domenica 24 febbraio 2013

ER POLITICO TIMIDO!


“Ah, Romolè ando' sei stato? T'ho cercato!”
“Ah, Francè co' li amici me so' ardecriato,
ieri, ce semo fatti ddu' spaghi, al Grottino,
un po'de porchetta, un buon bicchier de vino.
Stavo ar mejo quanno è entrato sor Bersani
s'è seduto co'n foglio e una bira tra le mani.
Dop'un po' è arivato er prete, lo scarafaggio,
e, po' er direttore, quello che tiè in ostaggio
li debbitori de la banca, er grande strozzino;
c'erano il finto rosso, er diavolo e er divino!
Chissà che se diceveno col loro parlar fitto,
e davano ordini a Bersani che se stava zitto.
“Che se dicevano? Concigliaveno er diavolo
co' l'acqua santa, così da fregacce, col dolo.
Sentimo D'Alema e che c'ha da dì sto frescone!”
“Nun è vero che so' l'amico de Berluscone;
cummanno da vent'anne; da sempre mangio
stanno al governo o co' l'inciucio m'arrangio”
“So' Bindi, nisuna è più cattolica, passionaria
de me; a sti zozzi comunisti, do' proprio l'aria
de persone per bene e je do' perfino la Fede.”
“Ah Romolè, ma è robba che nun ce se crede,
ma ce stanno sempre sti ddue, e meno male
che dicheno de volè libberà st'Italia dal male
der fascismo, de Monti e de er nano liberale,
e nun riescono più a libberasse de sta coppia”
“Ah Francè, c'è de peggio: mo' se raddoppia!”
“So Prodi, l'Europeo, er più grande tessitore
de accordi, ma li sinistri ce l'hanno un cuore?
Io sì, sto insieme a questo che m'ha cacciato,
ma, ora, però, vojo diventà Capo de lo Stato!”
“So' Moretti, er regista, il rosso, detto Nanni
alla sinistra dei D'Alema ho augurato danni,
ma ora sto co' loro, insieme a tutta la cultura,
perché, dovemo magnà, perciò er naso se tura.”
“Siori e ragazzotti, ve presento er futuro Capo,
che fa' sta' mejo l'Italia e ricomincerà, daccapo,
a ritrovà la vera coesione, la serenità e la legalità”
“A Francè, ma nun esce? Cominciamo benino!”
“Daje che t'aspetteno, ma viè avanti pierluigino!”
“Posso? Sicuro? Ma me vonno? Ho proprio paura!”
“Sì te vonno, viè e dì quarcosa de la sinistra pura!
Stendili, galvanizzali, motivali” “ Cari compagni”
“Sì come al solito io fatico e tu, coll'artri, magni!”
“Ve prego de rispettallo, rappresenta tutti noi!”
“Quello è er problema, infatti, finché sta co voi,
nun c'è speranza de cambià quarcosa a sto Paese!
Nun lo vedete, pe' fa affari, come l'avete ridotto:
fa er simpatico, ma nun pensa che a fa' fagotto.
Lui lo sa che la via co' voi è già tutta che segnata,
litigate coll'artri, ma l'ammucchiata è preparata!”
“Voi del popolo ch'avete raggione, io so' Bersani,
me ribbello!” “Fermelo, si no ce sfugge da le mani!
Er comizio è finito e la chiusura lo facemo tra noi!”
“Ah, Francè, l'hai vista sì che robba, le riforme poi
ce le scordiamo; questi, pe' finta, vonno fa' li cambi,
so' come er Nano e Mary, pe' nun fa che tutto cambi!
Che cambi e cacci tutta sta generazione de malfattori,
de finta sinistra, de destra e di centro, piena di onori,
quattrini e impunità, c'han trovato li fessi de l'italiani,
creduloni, e pronti a crede che li sacrifici nun so' vani,
ma serveno pe' falli sta bene e dà futuro a li giovani”.
“Romolè hai raggione! Ma io so' cocciuto come un mulo,
e perciò a tutti sti malfattori je dico: Annate a fanculo!
Fallo pure te, e vedrai che te sentirai meglio, leggero,
e vedi de votà chi se impegna a fa l'oppositore vero!”


Pasquino


venerdì 22 febbraio 2013

PACUVIO CALAVIO


Care amiche e cari amici,


Pacuvio Calavio, chi era costui?

Sicuramente lo conoscete:è il "Prototipo Universale dell'uomo di Potere senza scrupoli!
Ma, procediamo con ordine!

Siamo ormai agli ultimi giorni di una campagna elettorale chiassosa, bugiarda e piena di incognite in cui le micro-oligarchie all'interno dei partiti cercano di "trovare la quadra truffaldina", sollecitando i nostri istinti primitivi, per sconfiggere i vari Grillo, Ingroia e così via, per cercare di mantenere il Potere, perché tanto, tra di loro, da tempo, sono tutti d'accordo anche se fanno finta di litigare (I ladri di Pisa che litigavano di giorno, mentre, di notte, andavano a rubare insieme). 

