l'economia del Paese,
dopo l'applicazione dei principi dell'Austerità, si sta avvitando
in una crisi senza freno ed il cui risultato più evidente è la
“deflazione”, con il conseguente impoverimento del tessuto
produttivo e, quindi, occupazionale del Paese;
le Istituzioni sono bloccate da una serie di strategie politiche, utili solo per l'affermarsi di questo o di quel partito, di questa o
di quella corrente, e, inutili, perciò, per il Paese. Tali strategie sono
pensate ed attuate sempre dalle stesse persone, abbarbicate al
Potere; il che significa l'esatto contrario della Democrazia, che,
invece, richiede ricambi frequenti delle proprie classi dirigenti politiche,
per impedire posizioni di "rendita" che difficilmente si
conciliano con la dinamicità dei problemi che assillano, di volta
in volta, il Paese. La Democrazia ha bisogno, infatti, di poter avere a disposizione, continuamente, "scuole di pensiero politico aperte" che, con
le loro teorie, riescano a dare strategie e risposte ai cambiamenti
che avvengono sia all'interno che all'esterno e che influenzano la vita
stessa del Paese.
Abbiamo, ora, addirittura:
- La elezione di Napolitano, utile solo al
consolidarsi della casta e ad allontanare ogni paura sul proprio destino;
- e non abbiamo ancora il Governo, anche se
si prevede, di conseguenza, “un immondo inciucio.”
Tutto
questo perché, nonostante la gravità della situazione, i cosiddetti
“Rappresentanti” eletti dal Popolo, riuniti in holding
partitiche, invece di affrontare i problemi istituzionali in modo corretto e,
soprattutto, invece di affrontare e risolvere quelli della economia reale, pensano solo a “giocare una loro partita, tutta particolare” e,
per di più, con regole della economia virtuale, derivate dal
celebre gioco: il “MONOPOLI”.
Come
sapete, infatti, a Monopoli, vince la partita chi conquista il
dominio del “Mercato”, occupando quante più caselle
redditizie possibili, sia a livello di Potere sia a livello
economico.
Questi "figuri" stanno facendo proprio questo, a vantaggio, ovviamente, delle
proprie organizzazioni e utile solo a livello personale; la tragedia, purtroppo, è che i soldi non sono
finti, come nel gioco, ma sono reali e sono i nostri.
Questi "figuri", è ormai evidente, sono avulsi completamente dal
Paese reale che, infatti, ha regole completamente diverse dalle
loro, che sono "di comodo", una in particolare; "fare il proprio comodo".
Gli
attuali partiti, oggi, stanno giocando pervicacemente una assurda
partita che potrebbe condurre il Paese ad una inevitabile rovina e/o
a possibili derive autoritarie, che potrebbero essere favorite dalla "disperazione pubblica" (suicidi, disoccupati, giovani allo sbando, corruzione etc.) e dall'opportuno e contemporaneo affacciarsi
sulla scena politica del solito furbone, “Salvatore della Patria”.
Ne
abbiamo già avuti di esempi simili, anche di recente!
Per
esemplificare e per calare il nostro discorso nella realtà dei
fatti, ed evidenziare ogni contraddizione in atto, ricapitoliamo
quello che vorrebbe il Popolo e che, quindi, servirebbe al Paese, cioè:
Una
economia sana e competitiva con un "Sistema Paese"
efficiente ed economico cosicché dia benessere e posti di lavoro
soprattutto ai giovani, futuro del Paese;
Una
difesa valida contro la corruzione, il malaffare e la malavita
organizzata;
Una
Politica capace, poco dispendiosa, meno invasiva e pervasiva del
tessuto sociale, economico e politico del Paese;
Una
azione efficace contro gli sprechi e gli sperperi;
Una
difesa dei deboli, comprendendo in essa anche quella ambientale,
fanalino di coda dei bisogni degli italiani;
Rafforzamento
della democrazia, mediante la eliminazione di tutte le leggi
“ANOMALE” varate in questi ultimi venti anni (ad personam, ad
aziendam, ad criccam, Porcellum etc.)
L'affermazione
piena dei diritti e doveri civili in un ambito legalitario;
Promozione
della Sicurezza e della Libertà, etc.
Questi
gli otto punti fondamentali da affrontare per riportare il “Bel
Paese” alla NORMALITÀ”!
Bene,
se voi analizzate e traducete le “CHIACCHIERE” provenienti dai
vari “CAPI-PARTITO” vi renderete conto che tutti “giurano” di
voler attuare almeno gli otto punti succitati, se non di più, una
volta però, ottenuta la guida del Paese, assumendone il Governo,
anche se non spiegano mai "COME FARANNO".
