato uscirà dalla stanza e chiederà ad un altro impiegato di dargli una mano a tentare di “trovare Garcia” per poi tornare da voi e dirvi che quell’uomo non esiste.
Certo potrei anche perdere la scommessa, ma secondo la legge delle probabilità, non la perderò.
Se siete saggi, non perderete tempo a spiegare al vostro impiegato che Correggio si trova sotto la C e non sotto la K, invece gli sorriderete dolcemente dicendogli: "Non importa", e andate a cercarlo da voi.
Questa incapacità di agire di propria iniziativa, questa stupidità morale, questa infermità della volontà, questa svogliatezza prenderanno piede allegramente e innalzeranno… sono queste le cose che rimandano il socialismo puro ad un futuro tanto remoto. Se le persone non vogliono agire di propria iniziativa, cosa faranno quando i benefici del loro lavoro saranno per tutti?
Sembra che ci sia bisogno di un primo ufficiale di coperta con un bastone nodoso. Ed il timore di beccarsi il benservito il sabato sera mantiene al loro posto molti operai.
Provate a mettere un annuncio per trovare uno stenografo, nove su dieci dei candidati che si presenteranno non saranno capaci né di scrivere né di mettere la punteggiatura, e non ne vedranno neanche la necessità.
Sarebbe in grado di portare un messaggio a Garcia, una persona del genere?
"Vedi quel contabile?", mi disse il caposquadra di una grande fabbrica.
"Sì, e allora?"
"Beh, è un bravo contabile. Ma se lo dovessi mandare in città a fare una commissione, magari riuscirebbe a portarla a termine però sarebbe anche capace di fermarsi in quattro bar, strada facendo, e una volta arrivato a Via del Corso si sarebbe dimenticato il motivo per cui era stato mandato in città ".
Si può affidare un messaggio per Garcia ad un uomo del genere?
Ultimamente si sente esprimere una tale *svenevole compassione per gli “operai oppressi e sfruttati " e per i “vagabondi senza tetto in cerca di un lavoro onesto", spesso accompagnata da parole dure nei confronti degli uomini al potere.
Nessuno parla del datore di lavoro che invecchia prematuramente nel vano tentativo di far svolgere un lavoro intelligente a dei buoni a nulla trasandati, e della sua lunga ed estenuante ricerca di “aiutanti" che non appena lui gira le spalle ne approfittano per battere la fiacca.
In ogni negozio e fabbrica è sempre in atto una cernita del personale.
Il proprietario deve costantemente mandare via il personale che ha dimostrato la propria incapacità di portare avanti gli interessi della società e ne viene assunto un altro.
Questa selezione va avanti a prescindere da quanto bene vadano le cose.
Solo che quando i tempi sono duri e il lavoro scarseggia, la selezione è più precisa… ma gli incompetenti e gli inetti vengono mandati sempre via.
Si tratta della sopravvivenza del più adatto. Gli interessi personali spingono tutti i datori di lavoro a tenersi i migliori: quelli capaci di portare un messaggio a Garcia.
Conosco una persona davvero dotata ma che non ha la capacità di dirigere una sua società, che inoltre è completamente inutile per tutti, dato che porta con sé il costante folle sospetto che il suo datore di lavoro lo stia opprimendo o voglia farlo. Non può dare ordini e non ne vuole ricevere.
Nell’evenienza in cui gli si dovesse dare un messaggio da portare a Garcia, la sua risposta probabilmente sarebbe: "Daglielo tu!”.
Questa sera questo uomo vaga per strada cercando un impiego, e il vento soffia tra le fibre del suo cappotto ridotto a brandelli. Nessuno osa assumerlo, dato che è regolarmente un fomentatore di malcontento. Non lo si può far ragionare, e l'unica cosa che crea un effetto su di lui è la punta di uno stivale rafforzato.
Naturalmente, so che una persona così moralmente deformata deve essere oggetto di compassione alla pari di uno storpio: ma nel fare ciò vediamo di versare una lacrima anche per gli uomini che si danno da fare per mandare avanti una grande azienda, il cui orario di lavoro non finisce al suono di una campanella, e i cui capelli imbiancano velocemente nel tentativo di mettere in riga gente sciattamente indifferente, l’imbecillità dei trasandati e l’ingratitudine degli irriconoscenti che, se non fosse per la loro ditta, sarebbero affamati e senza tetto.
Sto calcando troppo la mano? Forse; ma quando tutto il mondo ha subito una degradazione vorrei esprimere una parola di misericordia per l'uomo che ha successo, l'uomo che, a dispetto di tutto, riesce ad incanalare gli sforzi di altri, ed essendoci riuscito, si ritrova con niente, niente al di là di cibo e vestiti.
Ho cenato *al sacco ed ho lavorato per paghe giornaliere, e sono anche stato un datore di lavoro, e so che vi sono delle lamentele da entrambe le parti. Non vi è nulla di eccellente nella povertà, gli stracci non sono una raccomandazione, e tutti i datori di lavoro non sono avidi e arroganti, nella stessa misura in cui tutti i poveri non sono pieni virtù.
Le persone che godono della mia simpatia sono gli uomini che lavorano quando il “capo” è lontano, quando è a casa.
E l’uomo che quando gli viene data una lettera per Garcia, come nulla fosse prende la *missiva, senza porre sciocche domande, e senza una segreta intenzione di gettarla nel tombino più vicino, o senza fare qualsiasi altra cosa che non sia consegnarla, che non viene mai “licenziato”, e nemmeno deve scioperare per avere uno stipendio più alto.
La civilizzazione è una lunga e ansiosa ricerca di persone di questo tipo.
Tutto quello che un uomo di tale stampo chiede deve essere concessa.
E’ richiesto in ogni città, paese e villaggio, in ogni ufficio, negozio, bottega e fabbrica. Il mondo ha un urgente bisogno di persone così, c’è bisogno di loro, un bisogno estremo di persone che possono “Portare un messaggio a Garcia”."
Helbert Hubbard

