lunedì 9 luglio 2012

ESSERE O NON ESSERE, QUESTO E' IL PROBLEMA!


Care amiche e cari amici, 

si rinnova, anche oggi, il piacevole incontro nel nostro “Caffè”, inebriati dal profumo di una rosa rossa color sangue e non è un caso che sia di quel colore. 
Ci incontriamo, come al solito, "per commentare" gli ultimi avvenimenti, oggi, davanti ad un vetrino di caffè freddo; ormai è diventato un piacevole rito che, mi auguro, diventi una tradizione! 
Per questo ho aperto un nuovo "ambiente", dal titolo:


"Conversazioni davanti ad un caffè e ad una rosa"

Non so voi ma, per me, questo è un periodo molto confuso; non si capisce quasi niente. 
Per fare questa verifica basta entrare in un qualunque locale, o per strada, e chiedere agli italiani presenti: “Voi ci avete capito qualcosa di questa crisi? E capite qualcosa su cosa stanno facendo i nostri governanti e gli altri europei?”. Provate. Credo che avrete, come risposta, una canea di interpretazioni diverse, per lo più fantasiose. 

La crisi come colpa dei politici, la crisi come una fatalità, poi...spread, bond, eurobond, Bce, scudo anti spread, unione bancaria, unione di bilancio, spending review… Parole nuove e usate un po’ a vanvera da parecchi. 
Voi mi direte, sì, ma ci sono i giornali!
H0 provato, ma francamente, sui termini su indicati, più che significati capziosi e di parte non ho trovato, per cui non posso che confessare la frustrazione di una cittadina, che vorrebbe capire non solo il loro significato recondito ma anche le conseguenze reali derivanti dalla loro stessa applicazione. 
Lo so che non esiste la Verità in senso assoluto e che esistono tante verità, ma il guaio è che: ogni problema viene affrontato in termini solo di chi vince e di chi perde e, guarda caso, le due fazioni in lotta o sono lobby o sono partiti contrapposti, mai che siano parti della società civile. 
Vengono perciò usati termini calcistici o di combattimento, per cui alla fine le vere ragioni della lotta o non vengono dette o sono travisate. 
Un esempio? L’ultimo vertice di Bruxelles!
Monti, prima di andarci, era stato minacciato dal PDL, "0 torni vincitore o vai a casa". La stampa francese, italiana e spagnola hanno esultato, dopo la riunione, conferendo la palma di vincitore ai rispettivi premier solo perché, a loro dire, si erano opposti alla Germania. La stampa tedesca, inoltre, rimproverava alla Merkel, la sconfitta e il cedimento, su posizioni che verranno definite e chiarite solo il 9 luglio, dopo la riunione del Consiglio Ecofin. 
Per non parlare di certa stampa italiana, cialtrona e prezzolata da chi ritiene l’allontanamento del Governo B.&B., come colpa della Merkel; sono ricorsi al “vaffanMerkel” ed altre sconcezze oppure hanno attribuito, dopo, il merito, all'atteggiamento  duro imposto da Berlusconi a Monti. 
Altrettanto intento di propaganda ha dimostrato chi, però, al contrario ha osannato i meriti di Monti, ritenendolo un "salvatore dell'Europa, se non del mondo".
Difetti di un Paese ritornato alla "Italietta" di ottocentesca memoria!
Invece, è ancora tutto da vedere e, se sono vere le dichiarazioni dei giorni scorsi di Draghi e di Lagarde, che parlano di pericoli per l'economia mondiale, non credo bastino le "buone intenzioni" o le "trovate" dell'ultima, anche se importante, riunione a Bruxelles  !
Infatti la cosa triste e direi sconcertante è, appunto, che certe “risoluzioni” o meglio       "intenzioni”, (tali sono ancora in questo momento) intraprese o manifestate, con scontri, nel vertice di Bruxelles, sono state applaudite come un segnale di forza della UE
Non so voi, a me sono sembrati segnali di grande debolezza, perché è “la unione che fa la forza” e non la contrapposizione o lo scontro tra tifoserie egoistiche. 
Fino a che questo concetto non entrerà nelle menti e nei cuori dei governanti europei non si riuscirà mai a debellare la crisi che attanaglia l’intero continente, in quanto vuol dire che gli egoismi e le diffidenze tra Stati sono ancora forti.
A Bruxelles, di fatto, non vi sono stati né vinti né vincitori, al più è prevalsa, finalmente, "una volontà politica" che però deve essere concretizzata nei dettagli dopo il 9 luglio. Comunque dopo circa 20 riunioni a vuoto, almeno vi è stato un progresso; poi, se vi siano o meno i 1200 miliardi per la crescita, se gli 80 miliardi per lo scudo antispread bastino a frenare gli appetiti dei mercati bulimici equiparabili ad un mostro vorace dalle mille bocche o siano solo dei semplici piccoli snack, è tutto da verificare.
Come ho già detto in un mio altro Post, comunque, finora la crisi è stata affrontata non dal lato della crescita ma solo dal lato della disciplina e del rigore fiscale e monetario, e per di più spinti solo dai guai nei quali, di volta in volta, i vari paesi sono incappati. 
Ogni volta le risposte date "alla domanda di solidarietà" inoltrate, alla UE, dai Paesi in difficoltà, date, per altro, in ritardo e dopo liti, (l’ultimo esempio: il tanto osannato vertice di Bruxelles), hanno sempre avuto come richiesta, in contropartita:

la cessione di sovranità e di beni, la austerità, la sospensione delle forme tradizionali di democrazia, lo svuotamento dei poteri dei Parlamenti e il conseguente commissariamento da parte della Troika.

Questi rimedi poi sarebbero proprio ciò che vogliono coloro a cui ci opponiamo, cioè i mercati finanziari, guidati da élite che sono, in nome della loro avidità, da sempre, contro la democrazia e contro le sue regole, anzi contro ogni tipo di regole nei loro confronti
E’ necessario, quindi, che noi popoli europei comprendiamo che le giuste garanzie sono  sì, necessarie ma gli egoismi più beceri non fanno bene al nostro vivere Comunitario, perché, ormai,
  SIAMO IN GUERRA
contro una oligarchia finanziaria che vuole renderci solo schiavi. 


Lo ha detto anche Squinzi il Presidente di Confindustria che ha parlato di danni simili ad una guerra, ma di lui parlerò in uno dei prossimi post.
Il guaio di questa guerra è, però, che non si capisce bene se ci sono i buoni o i cattivi e chi sono i veri alleati; addirittura non si capisce chi è materialmente il «NEMICO». 
Le tecniche di guerra sono, però, rispettate.
Come in guerra ci sono nemici astuti che ti fan pensare che la trincea di combattimento sia una (ad esempio, in Italia, tutta la propaganda intorno ai costi della politica) mentre invece il fronte è altrove (perché tutto è tassato tranne le transazioni finanziarie e tutto è soggetto a regole  ferree ad eccezione della finanza speculativa; stiamo parlando della famosa Tobin tax, cioè la tassazione, che è stata annunciata, sugli utili da finanza,   e la anche essa annunciata unione bancaria sotto il controllo della BCE, bandendo così la teoria della deregulation portata in auge da Reagan e da Greespan.)
Così puoi essere attaccato alle spalle, mentre i tuoi patetici fuciletti vengono puntati contro obiettivi secondari. 
Vengono usate tutte le tecniche di guerra psicologica perché cercano di avvilirti, facendoti temere un disastro irrefutabile. La depressione, infatti, serve a far fare all'invasore man bassa più facilmente dei tuoi beni. Anzi, genera più rapidamente il riflesso da parte dei vinti di «passare dalla parte dei vincitori”, magari facendosi prendere prigionieri e trascorrere, così, tutta la vita nei loro campi di lavoro forzato, fatto di rate da strozzino da pagare.
Naturalmente, come in tutte le guerre, ci sono momenti propulsivi e momenti di arretramento, e poi miriadi di alleanze, per interesse, per sopravvivenza o per calcolo lungo o corto che sia. Ci sono, infine, gli opportunisti, i traditori, quelli che diventano neutrali accontentandosi di un tozzo di pane, e poi ci sono coloro che, non capendo nulla, agitano le bandierine per applaudire il vincitore e, infine, coloro che applicano alla lettera le sue direttive. 
A conclusione, di tutto quanto discusso, penso si possa dire che:
la guerra c'è, il nemico è potentissimo e le decisioni prese in tutte le innumerevoli  riunioni  dei 27 non sono state affatto, finora,  efficaci o risolutive, 
e tali da far vincere la guerra in atto
al più, così come sono state concepite ed attuate, stanno solo procrastinando la fine di questo mondo normale, ma non ne eviteranno la terribile conclusione, non impediranno, cioè: la vittoria  degli "alieni" provenienti dal mondo della finanza speculativa.
Infatti saremo destinati a soccombere, se non  saremo in grado di far uscire, finalmente, dagli arsenali delle “buone intenzioni”, le “armi di una buona e permanente CRESCITA” e, soprattutto, se non imbracciamo tutte le "armi politiche, economiche e finanziarie", e partiamo alla conquista degli 
"Stati Uniti di Europa"

Ora  è tempo di agire e non possiamo più permetterci di essere bloccati dal "dubbio amletico", cioè da:

”Essere o non essere!" 
"Questo è il Problema!” 

“Se sia più nobile nella mente soffrire i colpi di fionda e i dardi dell’oltraggiosa fortuna o prendere le armi contro un mare di affanni e, contrastandoli, porre loro fine”. ( W. Shakespeare)


Un abbraccio

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