venerdì 26 aprile 2013

ER DISCORSO

“Zitti, zitti, daje, smettetela de fa' sta caciara!
C'è chi ce dirà come fa' la vita meno amara!
La vecchia volpe ce risolverà li guai nostri”

“Oh, Vedo che ce sono tutti li padrennostri!
Quer diavolo di Lupo, insaziabile, puttaniere,
corruttore, che le su bucjie le fa diventà vere.
Ce so' l'agnelli ch'hanno er vizio der sacrificio
e, perciò, se scornano tra de loro, a beneficio
del lupo! Ma nun lo capischeno! So' montoni!
Sanno solo sbatte le corna, co' li capoccioni!
Guarda, c'è pure er professor superbo, l'onagro!
Er su' governo, ha fatto diventà, er Paese, magro.
Ma come, ce so' pure li ramarri verdi padani?
Ma nun avevate detto che volevate stà lontani?
Ma nun vedo li più numerosi, dove so' l'insetti?
Ah, quell'esagitato del Grillo nun se vuo' mischià
e strilla co l'ape e la formica, laboriose, de mannà
tutti voi a casa e di nun favve mai più commannà.
E voi che fate? Mane e sera state sempre a litigà?
Lo so perché m'avete chiamata! Voi siete inetti,
v'abbuffate, trattate grana; siete dei ladri perfetti!
Voi nun sapete metteve d'accordo, nè siete capaci
de controllà er paese perché siete troppo rapaci!
Ma nun capite che se ve magnate tutti li creati,
l'artri, l'insetti, pe' forza che so' tutti 'ncazzati!
Mo' voi che volete, perché m'avete chiamato?
Volete che io rimanga? Sì, ho dei piani elaborati
pe' fa sì che noi continuamo a magnà così,  beati!
Voi nun m'avete mai ascoltato! Ve le ho, sì, cantate!
Mo' me dovete sta a sentì tutti, si no v'arrangiate!
Voi, m'avete fatto sempre orecchie da mercante!
Avete rubato, ingannato, corrotto, e come Dante,
ve metterei all'inferno; voi siete solo dei barattieri,
c'avete usato le cariche pe' arricchivve fino a ieri.
Voi ve credete furbi; invece voi ci'avete la stupidità!
Pe' magnà tutto, assai e subbito, state solo a rovinà
tutti; pensate che tutti loro nun se ne accorgano?
Ed invece nun sapete che, si loro nun magnano,
anche voi ve morite de fame; loro, così, s'arrabbiano!
Voi dovete imparà a farli sta bene  e così se calmano!
Avete capito la lezione? Risolleviamo er monno cupo!
Pe' prima, calmiamo li montoni! Poi, in pace, ar lupo
facemoje fà l'affari sua, co tutti li sottomessi nel branco;
lo salviamo da li cani giustizieri e lo mannamo franco.
A li ramarri verdi creeremo na riserva propria, federale,
e la finiscono, pe' sempre, de rompe li cojoni e dire male.
All'onagro, c'ha la superbia de sapè fa tutto, je mettemo
er basto de 'na onorificenza ; de danni ne farà de meno.
A Grillo e all'insetti che strilleno, noi daremo solo lavoro;
li faremo campà appena decenti, co'n finto mondo d'oro,
così nun s'impicceranno più de noi e del governo; così,
loro se riempieno la pancia, solo dar sabato ar gioveddì,
mentre noi, ogni giorno, continuiamo a fa' li porci comodi.
Er problema vero è er tempo; ce vo tempo a fa sto bengodi;
Ma noi dicemo che bisogna da riformà lo Stato e che le leggi
pe' fallo so' lunghe assai, e perciò dovemo da sta su sti seggi,
a lungo. Poi, facemo na nuova legge elettorale, fatta ad arte;
utile, con poco ricambio, a sarvà solo l'oligarchie de parte.
Si siete d'accordo allora me ripresento e accetto er posto,
si no ve lascio! Ho perfino prenotato le ferie d'agosto!”

“Sì resta co' noi, guidace! Brava, unica, furba e scaltra!”