E'
chiaro che qualcuno “HA MENTITO FINORA E MENTE ANCORA, SAPENDO DI
MENTIRE”.
Per
venti anni e più abbiamo sentito, sempre dalle stesse cricche,
questi “buoni propositi”; propositi che sono rimasti tali e non
si sono mai tradotti in realtà, nonostante la loro “propaganda
falsa e menzognera” che ha sempre affermato il contrario.
Se
veramente avessero l'intenzione di attuare solo gli otto punti (PD e
PDL lo hanno dichiarato), credo, basterebbe formare immediatamente e
senza indugio un
“GOVERNO
DI SCOPO A TERMINE”,
su
punti concordati, in cui, finalmente, verrebbe coinvolto anche il M5S, per ogni possibile compromesso. Così
si potrebbe capire anche di “che pasta è fatta” questo
Movimento.
Infatti, in linea teorica, il loro atteggiamento da "duri e puri", al
più, lo si può definire coerente con le intenzioni dichiarate in
campagna elettorale, ma in linea pratica, però, il pretendere tutto
e subito, senza "sporcarsi", permette solo il
riorganizzarsi determinato della mala politica affaristica e
personalizzata che, non essendo cacciata o resa inoffensiva, da subito, con
gli strumenti democratici, alla lunga, annulla o, quanto meno, ovatta
la protesta popolare di cui si dichiara, appunto, portavoce il M5S.
La
nuova elezione di Napolitano ha proprio questo significato.
Personalmente
sono contraria agli "Aventini" che non si sono mai rivelati
produttivi, (ricordiamo: Il discorso di Menenio Agrippa che ridiede linfa ai
Patrizi, e l'affermarsi definitiva della dittatura Mussoliniana).
La
strategia dell'Aventino per propinare la cura, sarebbe, a mio giudizio, sbagliata e la cura solo un
placebo, se non si ha, da subito, la possibilità di incidere veramente ed evitare che questi figura si perpetuino e si stabilizzino al potere ancora per lungo tempo!
Questa
“Aristocrazia Parlamentare”, come si comprende, per potersi
"perpetuare" e "stabilizzarsi" all'infinito ha bisogno di ridurre ogni "successione di Potere" ad un fatto puramente interno
al Partito o , al più, ad una lotta tra partiti antidemocratici. Meno che mai, perciò, ha bisogno di un “Governo di scopo”, che sarebbe non solo a
termine, ma, per di più, fatto ancora più grave, dopo tale
parentesi, ristabilirebbe inevitabilmente una “NORMALITÀ DEMOCRATICA”,
magari spostando il “centro di comando” dai Partiti Irriformabili
alla Società Civile, all'interno delle sue piccole o grandi
organizzazioni, aggregatici di consenso.
La
casta, per raggiungere gli scopi dichiarati sopra, ha bisogno, invece, di un “GOVERNO DI LARGHE INTESE” palese
o segreto (meglio quest'ultimo caso ormai collaudato da 70 anni di
pratica) in cui la regola è:
”TU
DAI UNA COSA A ME, IO DO UNA COSA A TE, COSI' SOLO NOI CAMPIAMO BENE,
ALLA FACCIA DEL POPOLO SOVRANO!”.
ED E'
QUESTO PER IL QUALE STANNO "MANOVRANDO"!
ED E'
QUESTO CHE BISOGNA COMBATTERE DEMOCRATICAMENTE!
Comunque, chiediamoci: Perché viene sopportato tutto ciò, da noi?
Siamo forse
Masochisti?
Non
credo!
Siamo
semplicemente disuniti e, perciò, ingenui e poco coscienti della nostra "forza morale e politica" che da sempre ci appartiene e, per questo, siamo manipolati e manipolabili mediante l'uso
di una vecchia tecnica, efficacemente attuata dai Romani antichi, il:
DIVIDE
ET IMPERA.
Ci
dividono agitandoci davanti “la cappa” del torero per farci
caricare a testa bassa tutto ciò che è “diverso” da ognuno
di noi, dopo, però, averci convinti, con la loro ingannevole
propaganda, che schemi ideologici come destra, sinistra, centro o,
addirittura, l'esaltare il “mito della Personalità”, siano
quelli da attuare per il nostro bene.
QUESTI
SCHEMI SONO FUORI DALLA REALTÀ!
NE'
SALVANO IL PAESE, NE' LA PANCIA DEGLI ITALIANI, MA SALVANO SOLO LE
OLIGARCHIE E LE MONOCRAZIE PARTITICHE, INGRASSANDOLE.
Sarebbe
necessario, come sto predicando da tempo, inascoltata,
UN SANO
PRAGMATISMO,
che significa:
"UN VOTO CONSAPEVOLE E UTILE,
BASATO NON SU CHIACCHIERE O SU PERSONAGGI COSIDDETTI TAUMATURGICI, MA
SU PROGRAMMI MIRATI E ARTICOLATI SU OBIETTIVI A BREVE E A LUNGO
TERMINE";
Come fa il mondo anglosassone!
