domenica 30 ottobre 2011

Democrazia secondo la Costituzione parte1°

Care amiche e cari amici, 

oggi sul tavolo spicca il colore rosso-bianco della rosa, simbolo di “Unità”, mentre nell’aria si effonde il profumo del caffè aromatizzato alla cannella e nocciola. Sorseggiatelo, è veramente delizioso!
Oggi il significato della rosa, cioè “l’Unità”, introduce il concetto base che permette ad un popolo di convivere felicemente e di salvaguardare gli strumenti che servono per esercitare la sua sovranità.
Dopo il commento che abbiamo fatto nel precedente post ,”Il lavoro in Italia”, nel quale abbiamo commentato il comma 1 dell’art. 1 della Costituzione, con questo post, commenteremo, ora, il secondo comma dello stesso art. 1 che recita: 

“La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”

Fate attenzione alle parole forme“limiti”, sulle quali viene sviluppato il Post di oggi, il cui sottotitolo, infatti, è:

Limitazione del “Potere” della Maggioranza  Politica
(ovvero, può, la Maggioranza Politica, eletta, fare quello che vuole?) 

Non impauritevi, ricordatevi che non siamo in una aula universitaria, ma siamo in un caffè dove, si ragiona più col buonsenso e sulla base dell’esperienza vissuta e che si sta vivendo, piuttosto che su esposizione di principi filosofici astratti. Procederemo rispondendo a due domande:
  • La prima domanda che vogliamo porci è la seguente: “Questa è ancora una “democrazia normale, cioè costituzionale”? Non usiamo la parola “ democrazia compiuta” perché è una grande stupidaggine in quanto la democrazia è sempre in un continuo divenire, e non sarà mai compiuta.
  • La seconda domanda  a cui vogliamo rispondere , visto che la nostra è una “democrazia”, è  la seguente: “Il potere, oggi, è ancora totalmente del popolo, così come è previsto dalla nostra Costituzione?”
Questa prima parte del post risponderà alla prima domanda, la seconda parte , all’altra.

Sono passati tanti anni da quando i nostri Padri Costituenti hanno scritto i principi base della nostra convivenza, che sarebbero dovuti servire, anche, ad evitare possibili “derive autoritarie”. Infatti,
 il principio costituzionale più forte è quello di porre  dei  limiti al “Principio di Maggioranza Politica”.
I nostri Padri, infatti, hanno fatto in modo che il “Potere” della Maggioranza politica dovesse essere limitato e non potesse essere usato in maniera indiscriminata.

Per capire bene, però, facciamo un passo indietro e parliamo delle forme con cui il popolo esercita la sua Sovranità. La nostra democrazia, per Costituzione, assume la forma di  una “democrazia delegata”, per cui la “Sovranità”, citata nell’articolo della Costituzione, viene delegata dal popolo alla “Maggioranza politica”.
Ora chiediamoci, cosa è la “Maggioranza politica” che, per altro, costituisce, appunto, la fonte di legittimazione del potere politico?
Essa è solo una “convenzione”, infatti, tramite le leggi elettorali, diverse da paese a paese, al fine di garantire la governabilità, la “miglior minoranza numerica” viene trasformata “in maggioranza politica”, che andrà a governare.
Il principio è: 
Chi vince le elezioni, governa!
pur avendo, da solo o in coalizione, la maggioranza numerica  assoluta, anche di un solo voto!
Il “popolo” citato all’art. 1) diventa, quindi, la maggioranza degli eletti, che ne esercita la Sovranità, ma,  la sua azione , è soggetta ai limiti   imposti dalla Costituzione.

Ora vediamo quali sono i limiti imposti al principio di Maggioranza, previsti nella Costituzione.
Essi  sono, oggi, prevalentemente, costituiti:
  • dalla separazione netta dei Poteri ( legislativo, esecutivo, giudiziario),
  • da un nucleo di diritti fondamentali collocato fuori delle contese politiche, e che perciò «non può essere sottoposto al voto»,
  • da una Magistratura e da un Parlamento, indipendenti ,
  • dalle Corti costituzionali che sindacano sulla conformità delle leggi alla Costituzione.
Nel nostro ordinamento si aggiunge a tutto ciò la posizione del Presidente della Repubblica, anch’egli arbitro sottratto, nelle sue decisioni, al principio di maggioranza.
Si tratta di principi, diritti e istituzioni che integrano indissolubilmente la concezione della democrazia, limitando il potere della maggioranza che governa, per evitare possibili ed eventuali dittature.
In ogni caso, la nostra Costituzione stabilisce chiaramente che:
vi deve essere una effettiva responsabilità di chi governa rispetto al Parlamento, al quale deve obbligatoriamente far riferimento in ogni sua azione.
Il Governo, quindi, è in un certo senso, in subordine al Parlamento.

