venerdì 2 settembre 2011

La legge è come una ragnatela.........

 Amici cari e amiche care,
ben trovati, prendiamoci il caffè e regaliamoci questa dolce pausa a cui ormai siamo così abituati che non vediamo l'ora di stare insieme.
Oggi vorrei commentare con voi che  ci affanniamo tanto a parlare di giustizia, specialmente negli ultimi tempi..( infatti, siamo stati bombardati da televisione, giornali, sulla riforma della giustizia, sulle toghe rosse, sul lodo Alfano, sul processo lungo, sul processo breve, sul Rubygate, ecc. ecc. che fra l'atro, non ci azzezzano per niente con la riforma della giustizia!)       e ne vogliamo parlare tutti, non solo i parlamentari, ma anche noi cittadini, per trovare una soluzione, per vedere come fare, che effettivamente non se ne può più...
e ci sembra di vivere in un mondo impossibile che, poveri noi, ci troviamo a gestire..
ma se ..ci guardiamo un pò indietro, e andiamo addirittura alla Repubblica di Roma, troviamo questa frase di Valerio Massimo  del 27 a.c.( ..pensate un pò..) che mi è così piaciuta e  mi ha dato lo spunto per la nostra conversazione di oggi.
Infatti ho usato proprio questa frase per dare il titolo al mio post di oggi!




La legge è come una ragnatela...


............se vi cade qualcosa di leggero essa lo trattiene, mentre ciò che è pesante la rompe e scappa via.
( Valerio Massimo 27 a.c. Lex est araneae tela, quia, si in eam inciderit quid debile, retinetur; grave autem pertransit tela rescissa.)

Allora cari amici e care amiche, vorrei farvi notare appunto, che quando vi lamentate delle disfunzioni delle nostre istituzioni, ritenendole una caratteristica del nostro tempo, come vedete, vi potete consolare, anche la giustizia della mitica Repubblica di Roma, aveva qualche problema piuttosto grave!
In questi ultimi anni sono state , infatti, sotto gli occhi di tutti le disavventure penali di molti “Potenti” caduti nella... cosiddetta ragnatela della Giustizia.
Questi Potenti,
-affidandosi ad avvocati di grido e strapagati,
-usando le armi della propaganda di cui erano detentori, per la maggior parte;
-mobilitando masse di partito compiacenti;
-spacciando per verità macroscopiche, grandi bugie;
-usando mezzi istituzionali, specialmente se questi potenti erano parlamentari,
sono riusciti quasi sempre a strappare la ragnatela o, in ogni caso, a rallentare se non a bloccare l’azione del “ ragno della giustizia”  che avrebbe dovuto ”avvolgerli nella tela per bloccarli, per poi sbranarli”.

Un ladro di polli prende 2 anni di galera, un corrotto e un concussore, di solito, la passa liscia, anzi diventa uno stimato eroe specialmente se ha rubato per la politica.

Tornando alla Roma Repubblicana, quella tanto esaltata per aver dato i natali a Cincinnato, a Muzio Scevola, a Camillo, e così via, potrebbe apparire strano che avesse gli stessi mali che oggi lamentiamo.
Invece no, è normale se pensiamo che quello che diversifica la nostra società da quella antica è solo la diversa tecnologia, quello che invece ci unisce è il comportamento dell’uomo specialmente quello di potere, il cui animo rimane sempre immutabile nei tempi.

Parliamo, invece, dell’altro scandalo che coinvolge l’altra Giustizia: la lentezza dei processi civili.
Non voglio parlare in modo astratto ma voglio farvi un esempio di cui sono testimone. I miei genitori, per avere giustizia, anche se alla fine la Cassazione, ha, comunque, mitigato gli effetti della pesantezza delle due sentenze, di primo e di secondo grado, hanno dovuto aspettare ben ventisette anni. Avete capito bene per una piccola causa, ventisette anni! Questo è un esempio ma quanto mai rappresentativo della situazione in cui versa la Giustizia Civile. Oggi, infatti, i tempi sono pressappoco gli stessi, considerando che le udienze, che durano massimo mezz’ora, vengono fissate, quando va bene, di sei mesi in sei mesi, e per avere la sentenza ci vogliono altri due anni. Penso sia chiaro a tutti che grave danno si arreca al cittadino, in termini di fiducia verso lo Stato, in termini economici, danno che, comunque, si riverbera inevitabilmente sulla intera economia nazionale. E nessuno, dico nessuno, ha mai fatto niente per risolvere questo vero problema, uno dei tanti, che affligge il cittadino.
Si è parlato insistentemente di Riforma della Giustizia, ma solo di quella Penale, che viene, però, stiracchiata da tutte le parti per rispondere ad esigenze prettamente di parte, per cui si è arenata, come una “balena spiaggiata”.

Della Riforma della Giustizia Civile, so che esiste un disegno di Legge depositato in Parlamento e mai portato in discussione, che, però, a detta degli esperti, creerebbe ancora più danni.

L’unica cosa che hanno prodotto, di recente, è lo strumento della cosiddetta “ Conciliazione”, 

affidata in mano a Società private, composte, pare, da avvocati, a cui bisogna rivolgersi preventivamente, in numerose materie civili, prima di adire il Tribunale ordinario. Sempre per esperienza diretta, innanzitutto con questo istituto aumentano le spese per il cittadino, che si trova davanti ad un ulteriore balzello; poi si allungano ulteriormente i tempi per ottenere “giustizia”; infine chi ritiene di aver ragione, di solito, arriva ad un compromesso penalizzante  sui suoi diritti, in quanto, col ricatto della durata di una causa  di oltre venti anni, si accorda quasi sempre seguendo il motto relativo ai soldi: ” pochi, maledetti e subito!”.
Come al solito i furbi e i delinquenti vincono o limitano i danni a spese delle persone oneste!
Ma allora, non ci dobbiamo meravigliare se siamo diventati la civiltà del “Condono Perenne”, in cui vince sempre il “delinquente!”.
E la chiamano…….. Giustizia!!!!!!!  
Ma non è che in Parlamento vi sono troppi avvocati, troppi ex Giudici e troppi politici interessati?

un saluto

Nessun commento:

Posta un commento