Credo che questo brano contenga molti spunti di riflessione che spero promuoveranno un bel dibattito.


Un abbraccio




lunedì 28 maggio 2012

LA CADUTA DELL'IMPERO ROMANO!


Care amiche e cari amici,



oggi, mentre sorseggiamo il nostro ottimo caffè, circondati dal profumo della rosa, facciamo alcune osservazioni sugli ultimi avvenimenti relativi alle elezioni amministrative. 

Le ultime elezioni amministrative hanno, infatti, offerto lo scenario dell'inizio della imminente, rovinosa, caduta dell'impero romano centralistico dei partiti tradizionali
Questi partiti hanno, infatti, cominciato a perdere le prime battaglie a causa delle avanguardie, "disordinate" e ancora "rozze", però "determinate", di quelli che vengono definiti, sottovalutandoli, «nuovi barbari» (populisti), «forestieri» (comici e giullari), non comprendendo che, invece, sono dei veri e propri avversari, da affrontare sul loro stesso terreno: cioè sul terreno del confronto di idee, in mezzo alla gente e sulle esigenze della gente, per fornire risposte chiare ed esaurienti per la rinascita del paese. 

Il problema, però, è proprio questo! 

I partiti hanno buttato al macero i loro ideali propositivi e progettuali, trasformandoli in strumenti per conquistare e detenere il potere. 
La nomenclatura partitica, infatti, da Craxi in poi, avendo perso questa spinta ideale e non avendo più niente da dire, si è arroccata nei propri castelli, dopo aver creato un sistema feudal- burocratico che nulla ha a più a che vedere con la democrazia, quanto piuttosto con il potere oligarchico. 
Per questo hanno creato un sistema basato su: 
  • servi fedeli «nominati; 
  • una burocrazia corrotta e inefficiente; 
  • condizionamento delle masse mediante i media; 
  • cambiamento di leggi penali e istituzionali a loro arbitrio e a loro vantaggio; 
  • corruzione degli avversari e concussione su chi orbita loro attorno; 
  • istituzione di privilegi e favori per i fedelissimi; 
  • uso di risorse pubbliche a proprio vantaggio o a fini di corruttela. 
I segretari di partito, infatti, sono, piuttosto, diventati «signori della guerra», impegnati sempre in scontri tra di loro, in cui le vittime, però, sono solo le persone comuni e la nazione. 
Credo che il paragone con la caduta dell'impero romano non sia azzardato, in quanto anche allora c'era l'imperatore e i suoi famigliari, che, pur sentendosi «Dei intoccabili”, si combattevano aspramente tra di loro, tramite congiure e guerre, solo per la conquista del potere. 
Gli ideali  di romanità erano svaniti e la corruzione, allora, come oggi, aveva contagiato tutti. L'unico ideale era diventato, e lo è anche oggi, «l'edonismo radicale» che consiste nel soddisfacimento di tutte le pulsioni e di tutti i desideri; unico sistema, secondo la loro concezione di vita, per essere felici. 
Solo, che i costi per il soddisfacimento di questi desideri li avevano e, anche oggi, li hanno addossati sul popolo, istituendo un sistema di rapina sistematica che si basava sull'aumento delle tasse, e, oggi, in aggiunta, anche sul rimborso elettorale, sulla “mungitura” di enti ed istituzioni, sulla concussione e sulla corruzione. 