Inoltre, altro principio fondamentale del nostro “equilibrio” costituzionale è anche:
il rispetto reciproco fra le Istituzioni.
Purtroppo abbiamo visto diversi e reciproci attacchi tra di loro!

Tornando alla nostra prima domanda: “Siamo in una democrazia normale, cioè costituzionale”?
Come è sotto gli occhi di tutti, nella realtà e nella attuale vita politica quotidiana,
i limiti al principio di maggioranza, sono in via di totale stravolgimento,
per via di:
una interpretazione “populistica” del fondamento del potere politico e di una tendenza al presidenzialismo, senza controlli, della forma di governo.
Oggi, infatti, questa Maggioranza Politica, con l’inerzia o con la complicità dell’opposizione, sta orientando, ormai da alcuni anni, il nostro sistema politico verso una forma di “Presidenzialismo” “ad personam”, che vorrebbe concentrare, per di più senza vincoli, la maggior parte delle decisioni politiche nelle mani del Presidente del Consiglio, fondandolo essenzialmente:

  • sul principio maggioritario o sistema bipolare,
  • sull’indebolimento del Parlamento, del Consiglio dei Ministri, della Magistratura e delle funzioni del Capo dello Stato, 
  • sulla estromissione del popolo dalle scelte dei candidati  da mandare nelle Istituzioni,
  • sull’abolizione dei limiti costituzionali alla volontà della maggioranza “eletta dal popolo”. 
Con quest’ultimo punto, stanno , cioè, radicando l’idea:
“dell’assolutezza del principio della sovranità popolare”.
Questo significa che, secondo questo modo di intendere tale principio, non può essere imposta alcuna limitazione alla "volontà della maggioranza" che, di fatto, diventa uno strumento dittatoriale nelle mani del suo Capo.
Per esempio, sempre con questo ultimo punto è evidente che:
“sono considerate “illegittime interferenze”, le eventuali decisioni, particolarmente sgradite, che provengano da autorità diverse dalla Maggioranza, con la motivazione che nessuno, che non sia eletto dal popolo , può cancellare, opporsi o, persino, criticare  un provvedimento approvato da una maggioranza eletta dal popolo. “
Conseguenza di ciò è che, per esempio, né Il Presidente della Repubblica, né l’Opposizione, né la Magistratura, sia quella ordinaria sia quella della Corte Costituzionale, potrebbero, se fosse applicabile tale principio, non dico interferire o prendere iniziative, ma neanche criticare le decisioni assunte dalla maggioranza, pena di essere “accusati di sovversivismo”, anche quando, per assurdo, riguardino accuse penali e private contro il Presidente del Consiglio.
Purtroppo avete constatato voi stessi che, in diverse occasioni, deputati della maggioranza e lo stesso Premier hanno tacciato di sovversivismo la Opposizione, la Magistratura di Milano o chiunque dichiari questo Governo, inadeguato, invitandolo a dimettersi.
Anche il Capo dello Stato ha subito attacchi ingiustificati, in base a questa assurda  interpretazione “populistica” del fondamento del potere politico.
Però, per fortuna,
La Costituzione ancora non è stata modificata, anche se questa maggioranza si comporta come se già fosse avvenuta la trasformazione in tal senso.
Questo fatto è di una gravità incredibile in quanto, ribadisco, si vuole far passare l’idea che:
“ Il Principio di Maggioranza è l’unica fonte di legittimazione ed è privo di qualsiasi limite, o, meglio, l’azione di Governo non è assoggettabile ad alcuna limitazione”.
Secondo loro, basta vincere le elezioni, per fare quello che si vuole, nel senso che nessuno ha il diritto di sindacato, nemmeno il Presidente della Repubblica che nomina il Governo; meno che mai la Magistratura!
E’ semplicemente assurdo e incostituzionale!
Sindacare l’opera delle nostre Istituzioni, invece, è uno dei diritti-doveri del cittadino che le ha elette, così come vuole la Costituzione!
Comunque quanto detto, rappresenta solo la impostazione "filosofica", relativa "all’assolutezza del principio della sovranità popolare", a cui la Maggioranza si sta attenendo e da cui sono scaturite però delle loro azioni concrete che stanno scardinando la nostra Costituzione, senza, furbescamente, modificarla con l'iter normale, per non far capire le loro intenzioni al popolo.
Stanno, di fatto, rendendo  inefficace la nostra Costituzione!
Nel contempo, questi della Maggioranza, hanno iniziato in modo strisciante e silenzioso un cammino che loro stessi chiamano “verso il Presidenzialismo”, alla insegna dell’efficienza e della efficacia dell’azione di Governo e della necessità di assicurare, in assoluto, la Governabilità , ma che nasconde “voglie” di altro tipo, come vedremo nella seconda parte di questo post.

In attesa di incontrarci di nuovo, vi abbraccio.

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