sabato 12 novembre 2011

Ed ora....... con che squadra giochiamo in Europa?


Care amiche e cari amici,
quale migliore occasione dopo avvenimenti così importanti che rifugiarci nel nostro “caffè da Graziella” per fare alcune riflessioni e commentarle alla nostra maniera, davanti ad una buona tazza di caffè d’orzo, per calmare l’eccitazione, e davanti alla solita rosa che oggi è gialla, simbolo del declino di un amore.
Siamo arrivati ad una svolta, sembrerebbe, ad un ritiro dalla scena politica!
Il condizionale è d’obbligo, conoscendo il personaggio che finora ha guidato il governo! Guidato si fa per dire!
Ora tocca all’altra parte, all'attuale opposizione!
Personalmente ritengo che peggio di così nessuno possa fare, per cui l’altra parte oggi appare, turandoci il naso, una speranza, nonostante le perplessità sulla sua capacità e sulla sua onestà intellettuale e morale, evidenziatesi nel corso degli ultimi quindici anni
Ovviamente non parlo di tutta l’Opposizione!
Ai nostri occhi appare che la squadra ( il Governo), fino ad oggi la più forte, ha fatto di tutto per perdere e farsi espellere, per manifesta espressione di gioco sporco e falloso ( ha fatto solo leggi pro domo sua e attacchi alla Costituzione), per cui, alla fine, il pubblico, italiano ed europeo, non solo l’ha fischiata, ma ha minacciato, anche, di fare una invasione di campo.
L’altra squadra ( l’Opposizione) ai nostri occhi, invece, appare non aver fatto nulla, e vincerebbe, non per il suo gioco, fino ad oggi inesistente, fatto di poche idee e, per di più, tutte confuse, ma perché è stata semplicemente in campo.
L’Opposizione sta, forse, incassando una rendita di posizione?
Il dubbio è amletico ma reale!
Penso che questo dubbio ce l’abbiano tutti gli italiani e, comunque, in mancanza di meglio, siamo tutti impazienti di vederli all’opera e pronti a fischiarli se necessario e ad organizzare anche per loro una invasione di campo.

Prendendo come esempio il mondo del calcio, una squadra vince la champions league e il campionato interno, solo,  se ha alle spalle una solida e seria organizzazione societaria, se ha un buon allenatore e se ha una organizzazione di gioco che la fa forte in tutti i settori: difesa, centrocampo e attacco,  indipendentemente dal tipo di gioco :”a tutto campo” o “catenacciaro”.
Perché una squadra vinca, quindi, deve avere una difesa arcigna, per contrastare tutte le minacce possibili; deve avere  un buon regista in campo, capace di dettare le azioni di gioco e spiazzare gli avversari; deve avere il centrocampo capace di bloccare ogni tentativo dell’altra squadra di andare a gol; deve avere infine un  fantasista, che con le sue azioni, magari funamboliche, riesca a disorientare l’avversario e a penetrarne la difesa. L’allenatore, poi, deve essere preparato perché deve studiare e far provare schemi di gioco, semplici ma efficaci, che portino la squadra a vincere e a far sognare il pubblico. Infine l’assetto societario deve essere solido, lungimirante, senza inseguire mode, virtuoso, ponendo, l’essere, al primo posto, rispetto all’apparire, ed essere un pò formica e un po’ cicala negli investimenti. Lo spogliatoio, infine, deve essere compatto e coeso.
Questa sarebbe una squadra ideale, perché farebbe un gioco a tutto campo e, quindi, oltre al risultato, procurerebbe anche gran divertimento al pubblico. 

