Care amiche e cari amici,
ci vuole un bel caffè lungo all'americana e il profumo della nostra “rosa fresca aulentissima”, per affrontare, alla nostra maniera, gli orrori di una legge internazionale, in approvazione presso il Parlamento europeo nel prossimo giugno.
Oggi voglio parlarvi dell'ACTA, Anti-Counterfeiting Trade Agreement ("accordo anti-contraffazione”).
L'ACTA è una legge che non si occupa solo di contraffazione ma di ogni aspetto della cosiddetta proprietà intellettuale come definita dagli accordi TRIPS e quindi di: brevetti, copyright, marchi, segreto industriale, indicazioni geografiche, circuiti integrati, disegno industriale, pratiche competitive.
Vediamo, prima, cosa sono gli accordi TRIPS !
Il TRIPS è un Accordo sui diritti di Proprietà Intellettuale relativi al commercio. La sua ratifica da parte degli Stati è un requisito obbligatorio per diventare membri del WTO (Organizzazione Mondiale sul Commercio); ogni nazione che cerchi di ottenere un facile accesso ai numerosi mercati internazionali aperti dal WTO deve varare le severe leggi sulla proprietà intellettuale stabilite dal TRIPS.
Il TRIPS richiede agli stati membri di fornire una valida protezione per i diritti di proprietà intellettuale.
L'accordo stabiliva che i governi avrebbero dovuto assicurare che i diritti sulla proprietà intellettuale potessero essere applicati sotto le loro leggi, e che le sanzioni per le infrazioni fossero abbastanza severe da risultare un deterrente per ulteriori future violazioni. Le procedure avrebbero dovuto essere corrette e eque, e non necessariamente complicate e costose. Esse avrebbero dovuto non comportare limiti di tempo irragionevoli o ritardi ingiustificati. Le persone avrebbero dovuto avere il diritto di chiedere ad una corte di rivedere una decisione amministrativa o di appellarsi alle decisioni di una corte.
L'accordo descriveva, in dettaglio, come l'applicazione doveva essere gestita, incluse le regole per ottenere prove, misure provvisorie, ingiunzioni e altri provvedimenti. Esso imponeva che le corti dovevano avere il diritto, sotto determinate condizioni, di ordinare il sequestro e la distruzione di merci pirata o contraffatte. La contraffazione di marchi registrati o la pirateria su scala commerciale doveva diventare reato criminale. I governi dovevano assicurarsi che i proprietari dei diritti di proprietà intellettuale potessero ricevere l'assistenza di autorità dedicate a prevenire l'importazione di merci pirata o contraffatte.
Orbene, tutto ciò, non solo viene recepito dall'ACTA, ma è stato anche inasprito.
L'ACTA, per prima, bypassa le sedi competenti in materia di brevetti e copyright quali la WIPO e la WTO che hanno chiare garanzie procedurali.
Vediamo il perchè del titolo del post di oggi:
1.0 L'ARMAGHEDDON DELLA SOVRANITA' DEGLI STATI
L'ACTA, estensione e inasprimento degli accordi TRIPS, viene spacciata come accordo di natura solo commerciale, invece, esso, è di natura legislativa!
Infatti la globalizzazione economica e sociale ha reso gli Stati Nazionali sempre più vulnerabili e le decisioni importanti per loro sono prese al di fuori del processo democratico, sulla spinta di lobby internazionali, soprattutto degli USA. L'Italia, per esempio, così come gli altri paesi aderenti al patto TRIPS, sarà legalmente vincolata a questo accordo, ma il Parlamento italiano non è mai stato informato nel merito dei contenuti né ha potuto analizzare l'impatto che questo accordo avrà sul nostro sistema legale e commerciale.
E' inaccettabile, quindi, che i nostri parlamentari, e quindi il popolo italiano, siano stati esclusi dal processo, mentre 42 dirigenti delle industrie con interessi correlati a brevetti e copyright abbiano potuto accedere ai documenti, alcuni dei quali ancora oggi secretati, e abbiano potuto concorrere alla loro formulazione.
E' inaccettabile che a decidere del futuro della libertà e ad interferire con le leggi di uno Stato sovrano siano pochi funzionari e rappresentanti di Corporations, per di più dopo un lavoro svolto in segreto e tutt'ora con angoli ancora bui.
Negli USA, l'ACTA è stata soprannominata un«accordo esecutivo», piuttosto che un «trattato», il che ha permesso ai negoziatori di saltare il processo ordinario di ratificazione al Senato. Obama, poi, ha posto il “segreto di stato”, impedendo ogni discussione, in quanto, secondo lui, trattavasi di “Sicurezza Nazionale”.
