sabato 29 dicembre 2012

LO STATO CI FA FELICI?

Care amiche e cari amici,

oggi, con questa conversazione davanti ad un caffè e ad una rosa, proseguiremo con la seconda parte del trittico imperniato sulla nostra Felicità, in questo caso, rapportandola allo 
Stato.

Iniziamo chiedendoci: 
Perché, oggi che siamo in democrazia, il nostro Stato non ci permette quasi mai di essere felici? 
Perché, oggi che siamo in democrazia, il nostro Stato non ci dà quasi mai la possibilità di perseguire i nostri sogni?
Perché la nostra repubblica cosiddetta democratica non è strutturata per darci ogni opportunità di poterli concretizzare, i sogni?

Questo accade perché, ogni volta che una "Dimensione Politica" (Regime o Partito) è uscita "dominante", essa ha legittimato il proprio Potere su un "Principio di Autorità" , il più "becero" e "conservatore", al solo scopo di governare a lungo.
(70 anni la Monarchia con 20 anni di Fascismo, 40 anni la DC, 20 anni Berlusconi, oggi e domani Monti non si sa per quanto tempo.. Non è un caso ma, piuttosto, una costante della vita politica italiana!
In Italia, infatti, non abbiamo mai avuto uno Stato veramente "liberale"nel significato più ampio del termine,  e soprattutto non vi sono state alternanze di governo frequenti tra forze  democratiche antagoniste, come negli USA, per cui i metodi  di governo di chi ha occupato, di volta in volta,  e a lungo, il Potere, si sono basati, ai fini della sua sopravvivenza, essenzialmente, più a cercar consensi con la propaganda che con la verità, più ad incutere paura che sul dialogo, più a reprimere che ad aprirsi alle novità provenienti dalle istanze della società civile, più a "massificare" che ad assecondare la "personalità" di ognuno di noi, più a renderci ubbidienti che ad alimentare il nostro spirito critico e creativo, più a zittirci che a farci parlare. 
Il risultato è che difficilmente il popolo italiano è stato felice e, in queste condizioni non lo sarà neanche nel futuro, pagando, per di più, sulla propria pelle le storture, le incapacità e le ruberie dei vari governi che si sono succeduti sino ad oggi ! 
Qualcuno potrebbe obiettare: 
ma che c'entra lo Stato con la nostra felicità personale?

Il concetto di felicità è, in verità, un valore esplicitamente sancito in alcune Costituzioni, anche nella nostra, e, per prima, nella Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti d'America.
Leggiamo questo enunciato:
“…... che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e la ricerca della Felicità......" (Dichiarazione di Indipendenza).

Nella Costituzione italiana, invece, la "Felicità" definita:
" il pieno sviluppo della persona umana”, 
è un valore sancito dall'art. 3

Infatti,  come sosteneva Socrate:
"La realizzazione sul piano oggettivo della persona umana, della propria essenza, è intesa come identica sul piano soggettivo alla felicità del singolo." 
Francamente già leggere una tale definizione, molto contorta, mi fa rimanere perplessa, perchè sembra che questo Stato, basato, essenzialmente, sul "diritto positivo" voglia  occultare nella sua "Carta" fondamentale, quasi ad impedirne la concretizzazione, uno dei "diritti naturali" del cittadino: la ricerca della propria felicità.  
Gli Americani, invece, hanno inserito direttamente, in modo immediato e comprensibile  e, soprattutto, senza filosofeggiare, il termine felicità nel loro primo Atto Costitutivo. 
Ma attenzione: si parla del perseguimento della felicità, non della felicità stessa. 
A ciascun individuo, secondo i "Padri Fondatori degli Stati Uniti", va garantita la possibilità di costruirsi la propria strada verso la felicità, la possibilità di inseguirla, non la garanzia di ottenerla. 
Promettendo la felicità, i candidati Usa, sostanzialmente, si impegnano e promettono di operare, per quanto di loro competenza, in modo tale che i propri elettori abbiano la 
 libertà di perseguirla e l'opportunità di conquistarla, la Felicità.

