mercoledì 5 ottobre 2011

Locali del cuore: il Severance di Roma

Care amiche e cari amici, 
la nostra vita non può essere fatta solo di impegni, di appuntamenti frettolosi, di pasti veloci, di antiacidi e di ansiolitici. La vita deve assumere, invece, un’altra dimensione, che non esclude alcuni dei momenti suindicati, ai quali purtroppo non possiamo sottrarci, ma deve essere scandita anche da “pause” da “separazioni” da questa frenetica corsa che, per altro, raramente, ci fa capire dove ci porterà.
In teatro, il recitativo è fondamentale, ma, come ogni buon attore potrebbe spiegarvi, sono altrettanto importanti le pause, che servono per consolidare i concetti e a portarli verso vette più alte.
Oggi voglio invitarvi a prendere un caffè e ad inebriarvi del profumo della rosa, in un piccolo angolo di Roma, in un piccolo ma accogliente locale, nel quartiere Appio, nei pressi del metrò Furio Camillo, per raccontarvi la “storia” di due ragazzi e di un terzo, che si è accompagnato a loro, tutti “ragazzi del Sud.”
Oggi, infatti,  vi parlerò, dopo i fasti del New York di Budapest, di un piccolo, ma non meno importante per noi, Caffè, “Neosteria”, 

il “SEVERANCE”,

aperto da poche settimane e già frequentatissimo, forse, perché il loro “rituale” permette ai propri clienti di vivere appieno, con gusto e con soddisfazione, le pause  che, quest’ultimi, riescono a ritagliarsi durante la loro “corsa” quotidiana.
Il titolo stesso del locale, “Severance” (“ Separazione”), caratterizza appieno l’idea di fondo da cui è scattata la molla che ha spinto due ragazzi del sud a vivere questa avventura, che, per altro, stanno vivendo con determinazione e con sacrificio, ma anche con grande soddisfazione.
I due proprietari Paola ed Angelo, provengono da ambienti artistici che hanno frequentato, lavorandovi per alcuni anni; poi, la irrefrenabile passione verso il “mondo dell’accoglienza”, li ha spinti verso la Capitale, avendo in mente la realizzazione di una grande idea.
Il loro gesto, non è stato il frutto solo di un “impulso” irresistibile, ma è stato anche il lento affermarsi di un “seme” germogliato nella mente di Paola e curato e fatto crescere, per un decennio, con il contributo amoroso di Angelo.
Il seme piantato e germogliato  è quello della “ Separazione”, dell’affermarsi, cioè, della voglia di creare un luogo in cui i frequentatori potessero “fermarsi” e “attenuare” l’ansia del “quotidiano”.
Il locale è piccolo ma molto curato, ed in questo Angelo e Paola hanno riversato il loro sapere e la loro sensibilità artistica, che si estrinseca dalla maniglia a forma di farfalla della porta di ingresso, alla insegna, e, soprattutto, dalle linee di invito disegnate a terra e snodantesi in varie direzioni soprattutto verso il bancone di mescita. I colori, le mensole piene di libri di lettura di vario genere, lo scaffale dei giornali, l’arredo sobrio ma elegante lo rendono, di per sé, già un luogo ideale di sosta, nel quale, sicuramente, si possono trovare, sì, spunti culturali giusti, ma anche occasioni  per i cosiddetti
“ cazzeggi” con gli amici.
L’amore di Paola e Angelo verso “l’arte della preparazione dei cibi”, ha dato loro la spinta a creare una “ Caffetteria” in cui colazioni ed aperitivi sono personalizzati da elaborazioni “dolci e salate” di loro creazione e, in alcuni casi di loro invenzione. La selezionata enoteca, il menù attentamente concepito, fa di questo locale, sempre sulla scia del concretizzarsi dell’idea di Paola, una Osteria raffinata e di nuova concezione, di qui il titolo “Neosteria” che loro hanno aggiunto alla denominazione.
Quello che colpisce, sostando nel locale, è la “ritrosia” e la “seria professionalità” di Paola, ma anche, quasi da contrappasso,  l’affabilità e la eloquenza di Angelo che, come ogni ragazzo del sud, fa, di questa ultima dote l’arma vincente per conquistare, senza invadenza, l’attenzione e la voglia di fare “quattro chiacchiere” dei suoi clienti, qualora ne abbiano desiderio.
L’orgoglio di Angelo si manifesta appieno quando spiega i dolci preparati da lui e da Paola per la colazione, oppure quando illustra le ricette che compongono il menù, oppure quando esibisce, con presentazioni raffinate, le mille invenzioni culinarie che accompagnano i cocktail.
In questo locale anche la macchina per il caffè, rigorosamente non elettronica ma a pompa, ha una propria storia, fatta di tempi giusti, di manovre calibrate e attente per ottenere una crema che soddisfi prima di tutto l’occhio di Angelo e che delizi, poi, i sensi dei suoi clienti.
Altro motivo che mi fa amare questo locale è la sua lavagna a parete che permette ai clienti di esprimersi liberamente, come è nello stile del nostro “ Caffè da Graziella”, che virtualmente mette a disposizione carta e penna.
Paola ed Angelo, inoltre, sono affiancati da Michele, un giovane studente universitario, sempre del Sud, anche egli spinto da una passione che è quella della “presentazione” e  della “preparazione dei Cocktail” che egli personalizza sui desideri dei clienti.
Anche Michele partecipa, con il suo attivismo e con le sue attenzioni, a creare il clima giusto per realizzare la “Severance”.
Questa non vuole essere la recensione di un locale, ma il racconto, come detto, di una storia, tipicamente Italiana, fatta di idee, di invenzioni, di tanti sacrifici, ma anche di tante gioie che, per altro, mi sento di augurare per il loro futuro , non fosse altro che per ringraziarli, perché, avendo avuto il piacere di  frequentarli sin dai primi giorni di apertura, mi sono sentita sempre “coccolata” e oggetto di piccole e grandi attenzioni.
Bravi ragazzi, così si fa!

Questa è l’ennesima smentita alle vigliacche idee che la Lega si è fatta sui “Ragazzi del Sud”, che, invece oggi, come nel passato, hanno fatto e stanno facendo ricco il Nord, con il loro sudore e la loro dedizione al lavoro, spesso da sfruttati!
Di Paola, di Angelo e di Michele, infatti, sono pieni l’Italia intera e il mondo!
   
 con affetto

 

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