Se ACTA diventasse, quindi, una parte vincolante della legge internazionale, creerebbe sia “un precedente” per i futuri trattati che, così, potrebbero evitare i principi basilari di trasparenza e responsabilità democratica, sia potrebbe essere un altro meccanismo con cui i governi Occidentali costringerebbero i paesi più poveri ad adottare cattive politiche di copyright.
Ma quello che appare insopportabile è soprattutto la creazione di una nuova Istituzione, "il Comitato ACTA" con l'incarico di interpretare e implementare il trattato, purtroppo, senza alcuna garanzia che lo stesso Comitato operi in maniera aperta, trasparente, inclusiva e soggetta a pubblico esame, facendo del concetto dell''”open governement” (democrazia partecipata) carta straccia.
Il Comitato, infatti, potrà cambiare, a suo esclusivo giudizio, il trattato "in corsa"!
L'unica facoltà che avrebbero i firmatari dell'ACTA, sarebbe quella di "uscire dagli accordi", in caso di cambiamenti rilevanti che non approvassero.
Inoltre, se le Istituzioni di un paese si accorgessero che la difesa dei diritti di proprietà intellettuale hanno oscillato troppo in una direzione non favorevole all'economia del proprio paese, non potrebbero nemmeno cambiare la propria legge sui diritti e adottare, quindi, tutele di salvaguardia.
Infatti accordi internazionali come ACTA legano le mani dei legislatori, a meno che lo Stato in questione non intenda rinunciarvi, uscendo da tali accordi.
Ma sapete cosa significa uscire dagli accordi?
Lo Stato dovrebbe uscire, anche, dal WTO, come obbliga il TRIPS, con gravi danni sulla propria economia, e questo, come capite, è proprio un ricatto inaccettabile!
Insomma le Multinazionali hanno avviato un pericoloso meccanismo che lede la “Sovranità di ogni Stato”, A FAVORE DI PRIVATI, ponendo, inoltre, i diritti di proprietà intellettuale a un livello più alto di altri, come quella sulla libertà d'espressione, d'opinione e sulla privacy.
2.0 L'ARMAGHEDDON DELLA LEGALITA'.
2.1 In ambito scambio Merci:
2.1.1 Nell'ACTA, all'articolo 29 punto 2. viene introdotto, quasi di nascosto, il concetto di “USURPAZIONE”, cioè la tutela del profitto che le Multinazionali farebbero se non ci fosse chi sfuggisse al loro impero, importando nel loro paese, per esempio, farmaci cosiddetti “generici” o sementi “non OGM”. Queste due categorie di merci potrebbero essere considerate bloccabili alle frontiere, qualora una Multinazionale del settore stabilisse unilateralmente che la importazione, magari perfettamente legale nel paese importatore, di simili merci, ledesse i propri diritti e il proprio business. Il sequestro sarebbe applicabile non solo nel paese di origine o di arrivo delle merci, ma anche mentre esse fossero in transito in un paese terzo. Il trattato, rende, quindi, l'applicazione dei diritti di proprietà intellettuale alle frontiere, da parte di privati, più facile, meno costosa e più 'deterrente' a livello delle penalizzazioni. In questo modo, ACTA, incrementa quindi, i rischi e le conseguenze di perquisizioni, sequestri, azioni legali e altre azioni esecutive magari “errate” contro i legittimi fornitori di medicinali generici o di semi non ogm.
Perciò ACTA potrebbe sicuramente nuocere al flusso di farmaci generici e di semi non OGM verso i paesi poveri.
2.1.2 ACTA inoltre prevede la immediata distruzione delle merci, come prevedeva il TRIPS, ma ora, addirittura tale operazione viene avviata solo su SEMPLICE SOSPETTO, senza alcuna possibilità di opposizione e per di più avverrebbe a spese dell'importatore delle presunte merci “contraffatte”!
2.1.3 In termini legali, tutti questi provvedimenti, con la motivazione della urgenza, verrebbero presi “inaudita altera parte”, cioè senza sentire i diretti interessati della vicenda. Inoltre, verrebbe prescritta, in questa fase, addirittura anche la confisca e il sequestro dei beni patrimoniali del presunto colpevole, per un valore adeguato al presunto danno. Tale diritto verrebbe concesso, da subito, a favore dal titolare del presunto diritto.