«L'avere», insomma era, e lo è anche oggi, la vera molla del mondo, più che «l'essere». 

Tale visione di opulenza, nell'antichità, aveva contagiato tutte le popolazioni alla frontiera dell'impero, che pertanto, per goderne, cominciarono ad occupare porzioni di territorio, sottraendole al comando e soprattutto alla tassazione dell'imperatore e della sua corte. A lungo andare tale situazione portò ad un deficit spaventoso: a spendere, cioè, più di quanto si aveva in cassa dalle tasse e, perciò, con l'aumento del debito pubblico, si arrivò alla necessità di stampare sempre più moneta, col risultato di farla diventare solo un volgare pezzo di carta. E quella fu la fine dell'impero! Non solo non riuscivano più a corrompere le tribù ostili o a pagare l'esercito, ma, le popolazioni, morse dalla fame, per una tassazione iniqua e vessatoria e per una catastrofica inflazione, solidarizzarono con queste ultime che, perciò, ebbero vita facile nell'invadere l'impero, determinandone la sua caduta. 
Il paragone come vedete è strettamente attuale in quanto anche i componenti l'attuale casta. con i loro capi, non hanno più ideali e ci hanno letteralmente affamato con “un NON governo pubblico”, per cui  l'esempio può essere benissimo applicato anche alla situazione odierna, nella quale non solo l'economia è stata distrutta per il deficit pubblico, ma anche le «idee», di cui i vari partiti erano, fino ad alcuni anni fa, portatori, sono diventate vuote e senza senso. 
Infatti, non essendoci, negli stessi partiti, né le persone in grado di propugnarle e di farle affermare e non essendoci neanche i valori dietro di esse, man mano, tali idee sono diventate anche esse carta straccia e quindi il sistema partitocratico, per continuare ad esistere, ha iniziato a vivere sulla menzogna, sul ricatto, sulla corruzione e non su un progetto per il futuro della gente. Questo per altro ha fatto accorrere nelle loro fila, una masnada di "ladri" e delinquenti", che, come i barbari di un tempo, desideravano godere delle ricchezze dell'impero partitico, fino a che questi hanno lo hanno completamente occupato. 


Ora questo sistema di potere e di ideali finti ed inflazionati, come l'inflazione della moneta nell'antichità, nel momento in cui ha iniziato a produrre notevoli danni alle stesse popolazioni, che, invece, hanno sempre creduto in certi ideali e sono state, purtroppo, ingannate dalla sistematica ed efficace propaganda, sta iniziando, come si vede, a declinare, sotto la spinta di un bisogno di normalità e di onestà sia morale che intellettuale, di cui sono portavoce i"nuovi barbari". 
La gente ora sta solidarizzando con i cosiddetti "comici populisti" ma anche con i "movimenti di protesta"! La gente, in questo momento, crede che solo così si spazzeranno tutte queste lobby annidate come ragni velenosi nei gangli delle istituzioni e dei partiti e spera nella fondazione di nuovi partiti costituzionali o nella rifondazione dei vecchi.
Questo è il punto in cui siamo arrivati, oggi! 
Pertanto, sotto la spinta di proteste e di persone decise, credo che la caduta del secondo impero romano (dei partiti) sia ormai più che imminente. 
Del resto quando si antepone il proprio interesse personale a quello generale non si può che fare questa fine. 
Speriamo, però, di non dovere aspettare, per la nascita di nuovi partiti sani o per rifondare i vecchi,  tutto il tempo che allora ci volle per la nascita e l'affermazione di un imperatore come Carlo Magno, che aveva uno spiccato senso dello Stato, perché per la nostra democrazia e per la nostra economia sarebbe troppo e ci aspetterebbero tempi veramente ancora più “bui” e pericolosi. 

Un abbraccio



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giovedì 10 maggio 2012

Caffè Letterario: L'ultima speranza

Care amiche e cari amici,


oggi, il "caffé da Graziella letterario" vi offre una bella poesia scritta da un nostro amico poeta, frequentatore di Twitter, che ho il piacere di presentarvi :