“Accetto di nuovo de sta al Colle, ma ve chiedo n'altra
cosa: io, pe finta,  ve dirò peste e corna, ma voi ce state!”

"Certo! T'applaudiamo sì, così continuiamo le magnate!”

Pasquina


domenica 21 aprile 2013

IL GIOCO DEL MONOPOLI, OVVERO....

.....SE IL "POPOLO SOVRANO" COMPRENDESSE LA "FORZA" CHE EFFETTIVAMENTE POSSIEDE, sicuramente, non si troverebbe in una situazione assurdamente negativa come quella attuale, in cui:
  1. l'economia del Paese, dopo l'applicazione dei principi dell'Austerità, si sta avvitando in una crisi senza freno ed il cui risultato più evidente è la “deflazione”, con il conseguente impoverimento del tessuto produttivo e, quindi, occupazionale del Paese;
  2. le Istituzioni sono bloccate da una serie di strategie politiche, utili solo per l'affermarsi di questo o di quel partito, di questa o di quella corrente, e, inutili, perciò, per il Paese. Tali strategie sono pensate ed attuate  sempre dalle stesse persone, abbarbicate al Potere; il che significa l'esatto contrario della Democrazia, che, invece, richiede ricambi frequenti delle proprie classi dirigenti politiche, per impedire posizioni di "rendita" che difficilmente si conciliano con la dinamicità dei problemi che assillano, di volta in volta, il Paese. La Democrazia ha bisogno, infatti, di  poter avere a disposizione, continuamente, "scuole di pensiero politico aperte" che, con le loro teorie, riescano a dare strategie e risposte ai cambiamenti che avvengono sia all'interno che all'esterno e che influenzano la vita stessa del Paese.
Abbiamo, ora, addirittura: 
  1. La elezione  di Napolitano, utile solo al consolidarsi della casta e ad allontanare ogni paura sul proprio destino; 
  2. e non abbiamo ancora il Governo, anche se si prevede, di conseguenza, “un immondo inciucio.
Tutto questo perché, nonostante la gravità della situazione, i cosiddetti  “Rappresentanti” eletti dal Popolo, riuniti in holding partitiche, invece di affrontare i problemi istituzionali  in modo corretto e, soprattutto, invece di affrontare e risolvere quelli della economia reale, pensano solo a “giocare una loro partita, tutta particolare” e, per di più, con regole della economia virtuale, derivate dal celebre gioco: il “MONOPOLI”.
Come sapete, infatti, a Monopoli, vince la partita chi conquista il dominio del “Mercato”, occupando quante più caselle redditizie possibili, sia a livello di Potere sia a livello economico.
Questi "figuri" stanno facendo proprio questo, a vantaggio, ovviamente, delle proprie organizzazioni e utile solo a livello personale; la tragedia, purtroppo, è che i soldi non sono finti, come nel gioco, ma sono reali e sono i nostri. 
Questi "figuri", è ormai evidente, sono avulsi completamente dal Paese reale che, infatti, ha regole completamente diverse dalle loro, che sono "di comodo", una in particolare; "fare il  proprio comodo".
Gli attuali partiti, oggi, stanno giocando pervicacemente una assurda partita che potrebbe condurre il Paese ad una inevitabile rovina e/o a possibili derive autoritarie, che potrebbero essere favorite dalla "disperazione pubblica" (suicidi, disoccupati, giovani allo sbando, corruzione etc.) e dall'opportuno e contemporaneo affacciarsi sulla scena politica del solito furbone, “Salvatore della Patria”.
Ne abbiamo già avuti di esempi simili, anche di recente!