I PROGRAMMI, infatti, di volta in volta, ci dovrebbero venire presentati
obbligatoriamente PRIMA DEL VOTO, NEI QUALI, I POLITICI, "SI DEVONO
SPORCARE LE MANI", per poter permettere Al POPOLO
SOVRANO, se così lo si ritiene che sia, di
esprimere, a fine mandato, un giudizio obiettivo sul loro
operato e, soprattutto, per verificare l'efficacia delle soluzioni
proposte.
Il controllo sarebbe molto semplice ed inequivocabile! La colpa dei fallimenti, così, non potrebbero dire più che è degli altri, ma è, invece, solo di quelli che hanno elaborato ed attuato il programma.
Votare
su Programmi, al contrario che votare per ideologie, farebbe
facilmente concretizzare una maggioranza per governare, eliminando anche ogni scusa sulla inadeguatezza del sistema costituzionale.
Poiché, però, tale azione sarebbe imprevedibile nelle sue conseguenze, la attuale casta
l'ha sempre osteggiata per non far emergere le PROPRIE POCHEZZE
RELATIVAMENTE A VISIONI POLITICHE, CULTURALI E MANAGERIALI.
Dovrebbe
essere, quindi, il Popolo, ormai, ad imporla, votando solo quei raggruppamenti
che investono sui Programmi elaborati sulla realtà del Paese e meno che mai votare i cosiddetti Leader,
singoli o associati in oligarchie!
MA
QUESTO E' POSSIBILE FARLO SOLO SE IL POPOLO STESSO PRENDERÀ
COSCIENZA DELLA PROPRIA FORZA.
Da
tempo sto anche ripetendo che a livello di comportamento umano “non
vi è nulla di nuovo sotto il sole”, ma che tutto è avvenuto nel
passato.
A tal
proposito vi propongo la arringa al Popolo Romano di Marco Manlio,
l'eroe della difesa del Campidoglio dopo l'avvertimento da parte
delle oche che, starnazzando, avvertirono i difensori e, quindi,
Manlio, tribuno della plebe. L'arringa è riportata da Tito
Livio, ed è datata agli albori della Repubblica Romana,
precisamente ai tempi di Furio Camillo e di Brenno il Gallo.
L'arringa è una invettiva contro i Patrizi che si impossessavano di
tutto: terre e soldi dello Stato, e, prestando soldi ad usura, avevano il potere di rendere schiavi i debitori inadempienti, ed è, quindi, una
invocazione alla plebe a non sopportare tutto ciò.
“
…..omissis.....Fino
a quando ignorerete la vostra forza, cosa che neppure alle fiere la
natura consente di ignorare? Contate quanti siete voi e quanti i
vostri nemici. Quanti prima foste clienti intorno ad un solo
patrono, ora altrettanti sarete contro un solo nemico. Se anche
doveste affrontarli in duello singolare, io credo tuttavia che voi
per essere liberi combattereste con maggior ardore che non quelli per
rimanere padroni. Minacciate la guerra, ed avrete la pace. Purché vi
vedano pronti ad usare la forza, essi rinunceranno ai loro diritti.
DOBBIAMO
OSARE QUALCOSA TUTTI INSIEME O CIASCUNO DOVRÀ SOFFRIRE TUTTO.......”
Per
completezza, Marco Manlio, fu processato dai Patrizi con l'accusa di
voler “diventare RE”, il che equivaleva, all'epoca, all'accusa di
alto tradimento, passibile di condanna a morte. Il popolo, che fino
ad allora idolatrava Manlio, fu raggirato dai Patrizi che alimentarono
ad arte una paura ancora più grande dell'essere sfruttati da una
Oligarchia, quella, cioè, di essere schiavizzati da uno solo. Questo
permise, quindi, che Manlio venisse giustiziato dai Patrizi, al
termine di un “processo farsa”, salvo poi che il Popolo rimpianse
l'unico suo difensore, ma solo per un lasso di tempo minimo, perché tutta
la vicenda è caduta nel dimenticatoio per millenni.
Meditate
gente, meditate!
Meditino
soprattutto quelli che si definiscono ed ambiscono ad essere i nostri portavoce!
Ricordo
loro che ogni cambiamento, in democrazia, ha i tempi lunghi e quelli
maturati nei giusti tempi durano a lungo, a differenza delle
rivoluzioni improvvise, che a breve o nel tempo, vengono sempre
tradite!