                                                         Luciano Giuffrida

Il nostro amico poeta, è,  non solo un attento osservatore della realtà, ma anche un giovane idealista che crede fermamente in alcuni valori fondanti il nostro essere sociale. 
Infatti, egli fa una analisi sconsolata ma lucida della nostra drammatica situazione  di crisi. Una catastrofe economica,  che sta portando  ambasce a tutti e sta provocando anche un senso di smarrimento che, non solo sta portando  al suicidio persone mature, impossibilitate a conservare la  propria dignità, ma  sta scatenando anche  una crisi esistenziale nei  giovani, defraudati del loro futuro. Ma il suo ottimismo giovanile  lo fa reagire contro  parole che a lui sembrano "bestemmie, anzi idiozie":  tipo spread
banche o economia. Parole che hanno a che fare  con "l'egoismo" e la miseria in senso lato, più che con l'amore; ed è l'Amore che diventa per il nostro poeta, un potente grimaldello per reagire e per aprire, di nuovo,  la porta alla speranza. Sembra quasi che egli intoni un nuovo inno nazionale e chiami  a raccolta i "Fratelli d'Italia", invitandoli tutti a stringersi ad una nuova  "coorte" e a ricominciare daccapo, con orgoglio. 
Sono sicura che questa poesia vi piacerà sia per la freschezza dei sentimenti e sia per la delicatezza  della composizione.





UN'ULTIMA SPERANZA! 


Quando il buio avvolge la mia stanza 
e il silenzio nasconde ogni rumore 
la mente vaga in cerca di speranza 
ma trova spesso pene e gran dolore. 
Troppo egoismo porta la distruzione 
e in giro c'è tanta miseria 
la crisi ormai è divenuta seria 
ora svegliamoci! Dai popolazione! 
Lo spread, le banche e l'economia 
sono soltanto una grande idiozia 
le scuse di giustizia ed equità 
ci ridurranno tutti in povertà. 
Ma se vogliamo davvero cambiare 
tutti ci dobbiamo organizzare 
la nostra Italia così non può finire 
Monti e la casta vadano a morire! 
E se l'amore non avrà un colore 
esploda forte dentro ad ogni cuore 
ricominciare fa rima con amare 
o il mondo non potrà durare. 
Ma quanta gente dovrà ancor morire? 
E i giovani che fine dovran fare? 
Se l'entusiasmo pian piano va a finire 
uno spiraglio pur si dovrà trovare?

La società tutta si deve ribellare, 
ma solo l'Amore ci potrà salvare, 
come fratelli dobbiamo ritornare, 
gli uni, gli altri e la forza d'aiutare. 
Ridi e Il mondo ti sorriderà 
perché la vita è breve davvero 
in santa pace ricominciar da zero 
e la Speranza d'un tratto tornerà 
                          
 30-04-2012                   Luciano Giuffrida

martedì 8 maggio 2012

"DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI" della Lega: LA PENTECOSTE

INTROITO:
Nell'ebraismo, la Pentecoste significa: tre pellegrinaggi
anche da noi, in Italia, si celebrano i  tre pellegrinaggi, quelli che, il Trota, il suo autista e il compagno della Mauro, hanno fatto per comprarsi una laurea all'estero, con i soldi nostri, dopo che sono stati investiti dallo Spirito Santo del vento del Nord.

(In ginocchio, e cominciate a pensare ai vostri peccati!  )

LITURGIA DELLA PAROLA:
Leggiamo ed impariamo:
“......E fu così che venne il tempo in cui si compirono le Sacre Scritture ( Contabili) della Lega!
In quel tempo, nel mentre era ancora impegnato a sostenere l'esame, più volte ripetuto, di diploma di scuola media superiore, quando il giorno venne, improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento ( il vento del nord) impetuoso che soffia , e riempì tutta la macchina dove era seduto il Trota, insieme al suo autista e al compagno della Mauro. Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo ( soldi dei rimborsi elettorali) e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi, chi in albanese e inglese, chi in croato, chi in italiano perfetto, indipendentemente dalla loro primigenia condizione di ignoranza
Sette, poi, furono i doni che che lo Spirito Santo infuse nelle loro menti:
  • Sapienza (capacità nell'accaparrarsi i posti migliori)
  • intelletto ( capacità nel discernere le cose, per loro, più convenienti)
  • consiglio ( capacità di fregare il prossimo)
  • fortezza ( capacità di fregarsene del giudizio altrui)
  • scienza ( capacità di trovare il miglior sfruttamento personale dei soldi degli italiani)
  • pietà ( capacità di far finta di preoccuparsi per i disagi degli italiani)
  • timore di Dio ( capacità di far finta di avere una  morale)
e nove furono i frutti: diamanti; lingotti d'oro; lauree comprate, prestigiose e impegnative; ottimi posti da politici; stipendi favolosi; impiego sicuro alla faccia degli italiani; macchine rombanti; buonuscite principesche dopo solo qualche anno di finto lavoro; dono della ubiquità, perchè nel mentre erano in Italia, impegnati in attività, frequentavano corsi all'estero”. E così fu!
Parola del Padre (Umberto Bossi).

Facciamoci anche il segno della croce che, tanto, ormai ce l'hanno messa  sulle nostre spalle!
OMELIA:
(Seduti!)