Per esemplificare e per calare il nostro discorso nella realtà dei fatti, ed evidenziare ogni contraddizione in atto, ricapitoliamo quello che vorrebbe il Popolo e che, quindi, servirebbe al Paese, cioè:
  1. Una economia sana e competitiva con un "Sistema Paese" efficiente ed economico cosicché dia benessere e posti di lavoro soprattutto ai giovani, futuro del Paese;
  2. Una difesa valida contro la corruzione, il malaffare e la malavita organizzata;
  3. Una Politica capace, poco dispendiosa, meno invasiva e pervasiva del tessuto sociale, economico e politico del Paese;
  4. Una azione efficace contro gli sprechi e gli sperperi;
  5. Una difesa dei deboli, comprendendo in essa anche quella ambientale, fanalino di coda dei bisogni degli italiani;
  6. Rafforzamento della democrazia, mediante la eliminazione di tutte le leggi “ANOMALE” varate in questi ultimi venti anni (ad personam, ad aziendam, ad criccam, Porcellum etc.)
  7. L'affermazione piena dei diritti e doveri civili in un ambito legalitario;
  8. Promozione della Sicurezza e della Libertà, etc.
Questi gli otto punti fondamentali da affrontare per riportare il “Bel Paese” alla NORMALITÀ”!
Bene, se voi analizzate e traducete le “CHIACCHIERE” provenienti dai vari “CAPI-PARTITO” vi renderete conto che tutti “giurano” di voler attuare almeno gli otto punti succitati, se non di più, una volta però, ottenuta la guida del Paese, assumendone il Governo, anche se non spiegano mai "COME FARANNO".
E' chiaro che qualcuno “HA MENTITO FINORA E MENTE ANCORA, SAPENDO DI MENTIRE”.
Per venti anni e più abbiamo sentito, sempre dalle stesse cricche, questi “buoni propositi”; propositi che sono rimasti tali e non si sono mai tradotti in realtà, nonostante la loro “propaganda falsa e menzognera” che ha sempre affermato il contrario.
Se veramente avessero l'intenzione di attuare solo gli otto punti (PD e PDL lo hanno dichiarato), credo, basterebbe formare immediatamente e senza indugio un
 “GOVERNO DI SCOPO A TERMINE”,
su punti concordati, in cui, finalmente, verrebbe coinvolto anche il M5S, per ogni possibile compromesso. Così si potrebbe capire anche di “che pasta è fatta” questo Movimento.  
Infatti, in linea teorica, il loro atteggiamento da "duri e puri", al più, lo si può definire coerente con le intenzioni dichiarate in campagna elettorale, ma in linea pratica, però, il pretendere tutto e subito, senza "sporcarsi", permette solo il riorganizzarsi determinato della mala politica  affaristica e personalizzata che,  non essendo cacciata o resa inoffensiva, da subito, con gli strumenti democratici, alla lunga, annulla o, quanto meno, ovatta la protesta popolare di cui si dichiara, appunto, portavoce il M5S.
La nuova elezione di Napolitano ha proprio questo significato.
Personalmente sono contraria agli "Aventini" che non si sono mai rivelati produttivi, (ricordiamo: Il discorso di Menenio Agrippa che ridiede linfa ai Patrizi, e l'affermarsi definitiva della dittatura Mussoliniana).
La strategia dell'Aventino per propinare la cura, sarebbe, a mio giudizio, sbagliata e la cura solo un placebo, se non si ha, da subito, la possibilità di incidere veramente ed evitare che questi figura si perpetuino e si stabilizzino al potere ancora per lungo tempo! 
Questa “Aristocrazia Parlamentare”, come si comprende, per potersi "perpetuare" e "stabilizzarsi" all'infinito ha bisogno di ridurre ogni "successione di Potere" ad un fatto puramente interno al Partito o , al più,  ad una lotta tra partiti antidemocratici. Meno che mai, perciò,  ha bisogno di un “Governo di scopo”, che sarebbe non solo a termine, ma, per di più, fatto ancora più grave, dopo tale parentesi, ristabilirebbe inevitabilmente una “NORMALITÀ DEMOCRATICA”, magari spostando il “centro di comando” dai Partiti Irriformabili alla Società Civile, all'interno delle sue piccole o grandi organizzazioni, aggregatici di consenso.
La casta, per raggiungere gli scopi dichiarati sopra, ha bisogno, invece, di un “GOVERNO DI LARGHE INTESE” palese o segreto (meglio quest'ultimo caso ormai collaudato da 70 anni di pratica) in cui la regola è: 
TU DAI UNA COSA A ME, IO DO UNA COSA A TE, COSI' SOLO NOI CAMPIAMO BENE, ALLA FACCIA DEL POPOLO SOVRANO!”.
ED E' QUESTO PER IL QUALE STANNO "MANOVRANDO"!
ED E' QUESTO CHE BISOGNA COMBATTERE DEMOCRATICAMENTE!