Da noi, in Italia,  se immaginassimo che i nostri candidati, smettendo di derubarci, come hanno sempre fatto e stanno facendo, ci promettessero di adoperarsi per la nostra felicità personale,  è come se promettessero ad ognuno di noi,  il  famoso “Paradiso in terra”, irrealizzabile secondo la nostra cultura sia laica che religiosa; perciò, come minimo, verrebbero derisi perché nessuno di noi crederebbe, non solo, alle loro intenzioni, ma anche alla capacità e alla stessa possibilità di raggiungerla, la felicità; questo, appunto, a causa dell'influenza che teorie laiche (l'illuminismo e tutti gli “....ismi che ne sono seguiti) e "dogmi religiosi finalizzati al Potere”, hanno esercitato fino ad oggi, nella vita sociale e, addirittura, privata di tutti noi.
La nostra cultura laica, infatti, deriva, in parte, dai principi della Rivoluzione Francese e, in parte, dai dogmi che l'apparato di Potere religioso ci ha inculcato.
La Costituzione giacobina del giugno 1793, infatti, mirava alla «felicità comune», indicandola come «fine della società». 
"E’ la società nel suo complesso", dicevano i Giacobini, " che deve perseguire la felicità, e starà ai politici al potere, indicare (o meglio imporre) al popolo  il percorso che porta alla «felicità comune". 
Come capite, ancora oggi, in Europa e in Italia, siamo su questa enunciazione di felicità comune, che deve essere  imposta dall'alto, dai Politici (ahimè, poveri noi, da questa casta? Lusi, Belsito Fiorito, Penati, Consigli Lazio e Lombardia etc. che la felicità l'hanno creata solo per loro stessi).
Per quanto, invece, attiene i dogmi religiosi, la felicità assoluta per il Cristianesimo ed anche per l'Ebraismo è: la visione di Dio.
Infatti, ci si dice che “il Paradiso non è in terra” per cui la “felicità non è di questo mondo”, ma la raggiungeremo solo nell'aldilà, a patto, però, che ci “comporteremo bene” in questa vita, perseguendo uno stile di vita ordinato, guidato dalla autorità, in qualunque forma essa si manifesti (Famiglia, Stato, Chiesa). 

Invece, non è un caso che i veri sognatori ( Gesù, Maometto, Budda, Francesco d’Assisi, Gandhi, Madre Teresa .. ), che hanno cambiato pezzi di mondo, abbiano viaggiato leggeri: di cose ma anche di legami, di appartenenze, di obbedienze, di convenzioni e siano stati veri sognatori “concreti”.

Da noi,  il Potere, (di volta in volta, rappresentato: dalla dominazione straniera, dalla Chiesa,  dalla Monarchia, dal Fascismo, dal blocco derivante dalla guerra fredda, dalla partitocrazia, dal berlusconismo e tra poco chissà  da chi: da Monti, da Berlusconi, Bersani, forse dall'Europa e, speriamo, non dalla Finanza internazionale!), ha, da sempre, “conformato” la Società in modo tale da imbrigliare e condizionare la vita dei suoi cittadini affinché si annullassero, come "persone",  e diventassero "massa" utile, servizievole e, quindi, "funzionale" ai suoi scopi, che è quello di farsi ubbidire e di far fare a questa massa sempre quello che ritiene importante, senza che nessuno reagisca. 
Ovviamente, dicono sempre, il tutto fatto "per il nostro bene" e per "la felicità comune"!
La  comunicazione sociale di questo "Potere statale" è, da sempre, basata, infatti, più “sull'autorità assoluta” (Plagio attraverso i media,  intimidazione  e condanna tramite la "Giustizia" e manganelli o esercito in piazza) e, quindi, più sul “monologo  e l'imposizione autoritaria” che non sul “dialogo e sulla “interazione”.
Anche, oggi, che dovremmo essere in una democrazia che dovrebbe tutelare la libertà di parola, siamo talmente condizionati che, per esempio, crediamo, perfino, di far parte di un "popolo sovrano" e che possiamo cambiare, col voto, l'apparato di potere. E' solo, invece, una illusione, come è apparso con drammatica evidenza col "Porcellum" col quale, nonostante le tante proteste, ci costringono ancora a  votare.
Siamo sempre stati, (noi, i nostri padri e i nostri avi) quindi, dei semplici “sudditi” e non “cittadini” di uno Stato che ci dovrebbe, invece, appartenere! 
Il Potere ci ha sempre voluti "Yes man", "inquadrati e coperti".

Così, sicuramente, il Potere, non ci rende felici! 

