domenica 22 luglio 2012

MOSE' CONTRO IL VITELLO D'ORO

Care amiche e cari amici,


Questo post l'ho scritto il 1° maggio, ma non l'ho pubblicato per vari motivi, non ultimo, la osticità della materia. Mi sono decisa oggi perché l'argomento, nella sua interezza, è drammaticamente attuale, dopo il rischio di default della Spagna, ma necessitava di un prologo come il post " Il peccato originale". Lo scopo di questa serie di post è capire i perché e, soprattutto, le cause che hanno scatenato la speculazione finanziaria.
Come dato di fatto iniziale vi è comunque il fatto che i mercati attaccano di volta in volta i paesi aventi classi dirigenti poco credibili. Infatti l'Italia è di nuovo sotto l'occhio del mirino dei "mangiamorte" della finanza, dopo la ennesima discesa in campo di Berlusconi e il nuovo collegamento con la Lega. Non basta ancora quello che hanno già combinato, pensano di ripresentarsi, come nulla fosse, anzi stanno dichiarando che loro sono stati e sono bravi!
Comunque il filone principale di questa serie di Post che mi prefiggo di scrivere è dimostrare che un paese quando si affida alla "deregulation" in ogni ambito, o, in buona fede, perchè viene convinto da economisti e giuristi, o, in mala fede, per motivi di potere anche personale, provoca ai suoi cittadini dei disastri e delle sofferenze inenarrabili, come quelle che abbiamo sotto gli occhi, compresa l'Italia. 




Oggi è il primo maggio, festa del lavoro, e un popolo, come il nostro, che, in questo momento, ha, secondo i dati ISTAT, una disoccupazione al 10% dovrebbe cercare di capire quali sono i motivi  che lo hanno portato a questo risultato e, soprattutto, quale è il meccanismo con il quale  vengono distrutti posti di lavoro.
Vi sono argomenti che, purtroppo, appaiono talmente ostici che, la maggior parte di noi, evita di informarsi e di discuterne. 
Ma tra gli argomenti ostici vi sono quelli che, inevitabilmente,  permeano la nostra vita  e quella degli altri e, spesso, in negativo, se non ben compresi.
Uno di questi è la crisi economica del 2008, scatenatasi in USA e continuata in Europa, fino ad oggi, con effetti disastrosi sulle economie e, quindi, sul livello di occupazione di alcuni paesi componenti la UE, quali il Portogallo, l'Irlanda, la Grecia, la Spagna, (P.I.G.S.), l'Islanda,  e oggi anche l'Italia.

La crisi economica globale del 2008 è costata a decine di milioni di persone i loro risparmi, il loro lavoro, e le loro cose.

Non sarebbe sbagliato, quindi, a mio giudizio, sapere di più i motivi che lo hanno generato e cercherò di farlo alla nostra maniera, quella del “caffè da Graziella”. Allo scopo mi sono documentata con filmati e articoli , avendo sentita, io, per prima, la necessità di capire. 

Ogni Paese citato ha avuto però motivi diversi per l'innesco della crisi.
Comincerò dalla Islanda, nella quale è stato processato e condannato, di recente, il suo Primo Ministro per il disastro nazionale provocato dal suo Governo.
La crisi della Islanda deriva dal suo  DEBITO PRIVATO.
Questo è ciò che è successo:
Islanda: anno domini 1999.
Popolazione 320.000 persone.
PIL:  13 miliardi di dollari.