Tutti questi sarebbero, quindi, i provvedimenti di urgenza che l'autorità giudiziaria è obbligata a porre in atto prima dell'avvio di un regolare processo!
Tutto ciò, ovviamente, è contro lo STATO DI DIRITTO, che prevede un “giusto processo”!
2.1.4 Inoltre, al comma 3 dell'articolo 27 l'accordo prevede la "cooperazione" fra i titolari dei diritti e altre imprese (gli Isp o altri soggetti) secondo un meccanismo "extragiudiziale" o "alternativo al tribunale".
Questo significa che i compiti di polizia (sorveglianza e raccolta di prove), e quelli giudiziali possono essere affidati a soggetti privati, bypassando l'autorità giudiziaria e il diritto a un “giusto processo”.
2.1.5 Anche nel caso, poi, di accertamento del reato e della condanna in sede civile al dovuto risarcimento del danno, si avrebbe un altro affronto alla legalità!
Il risarcimento infatti VIENE INDICATO DAL TITOLARE DEL DIRITTO! Questo è semplicemente pazzesco! Le corti di giustizia verrebbero quasi escluse dalla valutazione del danno in senso “oggettivo”, sulla base di analisi indipendenti.
2.2 In ambito Digitale:
In questo ambito valgono le stesse regole di distruzione e di risarcimento previste per le merci.
2,2,1 Può accadere, quindi, che un vostro pensiero, una vostra opinione pubblicata sul web, se ritenuta lesiva di diritti, verrebbe subito cancellata senza che possiate opporvi o giustificarvi, in quanto nella prima fase, motivata dalla urgenza, non sareste nemmeno interpellati. ( inaudita altera parte).
Sapete come si chiama questa azione? CENSURA!
2.2.2 La preoccupazione principale, inoltre, è che possano essere bloccati i siti cosiddetti presunti colpevoli di violazione di diritti, per le pressioni delle lobby sui DNS, sui motori di ricerca, sulle reti di pagamento e sulla pubblicità, come è avvenuto al sito WikiLeaks.
Il tutto sembrerebbe non stabilito in maniera esplicita, ma il comma 3 dell'articolo 27 già citato, potrebbe essere il cavallo di troia, il cavillo per effettuare tali operazioni.
2.2.3 Lo stesso articolo 27 comma 3, potrebbe essere il cavallo di troia, il cavillo, anche per costringere gli ISP a monitorare attivamente il traffico dei loro clienti. Infatti, oltre ad altri, potrebbe essere questo uno dei metodi per soddisfare questo requisito. Anche implementare un regime di 'three strikes' ( dopo tre violazioni, il sito verrebbe chiuso) potrebbe essere un altro metodo. La vaghezza del comma induce a pensare di tutto!
Si modificherebbe, così, il quadro legale dell'Unione Europea, in quanto si renderebbero responsabili i fornitori di connettività e servizi di ciò che le persone immettono su Internet, facendo cadere i principi di libertà e di neutralità della Rete.
Questi sono stati i fondamenti grazie ai quali la Rete, finora, si è affermata come strumento essenziale per il commercio, la libertà d'espressione, l'arricchimento culturale e la partecipazione democratica.
Questa legge è stata modificata più volte dopo le proteste, ma, come vedete, ha lati così oscuri e ambigui per cui, sembra che ciò che è stato cacciato dalla porta sia rientrato, di nascosto, dalla finestra. Ed questo l'aspetto più inquietante della intera vicenda!
2.2.4 ACTA inoltre impone delle restrizioni all'interoperabilità dei contenuti e del software. Queste restrizioni arrecheranno notevoli danni ai consumatori e alle piccole e medie imprese, in quanto, all'articolo 23 punto 4, è stato introdotto il concetto di "incitamento alla violazione del copyright" che non fa parte del quadro legale europeo e ostacola, perciò, l'accesso ai contenuti anche quando questo è legale. Potrebbero con ciò essere messi al bando , per esempio, gli iTunes di APPLE.
3.0 L'ARMAGHEDDON DELL'INNOVAZIONE!
La ricerca e la innovazione spesso crescono in quell'area grigia dove è facile violare la proprietà intellettuale.
Tali processi, quindi verrebbero frenati dall'ACTA per timore di cause legali che le CORPORATIONS potrebbero avviare, dopo aver fatto incetta di brevetti e copyright.
A causa della succitata incetta, che normalmente viene effettuata dalle Multinazionali, non a vantaggio dei consumatori, ma per evitare che un nuovo brevetto intacchi il loro profitto, si creerebbe una vera e propria barriera al mercato, per le piccole e medie imprese.