Purtroppo, dopo quarant'anni e passa di depauperamento della Politica e di diseducazione del popolo a capire la Politica, questi hanno, forse, ancora buone probabilità di riuscirci. 
Ormai da tempo, la Politica vive ai margini della Società, in un mondo tutto suo, con regole diverse da quelle che la convivenza civile e democratica imporrebbe e, allo stesso tempo, noi non siamo più abituati ad usare l'antidoto migliore contro questi truffatori: 
la Razionalità e l'uso delle superiori capacità intellettive”, contro la sollecitazione, da parte di questi manipolatori, degli istinti più primitivi che ognuno di noi, purtroppo, ha nel proprio DNA ed insiti ancora più potentemente nel DNA della cosiddetta "Opinione Pubblica"!
Comunque, certe situazioni accadono ciclicamente nella storia dell'uomo, da quando è nata la civiltà, perché il comportamento umano è immutabile e, in determinate circostanze, è stato studiato da millenni e, proprio perché, ormai, lo si conosce, è, quindi, facilmente prevedibile. 
Di tutto ciò, ne approfittano i furbi e quelli che vogliono raggiungere obiettivi personali, quali il potere, la ricchezza, etc.
Qualcuno obietterà che il nostro comportamento è completamente differente da quello di duemila anni fa, perché noi abbiamo l'automobile, l'aereo, il telefono, la televisione, la radio, il computer etc. Il caro Luciano De Crescenzo direbbe che queste tecnologie non sono altro che "prolunghe" (dell'udito, della vista, delle gambe e così via) ma che fondamentalmente l'uomo è rimasto immutato da allora; che, sull'uomo, è stato detto tutto quello che c'era da dire e lo hanno detto i Greci 24 secoli fa. 
Oggi, infatti, come duemila anni fa, l'uomo, se è impreparato ad affrontare le situazioni, cade vittima di truffatori e delinquenti, provocando la sua rovina e la rovina della Società in cui vive che, perciò, cadrà sempre più nella corruzione, nella illegalità diffusa e nella miseria morale e materiale. 
Non ci credete? 
Allora leggete questo brano (anche se la traduzione da un'altra lingua non gli rende onore in quanto a chiarezza, proprio per la diversità di stile) e quello che fece un certo Pacuvio Calavio che, francamente, con il suo populismo ante litteram e con la sua capacità di manipolare il popolo, mi ricorda tanto qualcuno di oggi! 
Sarà forse un suo antenato? 

“.......omissis...Pacuvio Calavio, un nobile e insieme un amico del popolo che per altro aveva raggiunto il potere con mezzi disonesti, aveva fatto sì che che il senato fosse nelle mani sue e della plebe. Egli...omissis..... convinto che la plebe, già da lungo tempo ostile al senato, approfittando dell'occasione di un sovvertimento politico avrebbe avuto il coraggio di compiere qualcosa di grave, cioè di consegnare......omissis.. (n.d.r. la città ai nemici della Repubblica) dopo aver trucidato il senato.....omissis.., essendo un uomo malvagio, sì, ma non corrotto fino in fondo, poiché preferiva avere il dominio di uno stato integro piuttosto che sovvertito, e credeva che nessuno Stato, privato del pubblico consiglio, fosse integro, trovò un modo con il quale non solo salvare il senato, ma anche far sì che esso fosse nelle mani sue ....omissis....
Convocato il Senato, dopo aver esordito... omissis…... proseguì col dire che però incombeva un pericolo molto più grave e più terribile: giacché non attraverso la defezione la plebe mirava a cancellare il senato della città, ma attraverso il massacro del senato essa voleva consegnare lo stato privo di governo....omissis ( n.d.r. ai nemici); che egli era in grado di liberarli da quel pericolo, se glie lo permettevano e, dimentichi dei contrasti politici, avevano fiducia in lui; poiché tutti sopraffatti dalla paura, glie ne davano il permesso, disse “Vi chiuderò nella curia e, come se anch'io fossi complice dell'azione progettata, dando il mio assenso a disegni a cui invano potrei oppormi, troverò una via per la vostra salvezza. A garanzia di ciò fatemi prestare la promessa che voi stesso volete!”. Dopo aver promesso ed essere uscito, fa chiudere la curia e lascia delle guardie nel vestibolo, perché nessuno possa né entrare nella curia né uscire senza il suo permesso.
Convocato, poi il popolo in assemblea, disse:”Ciò che spesso avete desiderato, ...omissis.., cioè di poter infliggere il supplizio ad un malvagio e odioso senato, l'avete, non con vostro estremo pericolo assaltando in una rivolta ad una ad una le loro case, che essi difendono con presidi di clienti e di schiavi, ma senza rischi né impedimenti. Eccoveli tutti chiusi nella curia, soli, senz'armi! Ma non commettete azioni precipitose, avventatamente e alla cieca; vi conferirò il diritto di pronunciare la sentenza capitale per ognuno di essi, affinché ciascuno sconti la pena che si è meritata. Ma prima di tutto è necessario che voi diate sfogo all'ira solo a condizione che all'ira anteponiate il bene e l'utile vostro (n.d.r. diffidate di chi vi dice "lo faccio nel tuo interesse!"). Voi odiate, infatti, se non erro, questi senatori; non è che non vogliate avere affatto un senato; giacché inevitabilmente o si ha un re, cosa che è abominevole, o, ciò che è il solo principio direttivo di uno stato libero, si ha un senato. Perciò dovete fare due cose insieme sia eliminare il vecchio senato sia cooptarne uno nuovo. Farò citare ad uno ad uno i senatori, sulla cui vita vi chiederò di pronunciarvi. Ciò che avrete deciso riguardo a ciascuno, sarà fatto; ma prima che al colpevole sia inflitto il supplizio, al suo posto coopterete come nuovo senatore un uomo perbene ed energico”. Poi si sedette e, introdotti i nomi nell'urna, diede ordine che il senatore, il cui nome fu sorteggiato per primo, fosse citato e fatto uscire dalla curia. Allorché quel nome fu udito, ciascuno per parte sua si mise a schiamazzare che egli era malvagio e un furfante e che era degno della pena capitale. Allorché Pacuvio: “Vedo qual è la sentenza riguardo a costui; al posto di un malvagio e di un furfante nominate dunque un senatore buono e giusto!” Dapprima c'era silenzio, per la mancanza di uno migliore da proporre in sostituzione; poi, tutte le volte che qualcuno, messa da parte la timidezza, faceva un nome, subito si levava uno schiamazzo molto più grande, poiché alcuni dicevano di non conoscerlo, altri ne rinfacciavano ora le azioni infami, ora l'umile origine e la squallida povertà e il tipo di guadagno o di mestiere disonorevole. La stessa cosa e molto più, si verificò a proposito del secondo e del terzo senatore che furono citati, cosicché era chiaro che i cittadini non erano contenti di lui, ma che mancava chi potessero porre al suo posto, poiché non era il caso che fossero nominati quei medesimi il cui nome era stato pronunciato per null'altro che per udire cose infamanti, e tutti gli altri erano molto più dappoco ed oscuri di quelli che per primi erano venuti in mente.
Perciò i cittadini se ne andarono, dicendo che 
"il male che si conosce meglio, è quello che si tollera di più"
e ordinando che il senato fosse liberato dalla prigionia. In questo modo Pacuvioavendo con il salvargli la vita fatto sì che il senato fosse nelle mani sue più che in quello della plebe, senza bisogno di armi, con l'assenso ormai di tutti, aveva il dominio (n.d.r. assoluto). .......(continua)”