Da sempre, infatti, questo Potere, che non  abbiamo mai controllato, occupa lo Stato e ci frappone ostacoli! 
Analizziamoli:
Questo nostro Stato, così come è strutturato, "deviato" dal Potere e "piagato" da vecchi e nuovi mali, mali "biblici" quali:
  1. la sua burocrazia asfissiante, (che ostacola ogni impresa)
  2. i suoi sprechi, ruberie e privilegi per la Politica,  ( che sottrae risorse utili al futuro specie a quello dei giovani)
  3. il suo permissivismo (condoni, evasione fiscale, spreco di territorio, inquinamento etc.), (che premia i delinquenti e punisce le persone per bene)
  4. la sua corruzione e concussione a tutti i livelli, (che sottrae risorse a chi vuole intraprendere)
  5. la sua dipendenza dalla malavita organizzata, (che sottrae capitali  e speranze a tutti gli imprenditori)
  6. la sua mancanza di politiche di ridistribuzione del reddito, e quindi con la sua sperequazione, (portandoci a disoccupazione,  recessione e miseria)
  7. la sua invadenza in ogni aspetto della vita privata e lavorativa di ogni cittadino (tasse al 60% per darti servizi e welfare scadenti, etc.)
  8. la sua casta di fuorilegge che pensa solo a rubare e a mantenere il Potere a tutti i costi,
  9. un sistema bancario usuraio e controllato dalla politica
  10. la stampa asservita al potere e pagata, però, con i soldi nostri
  11. la Giustizia lentissima
  12. una Sanità sprecona, corrotta ed inefficiente
  13. una scuola e quindi la "ricerca" mortificate, per cui in Italia non si è  in grado di promuovere alcuna "innovazione" o "brevetto" nè la scuola è in grado di accrescere competenze che sono la base della competitività,
  14. la presenza massiccia di gruppi lobbistici che impediscono la libera concorrenza
  15. la mancanza di idee sullo sviluppo che premi le idee e il merito
  16. le recenti leggi ad personam, ad aziendam, a favore della politica che hanno cercato di scardinare perfino l'impianto costituzionale dello Stato, estremo baluardo contro derive populiste e di regime,

non ci permetterà mai di realizzarci e non ci fornirà mai le OPPORTUNITÀ  per concretizzare i nostri sogni e, quindi la nostra felicità, che, invece, porterebbero al progresso nostro e della intera Società, facendoci riprendere in mano il "nostro destino"!

Siamo stretti, quindi, in una morsa che dobbiamo assolutamente allentare e spezzare! 
Pensateci:
Cosa succederebbe se questa morsa fosse allentata? Quali energie si libererebbero? Quanto sviluppo e quanti nuovi posti di lavoro  si creerebbero? Quanti punti di PIL  guadagneremmo e quanto Debito Pubblico riusciremmo ad eliminare?
Non si parlerebbe più dello Spread, del Debito Pubblico, del PIL, e, sicuramente, vi sarebbero sviluppo e benestare, promossi dalla realizzazione di "Sogni" di ogni cittadino e, soprattutto non si parlerebbe più del "Prodotto Interno Lordo" (PIL),  ma  si parlerebbe, invece, di "Benessere Interno Lordo" (BIL) , come era nelle visioni di Bob Kennedy.
Se vi farà piacere, riascoltatelo:

http://www.youtube.com/watch?v=grJNlxQsqtE

Il Potere attuale, non vuole e, per di più, non è nemmeno in grado di guarire  le piaghe succitate che ci stringono, appunto, in una morsa, ma è tempo che, 
NOI IL POPOLO
( WE THE PEOPLE), 
facciamo capire, con forza,  che:
  1. Il progresso non può essere più: un andare avanti senza di NOI e contro di NOI. 
  2. La Democrazia non può far finta di guardare con i nostri occhi e poi farci vedere ciò che calcola di farci vedere o farci camminare dove intendiamo andare, per poi pilotarci, all'improvviso, dove vuole condurci.”
  3. Lo Stato non può e non deve più toglierci i "Sogni" per "Massificarci", ma deve darci ogni opportunità per raggiungere la felicità e concretizzare i  nostri "sogni da adulto". 
RICORDATEVELO: TUTTO QUESTO DIPENDE SOLO DA NOI!
 SCEGLIAMO I PROGRAMMI E I CANDIDATI GIUSTI E NEL FARE CIO' SIAMO INTRANSIGENTI!
ABBIAMO, INOLTRE, IL DOVERE DI PERSEGUIRE L'ALTERNANZA DI GOVERNO, AL FINE DI EVITARE LE INCROSTAZIONI DI POTERE!

INFINE, ABBIAMO IL DIRITTO DI CAMBIARE per eliminare le succitate" PIAGHE BIBLICHE"!

alla guisa dei cittadini USA.

".........la ricerca della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini, governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua 
Felicità......” 
(Dichiarazione di Indipendenza).

 Un abbraccio 






1 commento:

  1. E poi ci chiediamo come mai gli Stati Uniti d'America siano la nazione leader del mondo.
    Ninni Savino

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