Care
amiche e cari amici,
La
conversazione di oggi, davanti ad un caffè e ad una rosa, ha come
argomento la:
“Felicità” ,
unita ai “Sogni” che ne sono il motore, e il rapporto che essa ha sia con la “Società”, sia con lo "Stato", sia con la "Politica".
unita ai “Sogni” che ne sono il motore, e il rapporto che essa ha sia con la “Società”, sia con lo "Stato", sia con la "Politica".
Parleremo, in questo Post, solo della nostra Felicità nella Società, per capire se quest'ultima è organizzata per farcela raggiungere.
Vediamo, innanzitutto, cosa rappresenta, per noi, la “Felicità”.
Pretendere
la felicità nella vita è un sogno. Vivere la vita camminando verso
la felicità è un ideale.
(Luigi Giussani).
(Luigi Giussani).
La frase succitata mette a fuoco un principio fondamentale:
L'uomo
in generale, durante l'intera sua vita, è alla ricerca di quelle
sensazioni ed emozioni che lo facciano star bene e lo appaghino in
ambiti quali, ad esempio, il matrimonio, il lavoro, il tempo libero, i rapporti
sociali, l'auto-realizzazione, la salute e la partecipazione alla
vita pubblica.
L'uomo, in
una parola, è alla ricerca
di quello stato emotivo di “benessere” chiamato "Felicità"
che può raggiungere:
solo se gli è permesso di perseguire e, magari, realizzare i propri “Sogni”, piccoli o grandi che siano.
solo se gli è permesso di perseguire e, magari, realizzare i propri “Sogni”, piccoli o grandi che siano.
I
sogni realizzati, infatti, si associano alla felicità, perché
essa è l'emozione che segue il soddisfacimento di un bisogno o
la realizzazione di un desiderio.
Tale
emozione incide
sulla personalità di ognuno, perché fa sviluppare delle
caratteristiche psicologiche importanti.
Eppure, sempre più spesso del dovuto,viene detto:
"SILENZIO,
parla soltanto quando sei interrogato!",
addirittura in
Casa, quindi nella Società, soprattutto nella Scuola, e perfino nelle buone
maniere.
Così,
sicuramente, questa Società, non permette di essere
felici, perché, è evidente, che essa è organizzata per “plagiare” e rendere tutti "introversi" e "insicuri".
Infatti essa fa in modo di bloccare qualsiasi nostra apertura al "nuovo" e al "diverso" sui quali e con i quali, di solito, si costruiscono e si realizzano i "sogni individuali". Questo modo brutale di fare e di dire della nostra Società, perciò, è fonte di grande e continuo disagio per noi (ed è "voluto"!) e avviene troppo spesso, per cui siamo indotti, sempre più, a rifugiarci nel limbo dei sogni perduti o infranti, e, man mano, siamo indotti anche a perdere qualsiasi atteggiamento da “vincente”.
Infatti essa fa in modo di bloccare qualsiasi nostra apertura al "nuovo" e al "diverso" sui quali e con i quali, di solito, si costruiscono e si realizzano i "sogni individuali". Questo modo brutale di fare e di dire della nostra Società, perciò, è fonte di grande e continuo disagio per noi (ed è "voluto"!) e avviene troppo spesso, per cui siamo indotti, sempre più, a rifugiarci nel limbo dei sogni perduti o infranti, e, man mano, siamo indotti anche a perdere qualsiasi atteggiamento da “vincente”.
Quindi
la maggioranza di noi è portata a “mollare”!
Nel
momento in cui, però, facciamo avvenire tutto ciò, in quel preciso istante, non facciamo altro che farci risucchiare nell'unico “rifugio” che
ci viene offerto, ad arte, da questa Società, organizzata dal
Potere economico e/o Politico, come sicuro e tranquillizzante: cioè, nella “MASSA
OMOLOGATA”, che, però, soffoca, la nostra
"individualità".
Basta
leggere Omero, perfino la Bibbia e quanto pervenuto fino ad oggi
dagli scritti sui grandi Imperi del passato, da tutta la Letteratura
Greca e Latina, da quella Medievale, Rinascimentale, via via sino ad
oggi, per comprendere che la “Storia” e tutte le "espressioni
artistiche e non", non sono altro che “l'agiografia”, quasi fosse il racconto della vita di un Santo, di
questo “Sistema Societario Organizzato”, cioè, che, da sempre, viene
presentato come “taumaturgico”, capace di fare
miracoli; L'unico, ci fanno credere, in grado di alleviare le nostre ambasce
personali quotidiane.
Ci
viene, così, inculcato un concetto fondamentale:
l'essere
umano deve ambire a raggiungere solo la “Felicità Comune” e non
la “Felicità Personale”, perciò deve vivere una vita
ordinata secondo canoni prestabiliti dall'alto, fatti di regole, di abitudini e di convenzioni.
Eppure la "Felicità comune" non può essere qualcosa di diverso dalla sommatoria delle "Felicità Personali", diversamente sarebbe un controsenso, perché la massa sarebbe contenta ed il singolo che la compone, no. Un assurdo!