Questo è un brano di Tito Livio (Libro XXIII 3,4)

e racconta una storia di 2200 anni fa, ambientata a Capua durante la Seconda guerra Punica, cioè la guerra tra Cartagine, Annibale e Roma.

Questo racconto ha diverse chiavi di lettura, ma   lascio a voi ogni interpretazione.


Vorrei solo farvi una domanda: 


"Volete fare come i Campani e votare gli stessi che ci hanno affossato e hanno portato corruzione e miseria nel ceto medio basso, e li voterete solo perché giustificati dal fatto che:
 "il male che si conosce meglio, è quello che si tollera di più"
oppure volete, finalmente, smantellare questa "FILIERA DI POTERE"?

A VOI L'ARDUA RISPOSTA!

RICORDATE SOLO CHE IL FUTURO DEMOCRATICO DI QUESTO PAESE PASSA ATTRAVERSO LE NOSTRE MATITE COPIATIVE E DALL'USO CHE NE FAREMO NEI SEGGI!


Un abbraccio.

giovedì 21 febbraio 2013

"VAI A FARE UN CULO!"

Care amiche e cari amici,


Nel mio Post precedente, "Abbiamo già vinto!", ho riassunto quello che aveva detto il compianto grande regista Mario Monicelli. 
(http://uncaffedagraziella.blogspot.it/2013/02/abbiamo-gia-vinto.html

Oggi, invece, vorrei riportarvi l'intervista integrale rilasciata a RAIperunanotte di Michele Santoro il 26 marzo 2010 :
"Domanda: gli italiani, gli intellettuali, gli artisti sono poco coraggiosi?
Monicelli: sì, lo sono sempre stati. Sono stati 20 anni sotto un governo fascista ridicolo con un pagliaccio che stava lassù. Avete visto quello che ha combinato: ci ha dato un “impero”, ci ha mandato le “falangi romane” lungo via dell’impero; ha fatto le guerre coloniali, ci ha mandato in guerra. Eravamo tutti contenti perché c’era uno che guidava, lui, pensava, lui: Mussolini ha sempre ragione! Lasciamolo lavorare! Tutti stavano buoni e zitti.
Domanda: gli italiani di allora somigliano anche agli italiani di adesso?
Monicelli: sì perché hanno detto: vedi c’è questo grande imprenditore, c’è questo imprenditore che ha detto: lasciatemi governare, votatemi perché io mi sono fatto da solo, sono un lavoratore, sono diventato miliardario, vi farò diventare tutti milionari.

Benissimo! Hai voglia! E avanti! Sono 15 anni che tutti quanti aspettano, che credono. Gli italiani sono fatti così: vogliono che qualcuno pensi per loro e poi se va bene va bene, se va male poi l’impiccano a testa sotto. Questo è l’italiano.

Domanda: quindi il ritratto di Gassman e Sordi nella grande guerra non è tanto distante dai ritratti degli italiani che abbiamo a fianco in questo periodo.
Monicelli: sì, in un certo senso sì, però avevano una loro spinta personale, un orgoglio, una dignità della persona che noi abbiamo perso completamente. Ormai nessuno si dimette; tutti pronti a chinare il capo pur di mantenere il posto, di guadagnare; a sopraffarci, a intrallazzare. Uno la prima cosa che fa è di mettersi d’accordo con un altro per superare le difficoltà. Non c’è nessuna dignità da nessuna parte, perciò sto parlando. È proprio la generazione che è corrotta, che è malata, che va spazzata via, non so da che cosa, non so da chi o, meglio, io lo saprei, ma lasciamo andare…
Domanda: non sento speranza nelle sue parole
Monicelli: la speranza di cui parlate è una trappola, una brutta parola, non si deve usare. La speranza è una trappola inventata dai padroni. La speranza è quella di quelli che ti dicono che Dio…state buoni, state zitti, pregate che avrete il vostro riscatto, la vostra ricompensa nell’aldilà. Intanto, perciò, adesso, state buoni: ci sarà un aldilà. Così dice questo: state buoni, tornate a casa. Sì siete dei precari, ma tanto fra 2 o 3 mesi vi riassumiamo ancora, vi daremo il posto. State buoni, andate a casa e…stanno tutti buoni. Mai avere speranza! la speranza è una trappola, una cosa infame inventata da chi comanda.
Domanda: e come finisce questo film Maestro?
Monicelli: come finisce non lo so. Io spero che finisca in una specie di…quello che in Italia non c’è mai stato: una bella botta, una rivoluzione che non c’è mai stata in Italia. C’è stata in Inghilterra, c’è stata in Francia, c’è stata in Russia, c’è stata in Germania, dappertutto, meno che in Italia. Quindi ci vuole qualche cosa che riscatti veramente questo popolo che è sempre stato sottoposto. Sono 300 ani che è schiavo di tutti e, quindi, se vuole riscattarsi…il riscatto non è una cosa semplice: è doloroso, esige anche dei sacrifici, sennò vadano in malora, come già stano andando da tre generazioni."