Comunque, chiediamoci: Perché viene sopportato tutto ciò, da noi? 
Siamo forse Masochisti? 
Non credo! 
Siamo semplicemente disuniti e, perciò, ingenui e poco coscienti della nostra "forza morale e politica" che da sempre ci appartiene e, per questo, siamo manipolati e manipolabili  mediante l'uso di una vecchia tecnica, efficacemente attuata dai Romani antichi, il:
DIVIDE ET IMPERA.

Ci dividono agitandoci davanti “la cappa” del torero per farci caricare a testa bassa tutto ciò che è “diverso” da ognuno di noi, dopo, però, averci convinti, con la loro ingannevole propaganda, che schemi ideologici come destra, sinistra, centro o, addirittura, l'esaltare il “mito della Personalità”, siano quelli da attuare per il nostro bene.
QUESTI SCHEMI SONO FUORI DALLA REALTÀ!
NE' SALVANO IL PAESE, NE' LA PANCIA DEGLI ITALIANI, MA SALVANO SOLO LE OLIGARCHIE E LE MONOCRAZIE PARTITICHE, INGRASSANDOLE.

Sarebbe necessario, come sto predicando da tempo, inascoltata, 

UN SANO PRAGMATISMO, 
che significa: 
"UN VOTO CONSAPEVOLE E UTILE, BASATO NON SU CHIACCHIERE O SU PERSONAGGI COSIDDETTI TAUMATURGICI, MA SU PROGRAMMI MIRATI E ARTICOLATI SU OBIETTIVI A BREVE E A LUNGO TERMINE";

Come fa il mondo anglosassone!

I PROGRAMMI, infatti, di volta in volta, ci dovrebbero venire presentati obbligatoriamente PRIMA DEL VOTO, NEI QUALI, I POLITICI, "SI DEVONO SPORCARE LE MANI", per poter permettere  Al POPOLO SOVRANO, se così lo si ritiene che sia, di esprimere, a fine mandato, un giudizio obiettivo sul loro operato e, soprattutto, per verificare l'efficacia delle soluzioni proposte. 
Il controllo sarebbe molto semplice ed inequivocabile! La colpa dei fallimenti, così, non potrebbero dire più che è degli altri, ma è, invece, solo di quelli che hanno elaborato ed attuato il programma.
Votare su Programmi, al contrario che votare per ideologie, farebbe facilmente concretizzare una maggioranza per governare, eliminando anche ogni scusa sulla inadeguatezza del  sistema costituzionale.
Poiché, però, tale azione sarebbe imprevedibile nelle sue conseguenze, la attuale casta l'ha sempre osteggiata per non far emergere le PROPRIE POCHEZZE RELATIVAMENTE A VISIONI POLITICHE, CULTURALI E MANAGERIALI.
Dovrebbe essere, quindi, il Popolo, ormai, ad imporla, votando solo quei raggruppamenti che investono sui Programmi elaborati sulla realtà del Paese e meno che mai votare i cosiddetti Leader, singoli o associati in oligarchie!
MA QUESTO E' POSSIBILE FARLO SOLO SE IL POPOLO STESSO PRENDERÀ  COSCIENZA DELLA PROPRIA FORZA.
Da tempo sto anche ripetendo che a livello di comportamento umano “non vi è nulla di nuovo sotto il sole”, ma che tutto è avvenuto nel passato.
A tal proposito vi propongo la arringa al Popolo Romano di Marco Manlio, l'eroe della difesa del Campidoglio dopo l'avvertimento da parte delle oche che, starnazzando, avvertirono i difensori e, quindi, Manlio, tribuno della plebe. L'arringa è riportata da Tito Livio, ed è datata agli albori della Repubblica Romana, precisamente ai tempi di Furio Camillo e di Brenno il Gallo. L'arringa è una invettiva contro i Patrizi che si impossessavano di tutto: terre e soldi dello Stato, e, prestando soldi ad usura, avevano il potere di rendere schiavi i debitori inadempienti, ed è, quindi, una invocazione alla plebe a non sopportare tutto ciò.
“ …..omissis.....Fino a quando ignorerete la vostra forza, cosa che neppure alle fiere la natura consente di ignorare? Contate quanti siete voi e quanti i vostri nemici. Quanti prima  foste clienti intorno ad un solo patrono, ora altrettanti sarete contro un solo nemico. Se anche doveste affrontarli in duello singolare, io credo tuttavia che voi per essere liberi combattereste con maggior ardore che non quelli per rimanere padroni. Minacciate la guerra, ed avrete la pace. Purché vi vedano pronti ad usare la forza, essi rinunceranno ai loro diritti.
DOBBIAMO OSARE QUALCOSA TUTTI INSIEME O CIASCUNO DOVRÀ  SOFFRIRE TUTTO.......”