Cari fratelli e care sorelle,

oggi ho iniziato, con una lettura desunta dagli Atti (giudiziari) degli Apostoli della Lega, quella nella quale si racconta che diversi personaggi, con i soldi nostri e con i nostri sacrifici, si sono comprati le lauree, alla faccia dei nostri giovani che stanno sudando e hanno sudato per conquistarsele. Avete fatto caso che in Italia basta essere qualcuno: barone, politico, grande manager etc., che ogni componente della sua famiglia viene investito dalla grazia di una specie di Spirito Santo? Infatti, di colpo, tutti i parenti dell'unto del Signore, all'improvviso vincono concorsi, aprono aziende, vengono presi come amministratori di grandi aziende, ottengono incarichi politici e professionali e così via.
Questo è appunto uno strano paese in cui i cosiddetti Santi … in Paradiso, proteggono sempre  i loro adoratori e i loro parenti e, solo per loro, compiono azioni miracolose.
L'esempio desunto dagli Atti ( giudiziari) degli Apostoli della Lega, illustra, cari fratelli, il degrado di questa casta stupida, corrotta, senza dignità e piena di arroganza. Infatti è assurdo che non siano  stati neanche capaci di essere credibili, né nei modi e né nei tempi. Bastava infatti, nel caso del Trota, che si fosse preso il diploma di Laurea nei canonici tre anni e nessuno avrebbe potuto dire alcunché; bastava avesse frequentato un finto corso per lingue per poter affermare di conoscere  un po' di albanese o di inglese; bastava che ogni tanto fosse andato in Albania, al momento, almeno, degli esami e il gioco era fatto.
Questo, almeno, risulta dalle cronache!
Cari fratelli e sorelle, spesso il peccato della protervia e dell'impunità acceca le menti dei malvagi, a meno che il tempo stringesse, perché era già pronto un prestigioso posto di lavoro, profumatamente remunerato, per quella grande testa...italiana del Trota, che tutti, all'estero, ci invidiano; impiego, per il quale uno dei requisiti per occuparlo era il possesso di almeno un diploma di laurea. Certo, cari fedeli, questi episodi, oltre a farci disprezzare ancora di più questi signori e il male da loro derivante , ci deve far riflettere sul perché, gente così stupida, incapace di fare anche gli imbrogli, capaci solo di rubare, di promuovere leggi ad personam, ad aziendam e ad partitum, e di lasciarci in braghe di tela,  sia stata elevata, DA NOI, al rango di statisti. 

Mistero della fede nei partiti corrotti! 
Meditate, gente, meditate e pentitevi per aver permesso tutto ciò! 
Dite, insieme a me, battendovi il petto e cospargendovi il capo con la cenere:

MEA CULPA, MEA CULPA, MEA MAXIMA CULPA!

EUCARISTIA:
Così è che questi "mangiapane a tradimento" mangiano, alla nostra tavola, ancora oggi, il nostro pane e bevono  il nostro vino, alla faccia nostra e dei nostri sacrifici!

CONGEDO:
Finisco questa mia celebrazione, invitandovi a pregare i Padri Costituzionali che sono nei Cieli:
"Padri nostri", non perdonate la casta, perché ha sempre saputo quello che faceva!
"Padri nostri",  perdonate noi per avere tradito il vostro Spirito!
"Padri nostri",  difendeteci dal demonio, presente in tutta la politica italiana e cacciatelo,  facendo sì che nella nostra terra ritornino:  la giustizia, la morale, la concordia, il benessere materiale e spirituale!
"Padri nostri", liberateci immediatamente dal male generato dalla casta satanica che sta divorando anche l'anima di questo grande Paese!”.

Scambiamoci, o fedeli della DEMOCRAZIA, infine, un segno di pace e facciamo sì che, con il VOTO, possiamo riportare il Paradiso nella nostra terra!

AaaaaaaaaMEN!

ITE MISSA EST!
Riproduzione concessa  previa citazione della fonte

sabato 5 maggio 2012

Referendum? No ! E' antipolitica, è eversione!

Care amiche e cari amici, 

Oggi vogliamo parlare del referendum, quindi accomodatevi e gustate prima un buon caffè e poi inebriatevi del profumo della rosa che fa bella mostra sul vostro tavolino.