Questa l'intervista!
Oggi, alla luce delle previsioni sull'esito del voto in questa campagna elettorale, il Maestro sarebbe, forse, più indulgente verso gli italiani. 
E', infatti, sotto gli occhi esterrefatti e atterriti di questa casta che, tra pochi giorni, è inesorabilmente pronta a scatenarsi la 
"RIVOLUZIONE DELLE MATITE COPIATIVE"  
che, finalmente, la caccerà,  permettendo un ricambio totale della intera classe dirigente di ogni Partito, di ogni Associazione o Movimento, di ogni Sindacato, così da poter tornare alla normalità democratica. Usciti da questa emergenza democratica, politica, morale ed economica nella quale ci hanno cacciato le attuali micro-oligarchie partitiche e la loro filiera di Potere, finalmente, un domani potremo votare liberamente e democraticamente, ognuno per la propria visione della Società e la nostra vita sicuramente migliorerà in modo vistoso. 

Perché, comunque, l'italiano viene dipinto in modo così ingeneroso non solo da Monicelli ma anche al di fuori dei nostri confini?

Credo che questo sia dipeso e dipenda, ancora oggi, dal fatto che, ogni volta:


il popolo italiano, condizionato dai segreti  e dalle Leggi ad hoc di  una "democratura" che ha più di settanta anni, e condizionato, soprattutto, da una falsa propaganda mediatica organizzata dal Potente di turno, non  è stato mai messo nelle condizioni di capire se il suo Vertice di Stato, oltre ad essere onesto, avesse "talento", o, almeno, "un minimo di capacità a governare" così da poter dire, con ponderato giudizio, immediatamente e prima che questo Vertice combinasse i tanti guai che poi effettivamente ha sempre fatto

"VAI VIA, INCAPACE, VAI  A FARE UN CULO"!

La frase "Vai a fare un culo" deriva dal toscano "Va' fa' 'n culo" e, nel Rinascimento, non era, come lo è oggi, una invettiva, per esempio, alla "Grillo", né una volgarità, ma, appunto, era solo un "ponderato giudizio"  sulla "incapacità a fare", di qualcuno.
Infatti, i grandi "Artisti fiorentini", nelle loro "botteghe", la rivolgevano nei confronti di discepoli dallo scarso talento; nei confronti, cioè, di quelli incapaci di disegnare il "volto" e le molteplici "espressioni" che esso può assumere. 
Perciò, allora, li mandavano a "disegnare un culo" dicendo, in gergo pittorico toscano,: 
"non se' bono a fa' 'n volto, maremma maiala, allora va' fa' 'n culo!"
Il culo, infatti, notoriamente, è privo di espressione e, quindi, facile da disegnare anche da parte degli incapaci. 
Da allora tale frase la si rivolse, per lungo tempo, alle persone incapaci a svolgere il compito affidatogli. 
Oggi, purtroppo, il significato è stato stravolto, involgarito, e, perciò, non viene usato così spesso come lo si dovrebbe! Addirittura viene punito dalla Legge se è rivolto ad una persona specifica. Peccato! 

Oggi, qualcosa, purtroppo, è cambiato anche in questo ambito! 
Infatti, certe "vecchie facce da culo" dei vertici della Politica  italiana sono, invece, "espressive"; esse sono "l'espressione" non solo di grande incapacità, ma anche di malaffare, di corruzione e di attaccamento, non al Paese, ma alla "Poltrona".

TRA QUALCHE GIORNO, DOPO UN PIÙ CHE, ORMAI, PONDERATO GIUDIZIO, DERIVATO DA ALMENO VENTI ANNI DI SFACELI, TRAMITE LA NOSTRA MATITA COPIATIVA, CI VERRÀ  DATA LA POSSIBILITÀ DI DIRE AD OGNUNO DI LORO E AD OGNI COMPONENTE DELLA CASTA, IN MODO METAFORICO,:

"VA' FA'  'N CULO" 
PEZZO DI INCAPACE e, per di più, LADRO!  
DICIAMOLO! 
E' LIBERATORIO! 
DOPO, staremo sicuramente meglio !

Un abbraccio.    


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lunedì 18 febbraio 2013

ABBIAMO GIÀ VINTO!

Care amiche e cari amici,

oggi tratterò due argomenti:
  1. nella rete corre voce che chi non si esprime e non dichiara per chi vota è uno da guardare con sospetto; 
  2. nella rete circola anche una specie di pessimismo tra chi vorrebbe un cambiamento e, invece, ha paura che non avvenga.