Per completezza, Marco Manlio, fu processato dai Patrizi con l'accusa di voler “diventare RE”, il che equivaleva, all'epoca, all'accusa di alto tradimento, passibile di condanna a morte. Il popolo, che fino ad allora idolatrava Manlio, fu raggirato dai Patrizi che alimentarono ad arte una paura ancora più grande dell'essere sfruttati da una Oligarchia, quella, cioè, di essere schiavizzati da uno solo. Questo permise, quindi, che Manlio venisse giustiziato dai Patrizi, al termine di un “processo farsa”, salvo poi che il Popolo rimpianse l'unico suo difensore, ma solo per un lasso di tempo minimo, perché tutta la vicenda è caduta nel dimenticatoio per millenni.
Meditate gente, meditate!

Meditino soprattutto quelli che si definiscono ed ambiscono ad essere i nostri portavoce!
Ricordo loro che ogni cambiamento, in democrazia, ha i tempi lunghi e quelli maturati nei giusti tempi durano a lungo, a differenza delle rivoluzioni improvvise, che a breve o nel tempo, vengono sempre tradite!
Per principio, e' vero, che bisogna conservare i buoni principi democratici ed ascoltare la Società civile che dice di non immischiarsi con la casta, ma, pragmaticamente, per avviare un cambiamento in democrazia, bisogna puntare ad entrare "subito" nella stanza dei bottoni in via diretta e, se non è possibile, anche in via indiretta, anche con un compromesso, purché quest'ultimo sia chiaro, definito e, senza, ovviamente, farsi corrompere.
Ed e' questa l'unica missione di chi vuole farsi portavoce vero della protesta e del desiderio di cambiamento del popolo sovrano!