Con l'affermarsi della partitocrazia, l'istituto del referendum è diventato qualcosa di pericoloso per la casta! Per questo il referendum, in particolare dai tempi di Craxi, viene osteggiato in mille modi, rappresentando, esso, non solo una specie di sondaggio sul gradimento delle azioni fatte dal Governo e dalle coalizioni partitiche, ma anche uno strumento di possibile contrasto a tutte le leggi “porcate”.
Il referendum viene, quindi, visto con fastidio dalla casta politica e dalle oligarchie dei partiti; addirittura viene, nei fatti, paragonata alla antipolitica e ad un atto eversivo. La casta ormai si è convinta e, spesso, ha convinto anche gli italiani, che il potere può essere esercitato solo dai suoi componenti. Di qui i vari inviti ad “andare al mare” per delegittimarlo e, poi,  la decisione, ripetuta, ogni volta in modo sistematico, di non accorparli con elezioni politiche, producendo un danno all'erario non indifferente. Vi è la convinzione diffusa in ambienti politici che i soldi pubblici non siano di nessuno, quindi possano essere rubati e sprecati!
I nostri Padri Costituenti allora hanno sbagliato tutto, nell'adottare una democrazia rappresentativa? Invece erano stati lungimiranti! Avevano scelto la democrazia rappresentativa, conferendo il potere agli “eletti”, ritenendo che, memori di una devastante dittatura appena caduta, la forma Presidenziale avrebbe potuto avviare derive populiste e antidemocratiche, addirittura autoritaristiche. Inoltre, confidando in un paese culturalmente e politicamente evoluto, capace, quindi, di discernere non solo i pericoli derivanti dall'autoritarismo ma anche quelli derivanti dalla presa di potere da parte di oligarchie eversive e antidemocratiche, che avrebbero potuto varare leggi, per esempio, ad personam, ad aziendam, ad partitum etc., i nostri Padri Costituenti avevano messo a disposizione del popolo un efficace mezzo di difesa delle istituzioni democratiche.
Hanno immaginato, infatti, che una democrazia compressa da vapori mefitici avrebbe avuto bisogno, come in una pentola a pressione, di una valvola di sfogo. Tant'è che hanno istituito solo il “referendum abrogativo” e non quello “propositivo” per evitare sia confusioni, sia conflitti di potere, sia un uso antidemocratico dello stesso, da parte di gruppi eversivi.

Del “referendum”, i nostri Padri Costituenti, ne hanno, quindi, fatto uno strumento di “riaffermazione” del concetto di “sovranità popolare”, quindi un qualcosa che il popolo dovrebbe rispettare ed onorare con atteggiamento quasi religioso, andando a votare sempre. 


Eppure, salvo casi rari, dai tempi di Craxi, questo Istituto è stato quasi delegittimato anzi, disprezzato anche dagli italiani, plagiati da una casta politica che ha sempre inteso di impadronirsi e detenere in esclusiva il potere, con il risultato che il popolo, passivo nei confronti di Leggi veramente “porcate”, antidemocratiche e incostituzionali, oggi,  vive in un paese dalle mille emergenze: democratiche, economiche, sociali, costituzionali e politiche. Solo negli ultimi referendum c'è stata una riaffermazione della necessità di usarlo, legge elettorale e acqua, anche se organi dello Stato ne hanno annullato l'effetto.
Avete avuto notizia del referendum che si terrà domani, 6 maggio, in Sardegna? Ne conoscete i contenuti, così da poterli proporre in chiave nazionale? Sicuramente no! La stampa e i media di regime hanno steso una cappa, ritenendo i quesiti, forse veramente eversivi del loro potere! Vi riporto le notizie relative:
quesiti referendari sono dieci, cinque abrogativi e cinque consultivi. Sono stati promossi dal Movimento Referendario Sardo, di cui fanno parte pochi partiti o movimenti politici (tra cui l’IdV,La Base Sardegna e Riformatori Sardi, legati a Mario Segni) ma che ha il sostegno di molti amministratori locali e politici sardi, tra cui il deputato del PD Arturo Parisi.
Quattro quesiti abrogativi riguardano l’abolizione di altrettante province sarde istituite con una serie di leggi regionali a partire dal 1997 (ma diventate operative con molti ritardi): Medio Campidano, Carbonia-Iglesias, Ogliastra e Olbia-Tempio. L’ultimo quesito abrogativo riguarda l’abolizione di un articolo della legge regionale che stabilisce la competenza nella determinazione dei compensi dei consiglieri regionali e il tetto massimo.
I quesiti consultivi riguardano la cancellazione anche delle quattro province storiche della Sardegna (Cagliari, Sassari, Oristano e Nuoro), la stesura di un nuovo Statuto della Regione da parte di un’Assemblea Costituente “eletta a suffragio universale da tutti i cittadini sardi”, l’abolizione dei consigli di amministrazione degli “Enti strumentali e Agenzie della Regione Autonoma”, l’istituzione per legge delle elezioni primarie per scegliere i candidati alla carica di presidente della regione (da eleggere con elezione diretta) e la riduzione da 80 a 50 dei consiglieri regionali.
Come potete giudicare i quesiti sono davvero rivoluzionari, sicuramente eversivi per la casta, in quanto si parla:

  • di abolire posizioni politiche profumatamente pagate, come quelle nelle Province, in diversi      C.D.A. di Enti locali, e, addirittura, nel Consiglio Regionale; 
  • di non permettere loro di  manovrare ad libitum i  compensi di  carica, che verrebbero , invece, sottratti al loro giudizio arbitrario; 
  • infine di iniziare a portare un pò di democrazia all'interno dei partiti con l'adozione delle primarie per scegliere i candidati alla carica di presidente della regione, da eleggere, poi, direttamente. 
  • Addirittura, si pensa di formare una assemblea Costituente per la formulazione di un nuovo Statuto. 

In questa Italia dominata dalla casta, come capite, tali principi sono veramente pericolosi ed eversivi e, se diffusi  a livello nazionale, potrebbero spazzare via diversi privilegi che questi loschi figuri, si sono attribuiti in modo truffaldino; potrebbero, addirittura, spazzare via la attuale Democratura, ripristinando la Democrazia! Per la casta questo sarebbe proprio troppo! Per noi, ora, rimane la speranza che i Sardi, popolo fiero, compiano, intanto, il miracolo nella loro terra, lanciando, così,  un esempio a tutto il resto del paese. 


Chissà, allora, qualcosa forse, si muoverà!

un abbraccio

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giovedì 3 maggio 2012

GLI ESONDATI

Care amiche e cari amici,

vi offro un buon caffè, anche se, tesi come siamo, sarebbe meglio evitarlo. Almeno, però, ci rinfranchiamo! La rosa ve la offro perché possa coprire, con il suo profumo, l'odore di marcio che proviene da alcune "pattumiere", prima che riusciamo a smaltirle in discarica.
In questi giorni si è parlato molto degli esodati, cioè di lavoratori usciti dal ciclo produttivo per entrare in pensione e che non hanno, quindi, né lavoro ma neppure reddito, per le nuove misure del Governo Monti.
Tra poco, invece, credo si parlerà di una nuova categoria, molto ampia di numero, che potremmo chiamare, invece, "degli "esondati".
Esondare significa: traboccare, tracimare, inondare.
Ma chi sono?
Sono i tanti che non ne possono più di tutto quello che oggi avviene ed è avvenuto in Italia negli ultimi anni.
Gli  esondati, in politica, sono tutti coloro che non riescono a contenere la loro rabbia; rabbia che, quindi, sta immettendosi nel "fiume della democrazia", già inquinato dal marciume che sta venendo a galla, creato dalla impudenza di una casta che  ritiene di essere  più nominata da Dio che dalla nazione.
Col Porcellum, di fatto è così, anche se,  non penso siano "Dei", quelli che li hanno nominati, al più, diavoli, ma una cosa è certa: questi figuri  non stanno li per volontà della Nazione
La casta sta, ora, cercando di rafforzare gli argini, per imbrigliare questo fiume pieno di rabbia e delle troppe porcherie che hanno buttato in acqua. Questo fiume, temono, possa inondare e distruggere il loro bell'angolo di paese, fatto di privilegi e dolce far niente. Questi figuri, però, non hanno ancora capito che, ormai, hanno fatto e stanno facendo piovere talmente tanto letame, che si sta formando una ondata di piena che non potrà essere più contenuta dai loro piccoli “sacchetti di sabbia”, anche se ben ammucchiati, fatti di: promesse, sveltine, intrighi, trucchetti istituzionali e non, e di tanta cattiva informazione di regime partitocratico.
Stanno cercando, disperatamente, di attuare quello che tecnicamente viene definita “una tracimazione controllata” del fiume in piena, ma non credo ci riusciranno.
La sabbia, regge poco, una volta lacerato il contenitore; viene portata via e non serve più allo scopo di "insabbiare" tutto, anche la democrazia!
Ora i contenitori di questi sacchetti si stanno appunto lacerando sotto la spinta delle acque limacciose e l'urto violento di ogni sorta di sporcizia e di oggetti appuntiti: corruzione, collusione, malavita organizzata, furti, etc.
Su queste acque sporche galleggiano, oltre a rimasugli di dignità e di onestà, anche i cadaveri di persone che, rubando, hanno eseguito gli ordini dei capi partito e che, ora, una volta scoperti, sono stati metaforicamente eliminati dal plotone di esecuzione degli stessi partiti e buttati in acqua, in nome del principio di “autoconservazione della specie”. Mi riferisco ai vari Penati, Lusi, Belsito, Mauro, Scaiola, il Trota, Doni, etc.
I nomi sono tantissimi e la loro lista è trasversale a quasi tutti i partiti.