1) Per quanto riguarda il primo argomento, invece di indicare per chi voterò, io, dichiarerò con certezza per chi, assolutamente, non voterò e il lunghissimo elenco di motivazioni lo potrete cercare nei tanti Post che ho pubblicato, per cui, ormai, non è più un segreto.

  1. NON VOTERÒ PER BERLUSCONI E LE LISTE DEI SUOI SODALI!
  2. NON VOTERÒ PER MONTI E LE LISTE A LUI COLLEGATE!
  3. NON VOTERÒ PER LA LEGA!
  4. NON VOTERÒ PER L'INCIUCIO BERSANI - MONTI E LISTE CIVETTA!
Non voterò i primi tre schieramenti che, avendo governato, sono colpevoli di tanti misfatti contro il popolo, non ultimo la rovina del ceto medio basso e la dissoluzione della coesione sociale; ancor più perché essi sono stati e sono i professionisti nell'alimentare la "speranza", che, come dice Monicelli, è l'atto più criminale che si possa commettere contro  una società in difficoltà. Questa tecnica viene usata, a fini puramente di potere, per tenere calma la gente. Posporre la "certezza" nel futuro, significa, infatti, non farla mai concretizzare e convincere paradossalmente la gente che, chi ha creato i guai, sia l'unico che li possa risolvere e, comunque non subito, ma nel futuro. Puntualmente, poi, questo non avverrà mai, per cui, sempre come dice Monicelli, bisogna "dare un bel calcio nel culo" a chi usa questa tecnica di manipolazione, specialmente contro i giovani precari (il grande regista lo usa come esempio generale) che vengono licenziati periodicamente e ai quali si lascia la speranza, anzi, l'illusione che dopo la "necessaria ristrutturazione e il buon andamento del mercato" verranno riassunti a tempo indeterminato. Questo è altamente immorale! Così hanno fatto e continuano a fare anche per il popolo italiano a cui danno solo la speranza che risolveranno i nostri guai, per cui è necessario stare solo "BUONI"! Altro che buoni! Questa classe dirigente che ammorba il nostro Paese da oltre venti anni, chi più chi meno, deve andare a casa! 
Questo è il problema che dobbiamo risolvere con queste elezioni: CACCIARLI!
Non voterò, infine, l'ultimo, sia perché il suo partito, quello dei D'Alema, della Bindi, etc. pur non avendo governato a lungo per errori di coalizione, in questi anni, ha preferito dedicarsi principalmente agli affari e, perciò, all'inciucio, non ultimo all'ammucchiata, e per questo NON HA MAI FATTO UNA OPPOSIZIONE SERIA (e questo sarebbe il meno!) sia perchè il programma è abbastanza simile alla Agenda Monti, tant'è che entrambi gli schieramenti fanno le stesse "promesse": sul lavoro, sui giovani, sulle tasse, sull'IMU, sulla corruzione, etc.

2) Per quanto riguarda il secondo argomento, vorrei tranquillizzare i pessimisti che temono non vi possa essere mai il cambiamento, dicendo loro, in base a quanto sta avvenendo nella Politica italiana, in tal senso, che
 “Abbiamo Già Vinto!” 

