mercoledì 28 settembre 2011

L'età della Vanità

Care amiche e cari amici di "un caffè da Graziella",

oggi, in questo periodo di squallore morale e politico, vogliamo parlare delle età politiche che le ultime generazioni hanno vissuto fino ad ora, sperando che i profumi della rosa e del caffè siano di consolazione.
Il titolo di questo post è:

L’età della Vanità
Parafrasando Chateaubriand, la "Politica" della nostra giovane Repubblica ha attraversato, finora, tre età successive:
" L'età delle Qualità superiori, l'età dei Privilegi, l'età della Vanità".

L'età delle Qualità superiori

Alla fine del secondo conflitto mondiale, con un paese pieno di macerie sia reali che morali, sono apparsi sulla scena politica un gruppo di "Statisti illuminati", ricchi di "Qualità superiori", maturate in venti anni di sofferenze, sotto una dittatura bicefala, quella di Mussolini e quella dei Savoia che, oltre ad aver privato gli italiani della libertà, hanno promosso una guerra insensata ed alimentato la vergogna del segregazionismo e la deportazione degli ebrei.
Personaggi come De Gasperi, Togliatti, Nenni, Saragat, La Malfa e così via, hanno avviato la ricostruzione del Paese e hanno creato una "Repubblica Democratica", fondandola su una Costituzione, ancora oggi, valida a sconfiggere ogni tentazione di un ritorno ad un passato oppressivo.
E' di ieri l'immagine di un De Gasperi, cattolico, che svincola il suo partito dai diktat del Vaticano, e fonda uno Stato Laico.
E' di ieri l'immagine di un De Gasperi che vola negli Usa a bordo di un vecchio trimotore, con un cappotto liso e un cappello floscio per l'uso, a chiedere aiuti economici, ottenendoli, e creando le premesse del boom economico degli anni 50'.
E' di ieri la lungimiranza di personaggi come lo stesso De Gasperi, Schumann ed Adenauer che concepirono l'idea di una Europa Unita ed avviarono i primi passi verso il raggiungimento di tale obiettivo, fondando la CECA ( Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio).
Sono seguite le lotte appassionate, per tutti gli anni sessanta, per la conquista di diritti sociali, su impegno dei socialisti e dei radicali, di difesa del mondo del lavoro su impegno di tutti i partiti di sinistra che hanno trasformato una Italia oppressa, in una Italia più libera e più giusta, che ha, inoltre, emancipato la donna ed ha creato un Welfare all'avanguardia nel mondo, a difesa, soprattutto, delle classi più deboli.
I partiti, poi, erano collettori di consensi e, soprattutto, formatori dei futuri soggetti politici.
Potrebbe sembrare questa descrizione, quella di una società idilliaca, nostalgica e improbabile; i problemi c'erano, i contrasti anche, comunque era una società in cammino talvolta in modo veloce, altro in modo lento, verso il progresso e soprattutto verso il benessere.

L'età dei Privilegi

L'acuirsi della "guerra fredda", poi, ha portato all'arroccamento dei vari partiti che fino ad una certa data avevano creato, invece, un clima di collaborazione, nell'interesse della nazione.  Lo scontro ideologico tra le parti, figlio di un ben più ampio conflitto internazionale, ha appunto esasperato i rapporti tra i partiti, bisognosi di una diversa organizzazione e soprattutto di una ingente mole di finanziamenti per spese di gestione e di propaganda.
 E' allora che inizia la verticizzazione del potere ed inizia l'era del finanziamento lecito o illecito dei partiti che, da “arengo” di democrazia, diventano organismi burocratici, a servizio di una classe dirigente arroccata e disposta sempre più in modo piramidale.
Il passo verso la degenerazione della politica è stato breve e così anche verso l'affermarsi e la diffusione di un sistema clientelare ed un  sistema concussivo e di corruzione diffusa che, con l'alibi del finanziamento ai partiti, investe sempre più l'aspetto privato. Si avvia un periodo di grandi affari, collegati alla richiesta di altrettanti congrue "tangenti", in conseguenza della trasformazione del "Politico" da "Servitore dello Stato" a "Signorotto" arroccato nel suo "Castello di Privilegi e di Potere".
Lo scontro ideologico porta all'uso sempre più massiccio da parte dei governi anticomunisti di ammortizzatori sociali, e, conseguentemente, ad massiccio aumento del debito pubblico. Successivamente, si inaugura, inoltre, l'era del "Consociativismo" e dell'applicazione del famigerato "Manuale Cencelli", mai scritto,  strumenti con i quali  sia la maggioranza sia l'opposizione si sono spartiti potere e denaro pubblico sulla base del peso rappresentativo che ogni partito aveva nel contesto nazionale.
A tutto questo disordine si sono innescati episodi di lotta armata sia di destra che di sinistra e a tentativi, magari ridicoli, di colpo di stato. Tale situazione degenerativa è durata fino al 1989, anno della caduta del muro di Berlino, ed è allora che la magistratura, venuto meno lo strapotere della politica, strapotere giustificato, fino ad allora, dalla necessità di un  quadro di potere stabile, specialmente in Italia, frontiera tra i due blocchi contrapposti, quello occidentale e quello comunista,  ha trovato la forza e l'opportunità di spezzare questo sistema politico basato sulla concussione e sulla corruzione.
Siamo arrivati, così, agli anni 90, e alla inchiesta denominata "Mani Pulite", che ha spazzato via intere generazioni di politici e diversi partiti politici che non hanno retto all'urto di un bisogno di moralità e soprattutto al desiderio da parte della opinione pubblica di una riforma della politica, anche se fino ad oggi i fatti hanno smentito le aspettative.