L'Islanda era, prima della crisi, una democrazia stabile, con una alta qualità di vita e con un livello di disoccupazione e di debito pubblico molto bassi.
C'erano tutte le infrastrutture di una società moderna: energia pulita, la pesca con un sistema di quantità contingentate di cattura, una buona sanità, una buona educazione, aria pulita, poca criminalità, servizi efficienti e così via; un bel posto, quindi, dove vivere con la famiglia.
Era quasi una società ideale!
Nel 2000 il governo islandese cominciò ad attuare una politica di deregolamentazione che ebbe conseguenze disastrose, prima per l'ambiente e, poi, per l'economia.
Deregolamentare, significa: abrogare ogni tipo di legge a difesa; nel caso islandese a difesa dell'ambiente e del risparmio.
Il governo, per prima cosa, infatti, consentì a delle multinazionali come l'Alcoa di costruire impianti per la produzione dell'alluminio e di sfruttare le risorse geotermiche ed idroelettriche islandesi.
Le più belle aree montuose con i colori più spettacolari, in Islanda, sono geotermiche e, poiché, nulla accade senza conseguenze, esse furono devastate da insediamenti industriali che ne hanno modificato  la conformazione e ne hanno  inquinato non solo la terra, ma anche l'acqua e l'aria.
Allo stesso tempo il governo privatizzò tre banche islandesi: Kaupping, Islandbank, Glitnir, le più importanti; il risultato fu che si innescò nel paese uno dei più puri esperimenti di deregolamentazione finanziaria mai effettuata. 
Infatti, la deregolamentazione permise alle banche di speculare con i fondi del risparmio privato.
Cosa fecero?
In 5 anni queste tre piccole banche, che non avevano mai operato al di fuori della Islanda, si fecero prestare 120 miliardi di dollari, dieci volte le dimensioni della economia islandese. 
I banchieri annaffiarono di soldi se stessi, i loro colleghi e i loro amici .
Fu una bolla speculativa gigantesca per la quale i prezzi delle azioni salirono di 9 punti.
Il costo degli immobili raddoppiò.
La bolla speculativa aprì la strada a persone come un certo signore JOHANSSON che si fece prestare miliardi dalle banche per comprare negozi di lusso a Londra.
Comprò anche un aereo privato decorato a mano, uno yacht da 40 milioni di dollari e una villa a Manhattan da 25 mln di dollari.
I giornali annunciavano: "questo milionario ha comprato questa compagnia nell'UK, nella Finlandia, nella Francia" e così via, invece di scrivere "questo milionario ha avuto un prestito di miliardi di dollari per comprare tutto ciò e l'ha avuto dalla banca locale".
Le banche misero su, dei fondi monetari di investimento, consigliando ai propri clienti di investire in questi titoli; infatti, lo schema dei fondi ha bisogno di tutti i soldi possibili.
Questo fece si che le file in banca, si moltiplicarono e, tra gli islandesi, alcuni prestarono a tassi elevati,  altri ottennero i soldi, in una quantità quasi illimitata,   su una base di garanzia piccola piccola .
Quando si pensa, infatti, che si possa costruire qualcosa dal nulla è difficile resistere!
La stupidità umana è senza limite!
Risultato: nel settembre 2008, gli interessi finanziari avevano distrutto il paese e quando le banche islandesi collassarono alla fine del 2008, perché non riuscirono a ridare il capitale e gli interessi, molte persone persero tutti i risparmi di una vita, solo perché allettati dal miraggio dei soldi facili. Il governo dovette far fronte e dovette impegnare il debito pubblico facendolo aumentare a dismisura.
La disoccupazione triplicò in sei mesi e tutti ne risentirono in qualche modo.
Il fatto più inquietante, però, è che: Società contabili americane come la KPMG fecero delle verifiche ma non trovarono niente di sbagliato e le agenzie di credito americane dissero che l'Islanda era meravigliosa.
Inoltre, a febbraio 2007 le agenzie di rating decisero di elevare le banche islandesi al livello massimo di classifica, la tripla A.
Le autorità di supervisione  finanziaria che avrebbero dovuto proteggere i cittadini non fecero niente. 
Un episodio è veramente emblematico: due avvocati della supervisione finanziaria si recarono nella loro banca per parlare di questi problemi, ma, quando si avvicinarono alla banca videro 19 SUV, parcheggiati li davanti.
Entrarono in banca e trovarono 19 avvocati seduti di fronte a loro, tutti ben preparati pronti a bloccare sul nascere ogni eccezione. I due avvocati si fecero valere nella loro azione e sapete cosa hanno ottenuto, per la loro bravura? Un lavoro ben remunerato dalla stessa banca.
Risultato: Un terzo dei regolatori finanziari islandesi andò a lavorare per le banche, remunerati profumatamente.
Quindi i controllori venivano stipendiati dai controllati. 
E il Governo che avrebbe dovuto controllare, a salvaguardia dei propri cittadini, che faceva?
Praticamente il governo svolgeva, per le banche, il ruolo di ufficio di pubbliche relazioni.