E' evidente, infatti, che l' ANCIEN REGIME (la PARTITOCRAZIA) è ormai alla fine e verrà spazzato/a via con tutti i suoi “Stati” e soprattutto con tutti i suoi ladri, i suoi nobili ruffiani, incapaci e approfittatori di regime. 
Questa rivoluzione Democratica, è ormai evidente, è nata e si è sviluppata nella RETE, unica e vera madre di una protesta che ha covato per tanto tempo, fin da "Mani Pulite", ma che, finalmente, è riuscita a coagularsi grazie alla tecnologia che ha creato una AGORÀ VIRTUALE. 
La Democrazia, di solito, ha tempi lunghi e, infatti, ci ha messo venti anni, dal '93, per trovare degli efficaci portavoce come Grillo, Ingroia, Giannino, che magari non ci rappresenteranno appieno ma sono utili al nostro scopo, che è quello di mandare a casa tutta questa classe dirigente, che ha fatto in modo, con Leggi democraticamente anomale, di impedirci, finora, di farlo. Lo so che, forse, in questo momento, i movimenti citati non hanno possibilità di governare e che probabilmente ci sarà un nuovo inciucio: quello tra Bersani e Monti, se non addirittura una nuova ammucchiata, anche con Berlusconi. 
Non ha importanza! 
Ormai il CATALIZZATORE DELLA RIVOLUZIONE DEMOCRATICA sta agendo in questa "Soluzione putrida" che è l'attuale apparato di potere. Tempo pochi anni, ormai, se, però, noi saremo sempre attenti e vigli nel sostenerli, farà esplodere tutta la "FILIERA DI POTERE PARTITOCRATICA", creata da una banda di lestofanti, (cioè dalle diverse "MICRO-OLIGARCHIE" che comandano nei Partiti), che hanno preso lo Stato per una "Res Privata" e non una "Res Publica" e l'hanno gestito come tale. 
Una "FILIERA DI POTERE PARTITOCRATICA" che, per altro, ha creato DUE STATI PARALLELI: uno VISIBILE ed uno che vive, per la SCARSA O NULLA TRASPARENZA da cui è circondato, nel SEGRETO e nella ILLEGALITÀ,  i cui punti nodali di entrambi, però, vengono sempre retti da DIRIGENTI assunti non per MERITO ma per APPARTENENZA. Che vi sia uno STATO SEGRETO è evidente ed innegabile, perché da esso, di tanto in tanto, scoppiano BUBBONI (oggi MPS, FINMECCANICA etc.  e tanti altri nel passato).  
Il CATALIZZATORE, quindi, della Rivoluzione verso la LEGALITÀ   e la TRASPARENZA, si attiverà nel momento in cui centinaia di rappresentanti delle tre formazioni citate entreranno in Parlamento e faranno, finalmente, una VERA OPPOSIZIONE, facendo “le pulci” a tutte le leggi, (bloccando quelle ad personam, ad aziendam, ad partitum e quelle di affari, dettate dalle lobby), spezzando, così, quei legami affaristici che sono stati il collante di questa politica malavitosa che ha preso lo Stato per un bancomat dalle inesauribili riserve, 
"PERCHÉ TANTO PAGANO GLI SCEMI DEGLI ITALIANI! ". 
Questo, sono convinta ormai, avverrà dentro il Parlamento, ma la RETE, comunque, dovrà essere sempre vigile e dovrà fare come gli abitanti di New York che pressano il loro sindaco su ogni atto che arriva in discussione, così da non permettere distorsioni e/o deviazioni pericolose sia per l'Interesse e l'Unità dell'Italia democratica  sia per la formazione degli Stati Uniti d'Europa. 
Questo nostro atteggiamento, finalmente, costringerà i Partiti, i Movimenti, le Associazioni, i Sindacati,  ad operare un cambiamento radicale, sia cacciando la attuale CLASSE DIRIGENTE, sia selezionandone un'altra, che sarà, obbligatoriamente, DEMOCRATICA, o meglio, TIMOROSA DEL GIUDIZIO DELLA PUBBLICA OPINIONE e, quindi, sensibile alle istanze provenienti dalla società civile e capace di trovare dei punti di compromesso tra le parti. 
Saranno i vari Grillo, gli Ingroia, i Giannino, del FUTURO PROSSIMO, controllati e supportati da noi,  ognuno per il proprio ambito politico e culturale, che faranno tutto ciò, RIFORMANDO in modo diretto o indiretto, cioè, IL RISPETTIVO AMBITO POLITICO, IN SENSO DEMOCRATICO, CACCIANDO LE MICRO-OLIGARCHIE PARTITICHE e facendo sì che sia la Destra sia la Sinistra non abbiano più la nostalgia del passato e delle vecchie e tragiche ideologie novecentesche (Fascismo o Socialismo Reale, entrambi a conduzione dittatoriale o micro-oligarchica) e si proiettino verso un futuro DEMOCRATICO e, soprattutto, TRASPARENTE, come lo sono nei Paesi a più lunga tradizione democratica sia I LIBERALI CONSERVATORI (in Inghilterra) O REPUBBLICANI (negli Usa), sia I LABURISTI( in Inghilterra) O DEMOCRATICI (negli Usa).  
Credo che solo così ci saranno dei candidati che veramente ci rappresenteranno, ognuno per la propria visione della Società,  perché, finalmente, verranno scelti da noi, previo il conferimento in discarica della attuale Legge elettorale immondizia: il Porcellum.
Ecco perché 
"ABBIAMO GIÀ VINTO!"


CE L'ABBIAMO FATTA, E' FUORI DI DUBBIO!
ABBIAMO  DIMOSTRATO CHE IL CAMBIAMENTO PUÒ SOLO VENIRE DAL BASSO E NON DA UN GOVERNO COMPOSTO DA QUESTA CASTA.

VOTIAMO TUTTI, SMETTENDO DI ESSERE INDECISI O PEGGIO ASTENSIONISTI PERCHÉ L'INDECISIONE E L'ASTENSIONISMO, FAVORISCONO LA CASTA ATTUALE CHE DEVE, INVECE, ANDARE TUTTA A CASA !

Un abbraccio.

lunedì 11 febbraio 2013

LA SPOCCHIA AL POTERE


Ah Francè, svejete, basta cu la pennichella
er sole è caldo, luminoso, la giornata è bella!”

Ah Romolè, si nun c'hai proprio niente da fà,
armeno vallo a fà da nartra parte, lasseme sta!
Ma che è sta musica cupa, seria, da funerale”

C'è il comizio de sor Monti! La base musicale
serve pe' preparà, er popolo bue, all'atmosfera
che è adatta a chi è disperato e più nulla spera.”

Va bbe' daje, Romolè, annamo a finì la serata;
e pe sta morta Italia, sentimo sta messa cantata!”

Sono Lidia Rota Vender, della Gente bene!
Vengo, popolo di pezzenti, ad allevià le pene
tue, con la nobidonna Ilaria Borletti Buitoni”

Un muratore “E mettici sti cazzi e me cojioni!”

Volgare! Monti pensa al futuro! Sì, ha un cuore!
Mi fijo je portava er giornale pe' fa l'imprenditore “

Mo' che fà, tu fijo grande, dopo tutta sta bella lezione?”

Er membro de  quattro consigli di amministrazione!”

Pecchè comprava er giornale o pecchè ha li calci 'n culo?”

“Screanzato, sfigato!”.“Pecchè lavoro come un mulo?
Anch'io da piccolo, compravo il giornale al mi nonno,
che nun c'aveva né li sordi e né le raccomandazioni
e ora impasto la calce e allineo i mattoni, qui in città!
Creo, produco, son piccolo costruttore, ma co' dignità!”

Questo nun è un avanspettacolo! Ve Presento Monti
grande professore, salvatore dell'Italia e dei suoi conti!”