Purtroppo, questo fiume che sta esondando, sia per il liquame immesso sia  per la nostra rabbia, è il nostro fiume, quello della democrazia, che questi figuri hanno, appunto, insozzato con i loro atti immondi. 
Questo fiume scorre, però, anche tra tante cose belle: paesaggi incontaminati, come la speranza; angoli di paradiso, come la libertà; approdi sicuri, come la giustizia; angoli di relax come quelli che custodiscono i diritti fondamentali ed inalienabili dell'uomo; vie sicure che ci portano al futuro etc.
Qualora questo fiume esondasse, potrebbe spazzare via anche tutto questo.
Molti amici e molte amiche, trasmettono in rete questa paura. Tanti chiedono: che fare? chi votare? Tanto sono tutti uguali! e così via. Queste domande hanno ispirato questo post!
Certo non possiamo aspettarci che questi loschi figuri si vergognino, si dimettano, si pentano, ci chiedano scusa, ci ridiano i soldi rubati con interessi, si presentino spontaneamente ai giudici dichiarandosi colpevoli e pronti per essere processati e, poi, per andare in galera.
                              Niente di tutto questo avverrà mai!
La casta farà di tutto per restare incollata alle poltrone perchè sa che, una volta tornata a casa, finiranno i privilegi, le prebende, la immunità parlamentare, l'arrogante impunità e dovrà, altresì, affrontare la vita con tutti i sacrifici e e le incognite, come la affrontiamo noi. Questi, parassiti come sono, sanno che non sopravviverebbero!
                                         Siamo noi che dobbiamo agire! 
Una ricetta infallibile non c'è; ma almeno, cominciamo, a fare delle piccole grandi cose, quali:
  • Mandare a casa tutti, dico tutti, questi “Mangiapane a tradimento”, evitando che ne arrivino altri. Questo lo possiamo fare solo con la “ghigliottina” del voto democratico esercitando un voto consapevole e attento alle persone e ai programmi. Non c'è alcuna scorciatoia! Come in ogni scelta della vita, è necessario stare molto attenti, perché “le fregature sono tante e si presentano sempre con una faccia diversa”, ma dobbiamo, comunque, scegliere. Se oggi mandassimo, per esempio, a casa, anche e, soprattutto, gli attuali segretari e tutti quelli con più di due legislature, specialmente di tutti i partiti che ci hanno ridotto con le "pezze", forse, non solo cominceremmo a fare pulizia  nello Stato ma anche nei partiti stessi, nei quali rafforzeremmo la dialettica interna, perché  arriverebbe loro un avvertimento chiarissimo e cioè che: "se non "rigano" bene, noi non li votiamo più" ! La politica appare, infatti, appaltata, con gare di appalto truccate, sempre agli stessi imprenditori: D'Alema, Bossi, B., Casini, Fini, Pannella etc.. Mia nonna parlava di questi signori già da quando ero piccola, ed è sconfortante che stiano ancora là. Questi, nei loro partiti, hanno conservato o copiato la organizzazione comunista denominata “centralismo democratico”(sigh!), per cui non si accettano critiche ai vertici di partito e chi le fa, prima, viene guardato come un "pazzo", poi viene tacciato di essere un "revisionista" ed infine viene espulso, perché dichiarato "traditore".
  • Protestare e dimostrare anche in piazza, sempre e immediatamente, nel momento in cui vediamo storture.  Oggi, per fortuna c'è il WEB che ci informa in modo selettivo e speriamo che anche gli altri media diventino liberi. Del resto, se si vive nella società della informazione, l'informazione è il bene pubblico più importante. (oggi, 3 maggio, è la XIX giornata mondiale per la libertà di stampa; domani, 4 maggio, ci sarà un presidio a viale Mazzini, per la RAI)  
  • Evitare che, una volta tornati a casa, soddisfatti di aver esercitato il proprio diritto - dovere di voto, non si pensi più alla politica e si deleghi ciecamente il proprio potere all'eletto. La politica non deve interessarci solo quando si viene chiamati di nuovo a votare, restando, nell'intervallo della rappresentazione, passivi e pronti a berci tutte le notizie manipolate dai media di potere. 
  • Evitare, infine, più che mai, l'errore imperdonabile di non andare a votare! Perché questo significherebbe dimostrare alla casta, la propria vigliaccheria, e quindi di meritare che questi figuri decidano per la nostra vita, facendola diventare di “m...da”; nel qual caso, non avremmo neanche  il diritto di lamentarci. Tanto, cacciare la politica dalla porta non significa che essa non rientri, dopo, dalla finestra o da qualche altro buco, e, questa volta, però, lo farebbe da "ladro".

un abbraccio

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