Il monito che possiamo trarre dalla vicenda, anche se finora sembra quasi disatteso, è che dobbiamo combattere e non assecondare il cosiddetto Capitalismo Perfetto che si rinnova sul nulla, cioè su bolle speculative basate su prestiti, e sulla base di una deregolamentazione legislativa che partendo dagli USA, all'epoca di Reagan, ha colpito senza pietà, per prima quella nazione e poi via via altre. 
La deregolamentazione, inoltre, fa si che, per la maggior parte dei casi, non si riesca né a trovare e né a colpire i colpevoli del disastro.
Togliere le regole alla finanza speculativa è come permettere e, addirittura, promuovere i sacrifici, di biblica memoria, al vitello d'oro.
Non è un caso, infatti, che il simbolo di Wall Street sia un toro!
Credo fermamente che la via giusta sia quella che indicò Mosè, scendendo dal Sinai, che distrusse il vitello d'oro, punì i responsabili e impose le regole!
Diversamente avverranno in tutto il mondo idiozie come quelle avvenute in Islanda con conseguenze sociali disastrose!
Per fare ciò è necessario, oggi più che mai, in piena bufera economica mondiale,  che questi disastri convincano, noi europei, finalmente, della necessità imprescindibile, di formare, al più presto, una Federazione di Stati Europei, detti Stati Uniti d'Europa, di tipo Presidenziale.
Un Presidente degli Stati Uniti d'Europa, novello Mosè, è l'unico che potrebbe imporre, di nuovo, delle regole a tutela dei diritti civili. 
Sono infatti tali regole che possono impedire ogni tipo di rapina ai danni dei popoli europei,  da parte della  Finanza Speculativa, tipica degenerazione del Capitalismo etico e sociale, che,  invece, normalmente, promuove, al contrario, lavoro, sviluppo, benessere e redistribuzione di reddito. 
Ci vuole, ancora oggi, un  Mosè che distrugga il vitello d'oro, e ci liberi dalle conseguenze della  politica espansionistica dei capitalisti degli  USA.

Se, vi farà piacere, continuerò sullo stesso argomento di crisi, interessandomi prima dei paesi europei coinvolti e poi della madre di tutte le sciagure: la crisi del 2008 in USA, che è stata peggiore di quella del '29.

Un abbraccio.

4 commenti:

  1. Non vedo come una nuova Europa Unita possa riassestare i Diritti Civili mentre gli Stati Uniti d'America sta facendo il contrario insieme a Stati di rinomanza molto più democratici come il Canadá e l'Inghilterra. Il Globalismo é alla base dei vari mali che sono stati inflitti ai Paesi Democratici dell'Ovest dagli USA con una marcia cieca verso un Liberalismo sia predace che parassitario non più basato su i vecchi e provati principi di un Capitalismo umanitario basato su principi di Giustizia Democratica e Meritocratica. Ancor m'avvedo della poca conoscenza di questa crisi che incominciò più di quattro anni fa. Quest'ignoranza é dovuta principalmente alla disinformazione globale dei Media operanti come enti propagandistici dello stato, ovunque. I Social Media, peccano nel divulgare fatti, come si può riscontrare sopra, e a darci una plausibile sintesi: " Ci vuole, ancora oggi, un Mosè che distrugga il vitello d'oro, e ci liberi dalle conseguenze della politica espansionistica dei capitalisti degli USA." e "Così Sia"!
    Aspetta e spera - per un'altro "Cavaliere" per salvarci...! Volete salvarvi, ebbene,: Informare x Resistere--Creare x Resistere--Resistere x Creare ... un unione coesiva contro il Potere del 1% che nuoce tutti noi del 99% - Il 99% non sa ancora d'essere in schiavitù per via delle false "caste" e "eliti" che li dividono facilitando così il lavoro del 1% a soggiogarli. (Divide and Conquer!)

