lunedì 24 ottobre 2011

Andare in pensione Sì o No?

Carissimi amici e carissime amiche,
è proprio bello rivedervi ogni volta, davvero, questi appuntamenti con voi sono ormai una dolce abitudine e il merito è tutto vostro, per l’amicizia che offrite, per le opinioni che scambiamo insieme e per la vostra presenza numerosa e puntuale.
Siete i benvenuti nel “caffè da Graziella”e lo capite dalla cura dei particolari, dal profumo accattivante del caffè, dalla dolce presenza di un fiore bellissimo, la rosa, che oggi è rossa, simbolo dell’amore.
Oggi sfogliando i giornali italiani ed esteri, è un gran parlare di nuovo delle pensioni, dell’innalzamento dell’età pensionabile.
Eh sì, anche i giornali esteri..Le Monde, aujourd'hui a dit que le gouvernement italien pressé par l'Europe, pense de nouveau à la réglementation des retraites..

Anch’io vorrei parlare con voi delle pensioni, ma da un altro punto di vista, da quello personale, umano che presenta molte problematiche, a mio avviso.
 "Andare in pensione Sì o No?"
Ma come si vive l’andare in pensione? Andare in pensione è davvero come morire? O è un riappropriarsi del proprio tempo libero, della propria vita, della propria libertà?
Sicuramente qualche giovane mi dirà che i giovani di oggi non avranno da preoccuparsi per questo problema, perché non avendo lavoro, per loro è già come essere in pensione..e si sentono poveri ed emarginati
E questo è pure vero…Se i vecchi continuano a lavorare  e non vanno mai in pensione, come faranno i giovani?
Però ora pensiamo a tutti quei lavoratori e lavoratrici che stanno seguendo con preoccupazione la politica di questi giorni e temono di dover andare in pensione a 67 anni.
Ecco vediamo se potrebbe essere un bene o è una tragedia comunque l’andare in pensione, al di là dell’età stabilita dalla legge e come affrontare questa tappa inevitabile della vita e superarla nel migliore dei modi.
Queste frasi: “Chi si ferma è perduto” o “Chi va in pensione è un uomo morto” sono vere?
Voi cosa ne pensate?
Sicuramente si possono fare tante cose, una volta in pensione, leggere quello che non si è potuto leggere prima, fare volontariato, iscriversi all’Università, studiare, tenere insomma in esercizio la mente e il corpo. Ma purtroppo c’è da dire anche, che la nostra società tende a concepire gli uomini in base alla loro funzione, per cui gli anziani in pensione si sentono svuotati di ogni funzione e il loro tempo libero è un ennesimo dramma..
E allora? Che concludiamo? Che risposta diamo alla domanda iniziale?
Aspetto le vostre opinioni a riguardo.
Io penso che bisogna liberarsi dal senso di andare a riposo e pensare molto e soprattutto pensare sempre al futuro.
E poi bisogna imparare a vivere il tempo libero e a godere del tempo libero, già quando si lavora.
Il tempo libero non è nemico del lavoro e non è nemico delle funzioni mentali, non addormenta e non atrofizza il cervello.
Cambiamo le nostre abitudini mentali e tutto sarà più facile e la pensione non farà più paura, a qualunque età andremo.

Un abbraccio

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