Per
principio, e' vero, che bisogna conservare i buoni principi democratici ed ascoltare la Società civile che dice di non immischiarsi con la casta,
ma, pragmaticamente, per avviare un cambiamento in democrazia,
bisogna puntare ad entrare "subito" nella stanza dei bottoni in via diretta e, se non è possibile, anche in via indiretta, anche con un compromesso, purché quest'ultimo sia chiaro, definito e, senza, ovviamente, farsi corrompere.
Ed
e' questa l'unica missione di chi vuole farsi portavoce vero della protesta e del desiderio di cambiamento del popolo
sovrano!
L'arringa
di Marco Manlio è attualissima specialmente:
- nel punto
in cui se non ci si unisce, ognuno dovrà subire, da solo, tutte le
sconcezze della “casta”, che a quanto comprendete, non è una
invenzione moderna (Patrizi e Senato della Repubblica, ieri; Poteri forti ed economici, oggi, affiancati e/o consociati con il Potere Politico, che dovrebbe essere invece indipendente);
- nel punto in cui vi è il richiamo all'essere
“clienti ad un solo patrono”(Partito o Leader), come vorrebbe la
casta;
- nel punto in cui si afferma che la folla non è
cosciente della sua forza come lo sono, invece, le belve.
Riferendoci
a questo ultimo punto si può dire che la folla, nella storia, non ha
mai conosciuto le mezze misure: o subisce rassegnata o si ribella
con violenza tagliando le teste ed è, perciò, più animalesca delle
belve.
Se
invece ognuno usasse il proprio raziocinio per il bene collettivo, sincronizzandolo, però, con quello degli altri componenti il
mucchio, staremmo sicuramente meglio sia a livello individuale che
collettivo e nessuno potrebbe più farsi gli affari propri a spese
della collettività.
Il
problema vero, infatti, che dobbiamo risolvere non è solo il problema della "casta", che, al più, ne è una conseguenza, ma è il fatto che, nel nostro paese, vi è un 10% della
popolazione che, avendo l' 80% della ricchezza del paese, vuole
continuare ad arricchirsi alle spalle dell'altro 90% della
popolazione.
Per fare ciò questa minoranza utilizza proprio le oligarchie di Partito dando
loro in “premio”gli avanzi spolpati del loro banchetto
“luculliano”, pagato, a sua volta, dalla maggioranza degli italiani.
Non è, quindi, solo il costo della Politica quello che pesa nel bilancio della nostra Nazione e, quindi, sulle nostre tasche, ma è tutto il costo del malaffare vampiresco, e non solo quello della malavita organizzata, che la Politica corrotta innesca a favore di questa minoranza di ricchi, accontentandosi di tangenti e di privilegi che vengono, comunque e sempre, pagati con i nostri soldi.
Eppure,
quest'ultimi, gli italiani, invece di far “fronte comune” per
eliminare tale marcio e, quindi, le grandi sperequazioni, al fine di riportare la coesione e
la giustizia sociale all'interno della Società, si dividono, invece, in bande senza senso (sx, dx, centro oppure in moderati, progressisti, cattolici etc., tutte baggianate!), permettendo a questi figuri di fare i comodi
loro come, per esempio: evadere le tasse, usare lo Stato come una
vacca da mungere e permettere di speculare, vanificandoli, sui risparmi accumulati da tanta brava gente e con immani sacrifici.
Non
dovremmo, perciò, dividerci su ideologie anacronistiche e fuori dalla storia
ma unirci su programmi di governo!
Smettiamola di fare il loro gioco!
Questa
semplice accortezza, del voto sul “programma”, alla anglosassone, eliminerebbe la
maggior parte di questi corrotti, bugiardi, parolai e incapaci, che tengono in
ostaggio la politica, i media ed anche la nostra esistenza,
smascherandoli sui loro imbrogli a vantaggio di "pochi" e sulle loro effettive capacità di elaborazione e di ottenimento di risultati.
Si costringerebbe, cosi', la Politica, finalmente, a rifondarsi,
facendola uscire da una crisi che, evidentemente, oggi, e' ancora più
profonda e pericolosa di quella economica!
Qualunque crisi economica, infatti, guardando gli esempi del passato, prima o poi si
supera, e, comunque, per superarla ha bisogno di una politica capace
e che abbia le idee chiare sul da farsi; l'esatto opposto
dell'attuale politica, che è: incapace,
autoreferenziale e dedita solo agli affari propri e a quelli di una minoranza di ricchi!
E' il classico caso del "cane che si morde la coda", quindi non usciremo da alcuna crisi, anzi ........
"Se
il padrone di casa, lascia la propria casa incustodita e, per di più, con la porta
aperta, non può, poi, lamentarsi se, entrando i ladri, rubano tutte le cose di valore, e , per di più, sfasciano tutto il resto!"