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    1. Mi spiace non esserci ben compresi, ma Il novello Mosè era solo una metafora, un espediente letterario per colpire il lettore;in effetti Mosè non è altro che la metafora di una vera "democrazia con le regole" sia in Italia che nella UE. Per quanto riguarda la globalizzazione da te citata, gli Stati Uniti di Europa, a forma Presidenziale, l'unica che garantirebbe da forzature e nefaste influenza da parte degli stati e delle lobby, non hanno proprio nulla a che vedere con la stessa letale globalizzazione di cui parli. Io sto invece parlando di unione politica europea, l'unica che può salvarci proprio da quell'1% che detiene la ricchezza e che la usa in modo speculativo.Del resto non vedo, per la crisi, effetti disgregatori in ambito politico degli USA. Sono ancora Uniti! Abbandonare, invece, da parte nostra la UE e il tentativo federale preconizzato da Spinelli, significherebbe ritornare a politiche inflazionistiche che hanno creato, per esempio il debito pubblico in Italia.Insisterò sempre, quindi, sulla strada della Unione federale dell'Europa, piaccia o non piaccia. Non sto parlando, poi, del ritorno di quel parvenu della politica del "cavaliere" o di qualunque "unto dal signore". Non credo che tu abbia letto altri miei post, altrimenti avresti ben compreso che il mio scopo è: fare divulgazione, dopo una attenta documentazione; infatti in post precedenti ho detto che questa era una serie per spiegare la crisi e la conclusione sarà un post sulla madre di tutte le crisi, quella del 2008 in America, di quattro anni fa ( quella che tu citi). Quindi ti invito a non giudicare in modo negativo il mio tentativo di divulgazione, ripeto ben documentato,(proprio quello che tu auspichi e sulla quale mi trovi d'accordo proprio perché i media sono tutti asserviti, ma io non sono affatto da contare nel loro novero) solo da un post e addirittura solo da una frase, della quale ti ho spiegato il fine; frase, poi, che tu hai estrapolato ad arte da un contesto molto preciso ed esatto che serviva a spiegare una tesi molto chiara:i guasti che la deregulation hanno prodotto da Reagan in poi nel mondo. Della lotta contro le caste, le lobby,e contro ogni forma di schiavitù ne ho fatta la mia bandiera, come è chiarissimo in tutto quello che ho scritto nel mio blog, che se hai tempo e hai voglia, ti invito a leggere di più, prima di emettere giudizi "generici" così trancianti e netti in negativo, al solo scopo, se ho ben compreso, di sparare "proclami" che nella pratica non avranno mai seguito, così come posti da te. Sono d'accordo nell'" Informare x Resistere--Creare x Resistere--Resistere x Creare ... un unione coesiva contro il Potere del 1% che nuoce tutti noi del 99% - Il 99% non sa ancora d'essere in schiavitù per via delle false "caste" e "eliti" che li dividono facilitando così il lavoro del 1% a soggiogarli. (Divide and Conquer!)" sono proprio belle parole e, poi e, .... allora che vuoi fare? Ti vuoi limitare a gridare o vuoi limitarti a criticare gli altri che si sforzano di propagandare una idea, quella degli USE, sicuramente giusta per noi e per le future generazioni? Spero proprio di no!