L'età della Vanità

Nel frattempo la società, non solo quella nazionale, sulla base di una forte crescita del benessere, si trasformava e nasceva una società in cui era più importante "l' apparire" che "l'essere", preconizzata dallo stile denominato " edonismo Reaganiano" definito così dal nome del Presidente Usa Reagan, che era più alla ricerca di uno stile di vita sfarzoso che di uno solido e parsimonioso.
Nascono allora le Televisioni Commerciali che, per profitto, potenziano e sviluppano questa tendenza e questo desiderio dando più spazio al pettegolezzo, al cosiddetto gossip, che a valori di antiche virtù.
E' la condizione ideale per la scesa in campo della politica di un imprenditore televisivo, ex palazzinaro, che riempie il vuoto lasciato dai partiti spazzati via dalla magistratura e che viene eletto, paladino dell'anticomunismo, dalla borghesia e dai cattolici italiani, in un momento delicatissimo per loro, in cui, appunto, il partito comunista era in procinto di assumere la guida totale del paese.
In un altro mio post, intitolato "Berlusconi The illusionist",  ho illustrato la tecnica illusionistica di questo personaggio che da venti anni  occupa la scena politica italiana.
Quello che però è giusto sottolineare è che egli è riuscito a creare un  partito "personale" che, in fondo, è la versione moderna di una "Corte" tipica del rinascimento o del  '700, in cui il detentore del "potere assoluto", elargisce o nega favori a seconda della propria convenienza e del più assoluto arbitrio.
Come accadeva in ogni Corte antica, anche oggi il pensiero prevalente del moderno cortigiano è l'apparire e mostrare un assoluto servilismo verso "il Re".
La Politica, da allora , ha perso la sua alta funzione che è quella della " Responsabiltà" e "della Gestione dello Stato per il Bene Comune " e diventa solo un rituale di "Potere Personale" e soprattutto di "Vanità".
E' di questi giorni la cronaca di vari scandali relativi agli "affari" del Re, sia per quanto riguarda il suo arricchimento personale sia per quanto riguarda la sua condotta "morale".
E' di questi giorni la cronaca, sviluppatasi in quindici anni, di una "leggerezza" a governare che ha portato l'economia italiana sull'orlo di un baratro.
E' di questi giorni la cronaca di una lotta di classe che difende i "privilegiati" e opprime "il popolo lavoratore" che ha sempre pagato le tasse.
E' di questi giorni la cronaca in cui l'"Istruzione e la Ricerca" diventano poco importanti e non vengono sostenuti.
E' di questi giorni la cronaca di una "gioventù" disoccupata o "precaria" a cui viene tolta ogni speranza di futuro decente.
Si potrebbe continuare.... ma motivi di spazio mi impongono di lasciare il completamento dell'elenco ai miei cari lettori.
Mai il “Paese reale” è stato così lontano, come in questo periodo, dal "Paese Virtuale", cioè dalla “Corte”, dal suo “Re” e dalla “Casta” e speriamo, comunque, che non si arrivi alla stessa situazione rappresentata emblematicamente dalla risposta di Maria Antonietta che, agli affamati di Parigi, diceva:

" Non avete Pane? Mangiate le Brioche!".

La  frase di Chateaubriand sulle età, terminava così: 

"Uscita dalla prima, degenera nella seconda e si spegne nell'ultima".

Speriamo che, tra poco, il ciclo si chiuda e, dalle macerie di questa ultima età,, gli attuali  "Parvenu della Politica" lascino il posto, di nuovo, a dei veri "Statisti Illuminati" !





        

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