Veniamo
convinti, quindi, che la "felicità comune" è l'unico “miracolo” che l'uomo può
invocare o sperare, ed è per questo che ci si costringe a restare intruppati, al
sicuro, nel “Dedalo” della
“Massa”.
Ci si convince, inoltre, che:
Ci si convince, inoltre, che:
l'unico
generatore simbolico dei nostri comportamenti, per emergere da questa
"massa", deve essere solo ed esclusivamente il
“Denaro”
e che conta più "l'avere" che "l'essere"!
e che conta più "l'avere" che "l'essere"!
Veniamo convinti che averne tanto, di denaro, ci permetterà, di emergere, ma non ci accorgiamo, però, che, comunque, pur sgomitando per raggiungere la vetta, restiamo sempre, al più, "individualità" affogate nella Massa e quindi asservite al Potere che, di volta in volta, con le sue bande organizzate, prende il sopravvento nel nostro Paese. (ieri il Re e Mussolini, poi la Partitocrazia con il C.A.F, quindi Berlusconi e Monti. Domani? Forse di nuovo Monti).
Forse è per questo che, pur avendo ancora oggi, in privato, la “testa elevata verso
il cielo” e gli occhi che "guardano lontano", ci siamo
convinti che, nella Società, è bene “tenere sempre i piedi per terra,
quasi striscianti”!
Invece,
se lo approfondiamo, tutti questi messaggi fanno parte di una specie
di “televendita” e/o non sono altro che falsa propaganda per accreditare un Sistema “verticistico” di Società che annulla “l'individuo” e rende, perciò, "squallida" la realtà.
Per
questo molti sognatori delusi e impotenti hanno vagheggiato e
vagheggiano un “Ritorno” alla “Età dell'Oro”, un “Ritorno”
al “Paradiso Terrestre”.
La Letteratura ne è piena!
La Letteratura ne è piena!
Ma
quand'è che pezzi di umanità hanno vissuto nell'età dell'oro,
tanto da provare , in alcuni momenti, una così struggente nostalgia?
Se ci
pensate bene, vi accorgerete che un periodo di felicità lo abbiamo
avuto quasi tutti:
“la
nostra Infanzia”!
Una
età dell'oro, nella quale era tutto permesso, tutto veniva
sopportato, anzi si veniva lodati ed incoraggiati per le cose che
facevamo di nuovo e di insolito e tutti erano disponibili e
dialoganti con noi.
Questo
aveva una grande influenza sulla nostra personalità, in genere, e
sulle sue caratteristiche precipue, quali: estroversione, fiducia in noi stessi, sensazione di controllo
sulla propria persona e sul proprio futuro.
Quella,
per ognuno di noi, era "l'età
dell'innocenza", ed
eravamo, per questo, soprattutto, dei grandi sognatori!
Sognavamo
di fare la scienziata, la dottoressa, l'ingegnere, la ballerina, l'astronauta etc.
Ma
allora cosa è successo?
Quando, e come, siamo stati cambiati?
L'incantesimo, per ognuno di noi, ha avuto termine nel momento in cui siamo stati in grado di esprimere i primi concetti importanti con la parola e siamo stati in grado di operare le prime scelte.
Da quel momento in poi, i nostri genitori, in perfetta buona fede e con l'intento di fare il nostro bene, hanno cominciato ad imbrigliarci, a "conformarci" alla società, con tutto il bagaglio di raccomandazioni e condizionamenti (attento a questo, attento a quello; non è decente; ti fai del male, etc.) lasciatogli, a loro volta, dai loro genitori e così via a ritroso, eredità di un condizionamento che la “Società” e il “Potere laico o religioso” avevano già imposto a tutte le generazioni precedenti.
I nostri genitori ci hanno, perciò, indirizzati verso situazioni che loro conoscevano bene (studi, professione, idee, cittadinanza, credere, obbedire, combattere, etc.), incutendoci, soprattutto, paura, (del futuro, delle situazioni), cercando perfino di tarpare le nostre emozioni, e hanno sempre cercato di reprimere il "fanciullino sognatore" che c'è in noi, perché ritenuto poco razionale e troppo libero ed indipendente, e che, quindi, sarebbe stato guardato con sospetto dalla Società.Ci hanno sempre inculcato il principio: "Chi si accontenta gode!"
Tale atteggiamento "omologante" è continuato nella Scuola che, da sempre, è espressione del "Potere Conservatore", e come tale, difficilmente fa sviluppare la creatività; è proseguito anche nel "Posto di Lavoro", con tecniche simili, in cui la prassi e il protocollo sono dei tabù intoccabili.
Eppure le Emozioni e, soprattutto i Sogni, sono componenti fondamentali della nostra vita, danno colore, calore e sapore all'esistenza.
Chi
è felice e libero, non ha “paura di nulla e di nessuno!
Osa
e apre le porte al mondo”!