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  2. Egregio scrittore, collega, si corrono rischi quando si usano metafore... specialmente se sono "miste" tanto più se pseudo-mistiche! Non sta a me ricordarti che ciò che mistifica crea veli, il nostro compito é di toglierli. É vero che non avevo letto altri tuoi interventi, io ho risposto ad alcuni tuoi argomenti e posizioni offerte nel tuo "blog entry". Quelli, la cui sostanza condivido non li ho elaborati, mentre mi sono contenuto nel non elaborare ma attaccare quelli che mi sembravano generalizzazioni grossolane, sacrificando contenuto allo stile il cui contenuto, come dici tu, risiede altrove in altre "entrate". La mia "in apparenza" offesa, aveva anche lo scopo di "tirare fuori di te" una migliorata sintesi. Ciò é avvenuto solo in parte,: "Del resto non vedo, per la crisi, effetti disgregatori in ambito politico degli USA. Sono ancora Uniti!." Questa sbadata generalizzazione mi avverte e mi forza a reiterare un'ignoranza di alcuni fatti da te citati o sorvolati, storici, politici ed economici.
    Vivo in Canada, noi siamo quel topo che sopravvive accanto all'elefante, conosco bene gli "Americani" e il loro velato "terzo mondo"... per cui il resto del mondo ne deve sempre pagare ogni conseguenza. Grazie a loro, l'esperimento unitario dell'Europa c'est finì! Questa é la realtà alla quale la tua sintesi non potrá mai arrivare! - Esistono no "quick fixes" soluzioni, solamente un esistenzialismo socio-politico-economico della "via di mezzo" tipicamente Canadese che va diminuendosi durante il nostro nuovo regime fascista-conservatore-Il tuo ultimo paragrafo contiene tre errori, uno ortografico (USE) l'altro linguistico (propagandare) il terzo puramente ideologico...!
    Informare x Resistere?...con la tua velata propaganda Statunitense basata sull'ignoranza e il soggiogamento delle Masse delle quali tu ne sei un sofferente esponente, voglio sperare, forse, consapevolmente... GOETHE, parafrasato dall'Inglese, scrisse:" Nessuno può essere reso schiavo più di coloro i quali non sanno d'essere schiavi!"---Le Veritá, si creano x Informare e Resistere!!
    Buona Fortuna!

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  3. Lo sbaglio che ho fatto non è stato l'uso della metafora della quale evidentemente non conosci né la forza né la capacità di chiarimento o di svelamento  (addirittura le credi mistificazioni), ma il fatto di non aver compreso di stare a che fare con "un so tutto io" e con uno che afferma, ogni piè sospinto, che "ci sono cose che voi umani non potete capire". Tornando alla metafora purtroppo in due parole non riesco a spiegartene il significato e l'uso profondo che se ne può fare in letteratura. Evidentemente tu non conosci nè la retorica nè l'ars oratoria a cui la letteratura greca, latina e mondiale si sono sempre riferite. Se scendessi dal tuo albero, che tu credi sia un baobab ed invece è solo un fico, e frequentassi la gente sapresti che la stessa gente è molto più sveglia di quello che credi. Il tuo osservatorio canadese non è affatto diverso da quello nostro per cui anche noi "umani" riusciamo a capire le trame contro la Europa da parte degli USA (a proposito USE significa: Stati Uniti di Europa). Inoltre,  non farmi dire cose che non ho mai detto: cioè che io sono una propagandista degli USA, perché sarei schiava inconsapevolmente. Non mi conosci, né sai quali saranno gli argomenti dei miei prossimi post a proposito della crisi, per cui evito di rispondere, in modo sgarbato, alle tue ciance, al solito, offensive. In conclusione, dopo la tua esibizione su goethe  per far conoscere la tua cultura basata su aforismi,  non mi resta che chiederti di nuovo: e allora? Che dobbiamo fare? Una guerra di sterminio nazifascista agli USA, oppure, meglio, a mio giudizio, continuare per la strada della formazione di uno Stato Unico europeo per una Unica moneta? A te la risposta! Con questo ritengo di aver concluso il dibattito perchè prevedo solo che ad insulti seguiranno solo altri insulti deliranti senza costrutto.

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