L'arringa di Marco Manlio è attualissima specialmente:
  1.  nel punto in cui se non ci si unisce, ognuno dovrà subire, da solo, tutte le sconcezze della “casta”, che a quanto comprendete, non è una invenzione moderna (Patrizi e Senato della Repubblica, ieri; Poteri forti ed economici, oggi, affiancati e/o consociati con il Potere Politico, che dovrebbe essere invece indipendente); 
  2. nel punto in cui vi è il richiamo all'essere “clienti ad un solo patrono”(Partito o Leader), come vorrebbe la casta;
  3.  nel punto in cui si afferma che la folla non è cosciente della sua forza come lo sono, invece, le belve. 
Riferendoci a questo ultimo punto si può dire che la folla, nella storia, non ha mai conosciuto le mezze misure: o subisce rassegnata o si ribella con violenza tagliando le teste ed è, perciò, più animalesca delle belve.
Se invece ognuno usasse il proprio raziocinio per il bene collettivo, sincronizzandolo, però, con quello degli altri componenti il mucchio, staremmo sicuramente meglio sia a livello individuale che collettivo e nessuno potrebbe più farsi gli affari propri a spese della collettività.
Il problema vero, infatti, che dobbiamo risolvere non è solo il problema della "casta", che, al più,  ne è una conseguenza, ma è il fatto che, nel nostro paese, vi è un 10% della popolazione che, avendo l' 80% della ricchezza del paese, vuole continuare ad arricchirsi alle spalle dell'altro 90% della popolazione. 
Per fare ciò questa minoranza utilizza proprio le oligarchie di Partito dando loro in “premio”gli avanzi spolpati del loro banchetto “luculliano”, pagato, a sua volta, dalla maggioranza degli italiani. 
Non è, quindi, solo il costo della Politica quello che pesa nel bilancio della nostra Nazione e, quindi, sulle nostre tasche, ma è tutto il costo del malaffare vampiresco, e non solo quello della malavita organizzata, che la Politica corrotta innesca a favore di questa minoranza di ricchi, accontentandosi di tangenti e di privilegi che  vengono, comunque e  sempre, pagati con i nostri soldi.
Eppure, quest'ultimi, gli italiani, invece di far “fronte comune” per eliminare tale marcio e, quindi, le grandi sperequazioni, al fine di riportare la coesione e la giustizia sociale all'interno della Società, si dividono, invece, in bande senza senso (sx, dx, centro oppure in moderati, progressisti, cattolici etc., tutte baggianate!), permettendo a questi figuri di fare i comodi loro come, per esempio: evadere le tasse, usare lo Stato come una vacca da mungere e permettere di speculare, vanificandoli, sui risparmi accumulati da tanta brava gente e con immani sacrifici.
Non dovremmo, perciò, dividerci su ideologie anacronistiche e fuori dalla storia ma unirci su programmi di governo!
Smettiamola di fare il loro gioco!
Questa semplice accortezza, del voto sul “programma”, alla anglosassone, eliminerebbe la maggior parte di questi corrotti, bugiardi, parolai e incapaci, che tengono in ostaggio la politica, i media ed anche la nostra esistenza, smascherandoli sui loro imbrogli a vantaggio di "pochi" e sulle loro effettive capacità di elaborazione e di ottenimento di risultati. 
Si costringerebbe, cosi', la Politica, finalmente, a rifondarsi, facendola uscire da una crisi che, evidentemente, oggi, e' ancora più  profonda e pericolosa di quella economica!
Qualunque crisi economica, infatti, guardando gli esempi del passato, prima o poi si supera, e, comunque, per superarla ha bisogno di una politica capace e che abbia le idee chiare sul da farsi; l'esatto opposto dell'attuale politica, che è: incapace, autoreferenziale e dedita solo agli affari propri e a quelli di una minoranza di ricchi! 
E' il classico caso del "cane che si morde la coda", quindi non usciremo da alcuna crisi, anzi ........

La morale:

"Se il padrone di casa, lascia la propria casa incustodita e, per di più, con la porta aperta, non può, poi, lamentarsi se, entrando i ladri, rubano tutte le cose di valore, e , per di più, sfasciano tutto il resto!"





giovedì 4 aprile 2013

ABUNDANDIS IN ABUNDANDUM

"Con viva e vibrante soddisfazione, per formare il Governo, in aggiunta alle due Camere e alla Presidenza della Repubblica, invece di una commissione, ne mettiamo due!". 
"Ma sì, Abundandis in abundandum...," direbbe Totò nella sua lettera dei fratelli Capone “che siamo noi”, e così ha fatto il Presidente Napolitano.

Questo è l'aspetto più eclatante e visibile della azione del Presidente Napolitano che può essere interpretato in tre modi:
  1. prendere tempo per far arrivare il nuovo inquilino del Colle lasciandogli intatte ogni prerogativa ed azione, considerando che l'attuale Presidente può svolgere solo l'ordinaria amministrazione.
  2. congelare il governo Bersani e sottrarlo, così, ai ricatti di Berlusconi, dato che quest'ultimo, in cambio della fiducia, vuole un suo uomo al Colle, se non, addirittura, se stesso.
  3. attuazione di una specie di ”commissariamento” dei quattro partiti: PDL, Lega, PD e Lista Civica, emblemi della PARTITOCRAZIA, colpevoli di incapacità a mettersi d'accordo a governare.
Nel primo caso è inutile affannarsi a discutere perché sarà sufficiente aspettare.
Il secondo caso è ormai in atto.
Il terzo caso presenta, invece, una suggestione migliore delle prime due; è quella più intrigante e perciò, forse, la più vicina alla realtà e, purtroppo, qualora questa azione dovesse fallire da parte dell'attuale Presidente, essa indicherà, comunque, una strada quasi obbligatoria al nuovo inquilino del Colle. Quest'ultimo aspetto è ancora più grave!