Pe' ciò c'ha fatto er professore, la mi serva lo fa mejo!”

Signore e signori statemi a sentì, e tu cerca de sta svejo
su quello che dico, così dopo saranno chiare le situazioni!
So' stato funzionario europeo e Presidente della Bocconi,
io non so' un uomo normale, io so' la punta di un iceberg”

Sì de Lemahn Brothers, de la massoneria, e di Bilderberg!”

Insomma, smettila, sei tu che pe' governà mi hai chiamato,
quanno li mercati te stavano a massacrà ed  eri frastornato!”

Io? Ma pe' piacere! T'avrei chiamato? Ma manco pe' niente!
Nun ce provà, dinne n'artra e nun me fa passà da deficiente”

Sei te quello ch'ha permesso a Berlusconi de' fasse n'impero
d'affari e po' de fa' diventà, un guitto, un politico quasi vero.
Co' le leggi ad personam pe' poco nun è diventato dittatore;
hai bevuto le sue pozioni maggiche, manco fosse un dottore
che poteva curà sta Italia occupata da ladri, ruffiani, evasori,
sta Italia c'ha perso er cervello pe' crede a le bucje de li cori
organizzati da gente che se spacciava pe' competenti e dotti,
e, invece, nun erano altro che ladroni de la Banda Bassotti;
te che nun hai fatto niente pe' st'Italia derisa e sbeffeggiata,
a cui nisuno faceva credito pecchè c'aveva la mano bucata,
e se je prestavano li sordi, erano solo a prezzo da strozzino;
e tu vicino al precipizio, facevi la cicala, cantavi, bevevi vino!
Ecco pecchè so' venuto qua: pe' fa del bene a te e ai popoli
de sto' paese, dell'Europa e del monno, tra tutte e  due li poli”

“E'vero, me so' stranito e ho creduto alle bucje e all' illusione
che leggi nnn fatte pe' noi ma pe' se' stesso, fossero tutte bbone !
Io ho creduto, pensa, perfino a te, a quanno te sei presentato
dicenno: Equità e Sviluppo, ma er popolo dev'esse morigerato!
Io, giuro,ve libbererò da tutti li lacci che ve stringono alla gola;
la mia parola è sacra, impegnativa, rassicurante ed è una sola:
In sto Stato che spende e spande pe' mantenè tutti sti magnaccia
drento a le istituzioni, bhè de questa gente nun ne rimarrà traccia;
Farò pagà le tasse a tutti e riformerò tutto; pe' primo er lavoro,
po', pur se nun me capisci, o popolo 'gnorante, te ridarò er decoro
e co' la spending review te farò spenne de meno e er tu debbito
pubblico lo porterò a zero e er Pil, appena arrivato, è già salito;
er welfare lo salvaguarderò e proteggerò la salute, le pensioni
e ridarò er futuro a li giovani sfigati e di posti ne darò a milioni.”

“Ma te rendi conto, ch'hai detto le bucje uguali a quelle der nano;
c'hai promesso Mari o Monti , ma po' ce l'hai messo  fin nell'ano!
c'hai riempito solo de tasse, ce stai a fa morì de fame e de sete
c'hai 'mbriacato co' lo Spread e ch'abbassarlo era una delle mete,
e invece tu stavi tranquillizzando solo li banchieri, tuoi padroni,
dicenno che potevano sta tranquilli sui prestiti fattici a milioni,
che potevano continuà a speculà e se quarcheduni so' quasi falliti,
pe' fa li giochetti in borsa o pe' scommette su li fondi derivati,
nun c'era problema, tanto la Banca d'Italia, dava un contributo
a fondo perduto; l'importante è nun da' a la gente nisun mutuo!
Er nano c'ha portato al peggio! Cu te, er fondo avemo toccato!
Come se nulla fosse, senza vergogna, co' lui, te sei ripresentato!”

Sì, ce so' stati li problemi: er debbito è aumentato, ce so' gli esodati,
er Pil è sceso giù, la legge sul lavoro è na porcata, nun vi ho liberati
da le lobby e da' mercati; co' li tagli a la sanità, guai a esse ammalati,
li giovani so' annati all'estero o so' mantenuti da li padri pensionati,
ma quarcuno è felice!" " Sì, e chi?" "Li ricchi ladri, le mafie,le banche,
i politici che prendono sempre lo stesso stipendio e vitalizio, anche
i petrolieri, gli strozzini, i tassisti, i farmacisti, e po', le case da gioco!
Nun è colpa mia, è dei Politici, che m'hanno costretto a fa' così  poco!
Pe' nun parlà de sto Stato che nun te permette proprio de governà!”

Ecco vedi, fai e dici come er Nano, e, insieme a lui, mo', vedi d'annà
affanculo, però prima che ve n'anniate, ce dovete risarcì tutti li danni
che c'avete fatto, co' tutte le mascalzonate fatte in tutti questi anni!”

Brutto screanzato, te pentirai! Tanto, c'ho tanti amici che me aiuteno!
Tornerò! Pe' te so guai, lo Spread, er Pil, er debito saranno senza freno!”

Ah Romolè, ce vonno fa sta in quaresima, mentre pe' loro è carnevale!”
Ah Francè, nun disperà, ce sta Bersani, dopo! Vediamo, sì, quanno vale!”

Pasquino.






mercoledì 6 febbraio 2013

LO CHOC


A Romolé, fermete, che fai, ando' corri così de prescia?
Nun me dì che c'hai la Madama che mo' te  s'appressa?”

