giovedì 1 settembre 2011

Due ciechi a fare a sassate



Cari amici e care amiche,
quando viaggio attraverso le regioni d'Italia, mi piace ascoltare e imparare i proverbi e i detti popolari che, di solito, rappresentano un concentrato di verità, nelle varie situazioni umane. 
Li chiamano, infatti, " la saggezza dei popoli".
Viaggiando per l'Abruzzo e  osservando contemporaneamente, la realtà politica di oggi e in particolare, la riunione dei maggiori responsabili del governo, ad Arcore, per definire la manovra finanziaria, ho scoperto un detto popolare di quella regione, molto efficace nel descrivere il comportamento pressapochista dei nostri politici. 
Questo detto è il titolo del mio post di oggi:

“Du' cecate a fa' a pretate"
(Due ciechi a fare a sassate)

Care amiche e cari amici, il vecchio proverbio dialettale del titolo, significa che se due ciechi decidono di combattersi, tirandosi le pietre, è vero, che le pietre le tirano, ma la maggior parte delle volte non colpiscono il bersaglio, e distruggono solo tutto quello che sta loro intorno, perché il tiro è fatto a casaccio.
Così fanno i  nostri cosiddetti “Statisti”, quando varano qualsiasi disegno di legge, comportandosi come i nostri due ciechi, che tirano sì le pietre, pensando di colpire un bersaglio, un obiettivo politico, ma solo la Fortuna può permettere loro di centrarlo, non la loro bravura o competenza.
Del resto, questi inesperti, quando cercano di varare un Provvedimento, la prima cosa che fanno, con largo anticipo, lanciano degli Spot, per vedere, come dice una celebre canzone, “l’effetto che fa”.
Acquisite tutte le osservazioni, si decidono ad agire, formulando e presentando una Norma, generalmente raffazzonata, che, poi, la stessa maggioranza, di solito, presenta in Parlamento con centinaia di emendamenti, da aggiungere a quelli della opposizione, che alla fine stravolgono anche quella parvenza di idea iniziale.
In artiglieria tale operazione si chiama “aggiustare il tiro”, questi, invece, la spacciano come “esercizio di democrazia”.
Per carità la democrazia è discussione, passione, compromesso, ma la base di discussione deve essere, comunque, ben solida e soprattutto ben fatta; ci possono anche essere degli aggiustamenti ma meno che mai ci si può permettere di scrivere il testo “ in corso d’opera”, e meno che mai sotto la spinta di vari e diversificati interessi.
Alla fine ne esce solo un “ Pateracchio immondo”!
Questo è, purtroppo, lo stile, definibile "a casaccio", di questi “Statisti”, che dovrebbero infondere sicurezza e  fiducia alla Nazione e soprattutto all’Europa e al Mondo!!!!!
I giornali stranieri di oggi, come al solito, ridono di noi! Altro che fiducia!
Speriamo che non se ne accorgano anche la Finanza speculativa e la BCE!
Per definizione Statista significa: persona esperta negli affari dello Stato!
Questi sembrerebbero  esperti ma solo negli affari propri, per il resto, una pena!
Ma possibile che nelle loro riunioni non partecipi almeno qualche esperto vero, che “illumini” questi “Cecati”?

Esemplifico tutto il mio ragionamento raccontando, appunto, desumendolo dai giornali, l’ultima riunione svoltasi ad Arcore con Berlusconi, Bossi, Tremonti, Calderoli etc..
Vi sono state ben sette ore di discussioni serrate, tra i “migliori cervelli” ( si fa per dire!) del Governo.
Sul testo base, definibile un semplice canovaccio, si sono fatte cancellazioni, aggiunte, di nuovo cancellazioni, in un clima concitato, mentre, si dice, il sudore colava dalle eccelse fronti di questi pensatori; ognuno scriveva un testo che era "tutto e il contrario di tutto". La confusione, si dice, regnava sovrana, il nervosismo era palese e alla fine di questa serata da tregenda, ecco cosa hanno “partorito”, in perfetto stile della "Commedia dell'Arte", e  con sommo sforzo:
·         “norme che non si potevano fare”, come quella sulle pensioni, risultata incostituzionale,
·         “hanno graziato i ricchi”,
·         hanno colpito i poveri e per di più
·         hanno creato un “ammanco di 5 miliardi di euro”,
·         hanno rimandato, affidandola all’emanazione di una legge costituzionale, quindi  a futura    memoria, la abolizione dei comuni piccoli, delle province e del dimezzamento dei parlamentari.
Questi i fatti!
Ho dimenticato di dirvi che la loro tecnica, comunque, è questa:
La parte più importante di tutto il lavoro, non è il contenuto del testo,  ma  il” Comunicato Stampa!”
Questo non deve meravigliarvi in quanto da venti anni la politica si è trasformata in un susseguirsi di spot pubblicitari, sia da parte del governo sia da parte della opposizione, che hanno cercato di convincerci e tirarci dalla loro parte solo con la tecnica della “pubblicità comparativa”.
Anche nella occasione che stiamo illustrando il clou è stato raggiunto, quando hanno dichiarato:
·         “ Non abbiamo messo le mani nelle tasche degli italiani” (da aggiungere…Ricchi, però!).
·         “ via la supertassa,
·         abbiamo fatto la stretta sulle pensioni,
·         niente super prelievo,
·         niente aumento dell’IVA”.

È di oggi, l’annuncio che queste frasi saranno costretti a rimangiarsele, ma a loro non importa, anzi, sarà una ottima occasione per coniare una nuova “frase celebre”, un nuovo "spot pubblicitario", nella convinzione che gli Italiani o hanno la memoria corta o dormono!
Speriamo che non abbiano ragione!
Loro, però, mi convinco sempre più,  non si comportano da Statisti, ma da semplici “Parvenu della politica”, e fanno solo “un gran rumore come i vasi vuoti” ( da Protagora)!
Forse, tra poco, si avvererà  il detto “ Una risata li seppellirà”!
Loro, comunque, sicuramente ce la stanno mettendo tutta, per farci ridere!

In conclusione, che dire? arrivederci alla prossima!

Nessun commento:

Posta un commento