In effetti la mossa del Presidente della Repubblica è un fatto fuori dall'usuale, forse, anche fuori dalla prassi Costituzionale, ma, probabilmente, diventato necessariamente obbligatorio e drammatico, da parte di Napolitano, per salvare la attuale DEMOCRAZIA PARTITICA, entrata in profonda crisi per colpa di "OLIGARCHIE AVARE"  che controllano da oltre un ventennio i rispettivi Partiti e diventate, pertanto, dannose per la Società, poiché non si curano più, ormai, del benessere degli altri ma solo del proprio.


Questa stagnazione “puzzolente” all'interno dei Partiti, al di fuori di ogni spirito democratico  e, quindi, non in sintonia con la COSTITUZIONE, ha creato una profonda CRISI degli stessi e, di conseguenza, ha determinato anche la attuale CRISI DELLA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA. 
Non vi sto a ripetere gli avvenimenti del recente passato, ma a causa di corruzione, concussione, sprechi, sperperi, incapacità manifeste a governare, l'arrivo di tecnici altrettanto incapaci, leggi ad personam, leggi ad aziendam, leggi ad partitum, leggi locali e nazionali ad criccam, leggi incostituzionali come il Porcellum etc., tutti finalizzati al perpetuarsi all'infinito di “ORGANIZZAZIONI DI PARTITI ANTIDEMOCRATICI E ANTICOSTITUZIONALI”, il “BEL PAESE” sta sprofondando nella miseria e nella indigenza.

La causa va cercata esclusivamente nella invadenza di una classe dirigente, per di più, inamovibile, che non permette alcun ricambio e, soprattutto, non PERMETTE L'ESPRESSIONE DI ALCUN GIUDIZIO SU DI LORO DA PARTE DEL POPOLO SOVRANO. ( Il Porcellum è stato confezionato allo scopo!)
La parola d'ordine di queste Oligarchie Partitiche è stata ed è: “FARE AFFARI”!

Questo ha provocato una reazione che è sotto gli occhi di tutti. 
Infatti si è concretizzata una crescente "rivolta organizzata" nelle classi più colpite e danneggiate; classi che rappresentano la stragrande maggioranza del popolo italiano. Tale protesta si è coagulata mediante l'uso di nuove tecnologie di rete, con le quali è stato possibile scambiare opinioni e commenti al vivere quotidiano e sulla politica.
Il Movimento Cinque Stelle, del quale non si comprende ancora completamente lo spirito, meritatamente o immeritatamente, ne ha raccolto le istanze dando voce alla protesta ed è diventato il “catalizzatore” che sta trasformando "la soluzione putrida e stagnante" della attuale DEMOCRAZIA PARTITICA in un crogiolo di novità che puntano all'affermarsi della DEMOCRAZIA DEL POPOLO, a mezzo tra Democrazia Rappresentativa e Sistema Assembleare, così da creare PESi E CONTRAPPESI equivalenti ad un Sistema efficiente di Controllo per verificare che venga rispettata non solo la VOLONTA' DEL POPOLO SOVRANO ma anche che non avvengano più aberrazioni nelle Istituzioni.