A Francè, daje, cori, cori, viè pure te nel baraccone
c'ha montato, nella piazza grande, er solito puzzone!
Viè co' me e così ce faremo, tutte e due, tante risate
da avè a la fine tutte e due le mandibole sganasciate!”

Venghino, venghino, sior e siori, fermateve, ascoltate
quel che c'ha da di', de bono pe' voi, l'immaginifico VATE”
urlava un tizio tutto serio, tutto compreso e azzimato
che se diceva conduttore libero, invece era er più fidato.

Salutate er duce de la destra, er fondatore dell'impero
TV, che nun dice mai bucje o panzane, ma solo er vero!
Salutate colui che, sta sempre a pensà a voi tutta la notte,
e pe' nun dormì, pe' sta svejo, fa li lavoretti  co' le  mignotte!
Se sacrifica pe' voi, pe' li fiji, e ora voi sostenete il poveretto!
E' vero, ha fatto de tutto pe' fassi'  tanti sordi, ma egli, retto
com'è, l'ha fatto solo pe' mantenè bene tutte le su' signore,
anche chi je sta vicino e chi lavora accanto a lui co' amore!
E ora zitti, perché, come dicevano li latini, è venuto ad hoc,
davanti a voi, pe' favve capì  e illustravve na proposta choc”

Francè, che lagna, facemo uscì l'attore, dai batti le mane,
si no questo nun la finisce e ce fa sta fermi fino a dimane!”

Popolo, ecchime qua, non so se di me tutto lo conosciate!”

“ Sine, sine, conosciamo tutto de te e così tutte le tue boiate”
je disse un povero vecchio calvo, barbuto e un po' sdentato.

“Mamma, diceva che so' rivoluzionario liberale da che so' nato”

”Ahò, belli capelli, dimme, ma tu che hai rivoluzionato o liberato?”

Nun è corpa mia! E' solo corpa dei comunisti e de questo  Stato
democratico che nun te fa cummannà! Tutto m'hanno bloccato!
Co' me, lo sapete  i ristoranti, i bar, i teatri e gli aerei erano pieni,
bastava  mette in Tv ddu' cosce e ddu zinne e tutti erano sereni!
I comunisti, ma sopratutti quell'infame de Monti, da me creato,
poi sostenuto, cor suo governo, ad ognuno, lo fa pentì d'esse nato.
Popolo italiano, vuoi esse governato da le banche e dalla culona?
Si me fate governà, io, invece, pe' voi, farò proprio na cosa bona
farò uscì l'Italia dall'Europa e farò ritornà la vecchia cara lira”

Er vecchio ” E me coglioni, e po' sentirai l'aria de miseria che tira”

Basta col disfattismo, non son venuto in questa pubblica piazza
pe' far trucchi e  nemmeno  inganni, ma, sior e siori, la razza
degli italiani voglio migliorare, e voglio solo restituì la moneta
versata sulla prima casa e così libberà da le tasse sto pianeta!
Basterà far versare un contributo a chi in Svizzera c'ha er conto;
e, nell'interesse del popolo, farò un condono tombale, come sconto!
Mo' tu che sei del popolo e protesti, mi consenti de sentì che mi dichi!”

Er vecchio ” Te dico subito, sei buciardo e, come sempre, farnetichi!
Da venti anni parli e ce prendi in giro e, sempre, a tutte le elezioni
te rivolgi al popolo che manco po' magnà, èd è  così che lo coglioni:
Je prometti de fallo sta bene, je prometti posti di lavoro a milioni,
che je levi le tasse, elimini li sprechi, e così via; ma so' solo illusioni!
Ste chiacchiere invece serveno solo pe' sarvà li evasori, tali e quali,
da la galera, po' c'hanno portato i loro sordi a li vari paradisi fiscali!
So' costretto, per i soldi che non ho, a magnà solo semolini e pappette
e anche pe' colpa de la dentiera rotta che de masticà nun me permette.
Tu me parli de salvaguardà case, che io non ho, da le tasse!  Le pensioni
so' tutte tassate al massimo e bloccate! E perciò è così che tu ce coglioni!”

Eccolo il solito invidioso, comunista, sfigato e, pe' de più,  Montiano!
M'affanno tanto pe' falli sta bbene ma co certa gente, è tutto vano”

Er problema de sta casta politica è che va all'incontrario:
la destra fa le cose de sinistra e er centro è ancor più vario.
Te, che voi  fa' er serio, sei solo un comico, e fai er buffone;
l'altro che fa il comico vo' fa er serio e dice che fa cose buone.
Er capo de sinistra, po', fa le cose de destra: fa er capitalista,
sogna le banche de proprietà  e de diventà er mejo affarista!
Po' arriva quell'artro, meno allegro d'un funerale, er professore,
che salva le banche e li ricchi e a li poveri dà tante tasse e rigore!
Ve sete magnato tutto! Sto' bel paese l'avete spolpato, rovinato!
E sa che dico a te, a ognuno de questi? Ma va a morì ammazzato!”

E mentre er vecchio se n'annava scuro in viso e tanto applaudito
"L'ho detto, in Piazza nun conviene venì; perché se tu je dai un dito,
te se prendono la mano. Solo in TV e solo co' li miei, IO SO' UN MITO;
je posso dire tutte le cojonate, tanto, pe' loro interesse, ce credono,
me batteno le mane, me fanno crede importante e po' nun ridono.”

A France' te sei divertito? Tra quarche giorno viè qua er sor Monti”
A Romolè, e chi so' perde! Nun mancherò a nessuno de sti incontri!”

Pasquino.