In conclusione, questa
Società opera su di noi, quindi, una serie di imposizioni il cui intento è quello di trasferire, sulla nostra persona,
Modelli, prefabbricati, elaborati dal Potere.
Ciascun
essere umano, invece, è unico e, come tale, irripetibile,
artefice dei suoi progetti e non standardizzabile.
Questo
è il messaggio fondamentale che intendo sottolineare!
Mi piace citare Kahlil
Gibran”:
"Per
me, vita concreta, vita vera, vita pratica, significa avere pensieri
più grandi, sentire più a fondo, immaginare cose inusuali e andare
ancora avanti... La visione è la cosa più "pratica" del mondo".
(tratto dal libro “Le parole dette”)
(tratto dal libro “Le parole dette”)
Cerchiamo, quindi, di avere sempre la stessa spinta emotiva di Icaro che concretizzò il suo sogno di uscire, con delle semplici ali di cera, dal Labirinto creato dal Padre Dedalo; labirinto generato e immesso
nel “senza uscita”, nel “non senso”, proprio come è la nostra Società.
Non facciamoci, inoltre, frenare dal fatto che Icaro è precipitato; questo è accaduto solo perché egli ha esagerato il suo sogno di libertà sublimandolo in quello ancora più grande: di raggiungere il Sole, cioè, la verità e la conoscenza, epperò, lo ha fatto con mezzi inadeguati e in un ambiente ostile e deleterio proprio per i mezzi che usava.
L'unico
limite "momentaneo" ai
sogni che
dobbiamo avere, quindi, è quello di commisurarli
sempre e di farli procedere, sia in base alle nostre capacità, sia in base alle potenzialità e/o agli ostacoli e alla inadeguatezza dell'ambiente in cui cerchiamo di
realizzarli.
Qualora le potenzialità siano basse e/o gli ostacoli e le inadeguatezze dell'ambiente siano alti, dobbiamo, perciò, adoperarci anche per cambiare il nostro "ambiente" di vita e non farci scoraggiare.
La nostra grandezza sta nel coltivare i propri sogni, a prescindere dalle circostanze esterne, cioè a prescindere da una Società che giudica, critica e condanna anche quando non ne ha il diritto, per omologarci.
La nostra grandezza sta nel coltivare i propri sogni, a prescindere dalle circostanze esterne, cioè a prescindere da una Società che giudica, critica e condanna anche quando non ne ha il diritto, per omologarci.
Infatti:
"IL FUTURO APPARTIENE A COLORO CHE CREDONO NELLA BELLEZZA DEI PROPRI SOGNI"
(Eleanor Roosevelt)
e, (aggiungo io),
"Il Futuro appartiene a quelli di noi che sono capaci di usare "spirito critico" per valutare "l'esistenza umana" e a quelli che usano, soprattutto, "tre mezzi" per fare ciò:
- lo studio di se stessi; il più difficile, il più insidioso ma anche il più fecondo, perché si studia l'individuo col quale ci toccherà vivere, in compagnia, fino all'ultimo giorno;
- l'osservazione degli uomini; che cercano sempre di nascondere i propri segreti o, al contrario, di convincerci che ne hanno;
- le letture, in genere; anche se bisogna stare attenti a possibili caratteristici errori di prospettiva che, spesso, sorgono tra le righe, e che, perciò, non dobbiamo subire."
Solo così si potrà evitare che la Società ci massifichi e, al contrario, ridia libertà ed opportunità alle nostre "individualità creative".
Purtroppo c'è da dire che "gli ambienti" in cui ognuno di noi è costretto ad operare non sono i più felici e stimolanti per realizzare i propri sogni e, quindi, perseguire la propria Felicità. Questi ambienti, purtroppo, sono rappresentati, oltre che da questa Società, anche da questo "Stato" e da questa "Politica", tutti estremamente negativi per noi e per le nostre "individualità".
Purtroppo c'è da dire che "gli ambienti" in cui ognuno di noi è costretto ad operare non sono i più felici e stimolanti per realizzare i propri sogni e, quindi, perseguire la propria Felicità. Questi ambienti, purtroppo, sono rappresentati, oltre che da questa Società, anche da questo "Stato" e da questa "Politica", tutti estremamente negativi per noi e per le nostre "individualità".
Dobbiamo
far sì, quindi, che:
lo Stato ci dia "i Mezzi e le Opportunità" e che questa Politica abbia le "Visioni" per creare gli "Strumenti" adatti per
lo Stato ci dia "i Mezzi e le Opportunità" e che questa Politica abbia le "Visioni" per creare gli "Strumenti" adatti per
"PROGETTARE un FUTURO migliore".
Per questi ultimi due ambienti chiediamoci:
In che modo ci ostacolano?
Come fare per evitare tutto ciò?
In che modo ci ostacolano?
Come fare per evitare tutto ciò?
Del
rapporto tra la nostra Felicità e lo Stato e del rapporto tra la
nostra Felicità e la Politica ne discuteremo, però, nei prossimi
Post.
Un
abbraccio.
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