Nella fattispecie, così facendo, verrebbero esaltati di nuovo:
  1. il principio della sovranità popolare (non c’è autorità più alta del popolo);
  2.  il principio di uguaglianza;
  3. la regola della maggioranza;
  4. il diritto d’iniziativa;
  5. il principio del mandato;
  6. il principio della eliminazione di conflitti di interessi;
  7. la lotta alla corruzione;
  8. la eliminazione di partiti retti da oligarchie o, peggio, da uno solo;
  9. la lotta al nepotismo e al clientelismo;
  10. la lotta alla mancanza di trasparenza;
  11. l'obbligo di rendicontazione;
  12. la eliminazione di ogni quorum ai referendum;
  13. la possibilità di indire referendum propositivi;
  14. la revoca degli eletti in casi di grave inadempienza anche rispetto alle leggi ordinarie.
Solo così si potranno porre limiti ai poteri che la distorsione  dei principi della DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA, attuata da questi partiti, ha concesso a questa "aristocrazia parlamentare" (n.d.r. "casta") che ne ha sempre abusato in questi ultimi venti anni, vanificando, per esempio, la maggior parte dei "referendum", ogni "legge di iniziativa popolare" e ogni protesta o proposta proveniente dalla Società Civile.

Gli attuali Partiti non hanno compreso appieno la novità di questa “PRIMAVERA ITALIANA” e l'hanno bollata e la stanno bollando come “L'ANTIPOLITICA”.
In realtà questo malumore popolare si sta riversando contro questi “PARTITI IRRIFORMABILI” in un tentativo di eliminarli e di creare nuove “ISTITUZIONI INTERMEDIE DEMOCRATICHE” (Nuovi Partiti, Movimenti, Associazioni o altro), nelle quali formare “CLASSI DIRIGENTI CAPACI, ONESTE E DALLE QUALI ATTINGERE LEADERS AMANTI DELLA RES PUBLICA”; dove

 "RES non è una COSA ma è la CAUSA di ciò che ci sta a cuore!"

Purtroppo oggi siamo in un periodo molto delicato, nel quale queste nuove "Istituzioni Intermedie Democratiche", che hanno il compito di interfacciare la Società Civile con le Istituzioni, non esistono ancora, mentre i "Partiti Irriformabili", asserragliati, ormai, in un vero e proprio "fortino della Politica", sono ancora molto forti. 
Si assiste, perciò, all'ennesimo tentativo di Napolitano, culturalmente, DA SEMPRE, dentro l'attuale sistema, di salvare la “PARTITOCRAZIA”, e ne è la prova la esclusione del M5S dalle due commissioni. 

Il tutto viene giustificato dal fatto che siamo in Europa e che potremmo essere preda dei mercati, ma, in verità, Napolitano sa che, per ostacolare l'avvento della “DEMOCRAZIA DEL POPOLO” è, indilazionabile la formazione di un governo che faccia almeno alcune riforme, sia economiche sia istituzionali, così da tamponare lo straripamento della protesta e la rottura delle dighe partitiche.
Dopo il fallimento del tentativo del PD di accordarsi col M5S, all'interno della vecchia logica della partitocrazia:” tu dai una cosa a me, io do una cosa a te!, messaggio completamente irricevibile da chi, come il M5S, pretende di fare “PULIZIA”, per Napolitano, è diventato  ancora più categorico, al fine di salvare la PARTITOCRAZIA, far sì che, anche se poche, comunque, le riforme vengano fatte SOLO dall'AMMUCCHIATA, per riqualificarla "in toto" ed anche nelle sue componenti, cosicché 
“Il Potere, cioè Crono, ingoi il proprio figlio: il POPOLO SOVRANO!”

Ecco il probabile significato del perché della formazione delle due Commissioni da parte di Napolitano, senza il M5S; commissioni che, assurdamente, cominciano ad essere contestate dagli stessi quattro Partiti che si sentono appunto “Commissariati”, mentre, invece, le commissioni stesse rappresentano un grosso alibi e, soprattutto, una seconda grossa opportunità, dopo la prima relativa all'arrivo di Monti, fornita, con lucidità, dal Presidente Napolitano, per ottenere “il perpetuarsi di questa Specie di PREDATORI”.

Se l'intenzione è questa, come pare, non resta altro che augurarsi il fallimento della iniziativa del Presidente Napolitano, così da poter attuare la sostituzione  o la riforma degli attuali Partiti Antidemocratici, oggi, di PROPRIETA' di OLIGARCHIE, quando va bene, o altrimenti di PROPRIETA' di UNO SOLO!

PIU' ANTIDEMOCRAZIA DI COSI' ?