4.0 L'ARMAGHEDDON DELLA CULTURA!
Inoltre, L'ACTA richiede che i firmatari adottino il DMCA americana (Digital Millennium Copyright Act ), in particolare la parte che riguarda l'anti-aggiramento.
Ora, dopo dieci anni dall'entrata in vigore del DMCA, la Electronic Frontier Foundation ha documentato come esso abbia avuto un certo numero di effetti negativi, in particolare affermando che:
Ora, dopo dieci anni dall'entrata in vigore del DMCA, la Electronic Frontier Foundation ha documentato come esso abbia avuto un certo numero di effetti negativi, in particolare affermando che:
- limita la libertà di parola e la ricerca scientifica, come quando è stato usato contro il programmatore russo Dmitry Sklyarov, il professore di Princeton. Edward Felten, e alcuni giornalisti;
- mette in pericolo il fair use; (Il fair use consente la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro) infatti proibisce l'utilizzo della Rete alle persone che, senza scopo di lucro, condividono cultura e conoscenza attraverso il medium del nuovo millennio, e lo fa, come detto, con procedure invasive della privacy e senza garanzie giudiziarie.
- impedisce la competitività, come quando è stato usato per bloccare la competizione nel mercato dei toner per stampanti, dei meccanismi d'apertura per le porte dei garage, e per rinforzare i vincoli d'uso per l'iPod, etc.;
- interferisce con le leggi che difendono gli utenti dalle intrusioni informatiche.
Si può senz'altro concludere che sia l'accordo TRIPS che il DMCA hanno limitato diverse libertà, ora l'ACTA moltiplica, in modo ancora più consistente, queste limitazioni!
E' una vera e propria catastrofe della Libertà Mondiale!
L'11 FEBBRAIO 2012 VI SARA' UNA MANIFESTAZIONE CONTRO L'ACTA!
E' NOSTRO DOVERE ADERIRE CON FORZA, VISTA LA PERICOLOSITA' DI QUESTA LEGGE CHE NON DEVE ESSERE ASSOLUTAMENTE APPROVATA DAL PARLAMENTO EUROPEO!
P.S. La Corte Suprema degli USA, ha stabilito il 18.1.2012, il principio in base al quale il Congresso degli Stati Uniti ha il diritto di rimettere sotto la tutela del Copyright, con tutto ciò che ne consegue in termini di obblighi , le opere che sono cadute in pubblico dominio, ovvero quelle opere per le quali, scaduto il termine di esigibilità legato alla morte dell’autore, diviene lecita la riproduzione in qualsiasi forma, senza dover pagare alcunché a nessuno. Altro danno alla libera circolazione della cultura!
Ciao Graziella.
RispondiEliminaACTA non è che l' ennesimo tentativo delle lobbies di certe Multinazionali che si ritengono alfifuori e aldisopra delle leggi Democratiche di controllare il mondo per perpetrare in eterno il loro potere e i loro guadagni a scapito degli interessi e dei diritti dei cittadini.
Un' accordo tramato in segreto da un gruppo di interesse simile ad un' Associazione a Delinquere, che quindi di democratico non ha proprio nulla- Un' Associazione a Delinquere di quelle raffinate che applica metodi persuasivi e elusivi maschererati dietro a motivazioni presunte e pur lecite difesa del copyright e dei brevetti.
Un' Associazione a Delinquere che vuole imporre la sua legge CRIMINALE per legge legale per poter perseguire tranquillamente i loro sporchi interessi a scapito dell' interesse comune dei cittadini.
La protesta Mondiale contro il SOPA ha fatto ritirare il SOPA dall' approvazione del Senato USA.
La stessa sollevazione Mondiale contro questo accordo CRIMINALE detto ACTA, già firmato dalla Commissione Europea a Tokio, dovrà fare il modo che venga RESPINTO dal Parlamento Europeo.
Un caro saluto.
Alien1it da Twitter.
Cara Graziella, grazie per la tua attività appassionata e convinta contro questo tipo di censura tanto infida quanto pericolosa. Io ci lavoro nel mondo internet, lo vivo tutti i giorni: non potrei vedere crollare tutto solo perchè noi fruitori non siamo stati capaci di difenderlo.
RispondiEliminaQuindi grazie ancora. Io posso contribuire parlandone e distribuendo l'URL del tuo Caffè.
A pesto
Patty