Ora vediamo quali tipi di squadre si sono confrontate, fino ad oggi, sugli stadi d’Italia e d’Europa.
Parliamo, per primo, della squadra di Governo.
Essa era apparsa, all’inizio, come la squadra che abbiamo descritto sopra, con un gioco a tutto campo, forte in tutti i reparti, con promesse di vittoria per cui  ha subito entusiasmato ed illuso il pubblico.
Prometteva, infatti, meno tasse per tutti ( invece le ha aumentate), un milione di posti di lavoro ( il 29% dei giovani oggi è a spasso), sviluppo e arricchimento del Paese  ( invece poi si sono arricchiti solo i ricchi, Fininvest e Mediaset), riforme liberali e svecchiamento dello Stato e così via ( non ha fatto nulla di tutto ciò!).
Nel Paese iniziarono subito le “Ola” di incoraggiamento.
Ma già dalla prima partita si vide, per primo, che la difesa era del tutto inadeguata.
Infatti il Governo ha presentato una difesa, parlo di difesa dei valori, che ha fatto acqua da tutte le parti, anzi con gli scandali sessuali, affaristici e di messaggi impropri ha alimentato la corruzione nella società, che  si è  sempre più omologata alle volgarità che venivano propinate dai canali tv, controllati al 90% dal Premier.
Ha presentato una difesa della economia a dir poco sconcertante; all’inizio, negando che la crisi internazionale ci potesse riguardare, e, poi, nel momento in cui siamo stati investiti dall’onda anomala provocata dai mercati, è rimasta a guardare, incredula e incapace di reagire, non avendo alcun tipo di idea di come contrastare il fenomeno.
Sono dovuti intervenire di forza sia gli organismi finanziari sia quelli politici europei, che hanno dettato i rimedi, vista la incapacità manifesta. Poi, come fa ogni buon insegnante, l’Europa ha imposto al governo di svolgere il “ compitino” assegnatogli, minacciando, caso contrario, un voto brutto nella pagella e perfino la bocciatura. Purtroppo, all’esterno, dobbiamo ringraziare, ob torto collo, l’Europa che, anche se ci ha limitato la sovranità, comunque ci sta salvando, vista la manifesta incapacità che il governo ha posto a difesa della nostra economia. All’interno, dobbiamo ringraziare il Presidente Napolitano, l’unico rimasto lucido di una classe politica pietrificata, perché incapace di reagire ai mercati.
Ha presentato un difesa della cultura e della ricerca che ha rasentato il ridicolo. Le scuole, a dirne una,  non hanno avuto, oltre al resto, neanche ì soldi per comprare i gessetti per la lavagna, oltre ad avere classi dal numero impossibile. I migliori ricercatori italiani si sono trasferiti all’estero.
Ha presentato una difesa del lavoro, a dir poco stravagante, con continui attacchi allo status degli operatori a favore delle classi padronali, facendo passare contratti capestro, aggravando la disoccupazione giovanile che, oggi è salita al 29% e facendo prosperare il precariato, una sorta di lavoro nero. Potremmo continuare su numerosi altri argomenti!
Parlando ora del centrocampo, del regista, cioè del responsabile dell’economia, egli avrebbe dovuto allungare la squadra verso la porta avversaria, cioè verso la conquista dei mercati e dello sviluppo, alleggerendo, nel contempo,  la difesa dalla pressione dei bisogni, dominati dal mostruoso debito pubblico e avrebbe dovuto dettare una linea di gioco efficace a far emergere la squadra Italia, tramite incentivi, nel mondo globale dell’economia.
Il regista, infatti, avrebbe dovuto proporre politiche, sicuramente di risparmio e di eliminazione degli sprechi, accompagnandole, però, con idee innovative o, magari, solo di buon senso, per promuovere lo sviluppo.
Invece abbiamo assistito solo ed esclusivamente a dissennati tagli indiscriminati che invece di incidere sugli sprechi prodotti da uno Stato e, quindi, da una burocrazia elefantiaca e spendacciona e da una casta privilegiata e arricchita e che continua ad arricchirsi a spese nostre, hanno colpito, innanzitutto, il welfare, quindi, le classi più indifese; hanno colpito i servizi pubblici, per cui, di fatto, i cittadini hanno dovuto pagarli di più, senza avere, però, alcuna contropartita di un benché minimo miglioramento degli stessi. etc.
Cosa ancora più grave i tagli hanno, soprattutto, colpito la scuola e la ricerca che, anche il più sprovveduto ed improvvisato ministro sa che rappresentano il futuro di una nazione in termini sia di progresso che di benessere.
Avremmo avuto bisogno di un fantasista, per riprendere il paragone con il calcio, che con le sue idee e conseguenti azioni, magari funamboliche,  avrebbe dovuto operare in modo da creare benessere e occupazione, magari facendo sviluppare settori innovativi, tipo la banda larga e terziario, evitando al massimo di deprimere il mercato interno ed evitando, anche, di credere che ogni cosa si potesse risolvere con la imposizione di tasse, in questo caso non dichiarate, conseguenza di tagli.
Infine il nostro Premier avrebbe dovuto avere la funzione di allenatore che doveva studiare e far provare schemi di gioco semplici ma efficaci che avrebbero dovuto portare  la squadra a vincere e a far sognare il pubblico.
Sarebbe bastato che avesse applicato ed attuato quella idea, che lui dice, è alla base delle sue azioni, cioè il liberismo, attuando una serie di riforme per svecchiare questo Stato, liberarlo da una miriade di pastoie di origine, alcune, medievali, che rappresentano solo un fardello e una perdita di tempo per i cittadini; avrebbe dovuto, cioè, attuare una serie di “liberalizzazioni profonde” sull’apparato dello Stato.
Invece non ha fatto nulla!
Le uniche azioni che abbiamo visto sono quelle “pro domo sua” , con una serie infinita di  leggi ad personam, e di azioni che gli hanno evitato di essere condannato per reati comuni e hanno portato solo benessere alle sue aziende, per esempio facendo diventare questo Stato, biscazziere, solo perché egli era diventato proprietario della Concessionaria che gestiva i giochi. Per il resto nulla!
Infine ha indebolito la Costituzione, senza cambiarla, ( vedi il post “democrazia e costituzione parte 2°”) e questo ha significato, a volte, che il “controllato” era anche il “controllore”, ed introducendo storture nel funzionamento regolare del Parlamento, di cui abbiamo più volte parlato. Emblematico, non mi stanco di dirlo, la vicenda di Ruby.
Anzi, secondo voci che circolano anche nelle tv, a livello del mercato europeo, il nostro premier si è fatto solo imbrogliare da Francia e Germania, le cui banche sono meno solide delle nostre e sono, per altro, piene di quella carta straccia che sono i buoni del tesoro greci. Noi, invece, ne abbiamo pochi!
Sembrerebbe che i nostri due partner europei abbiano, intenzionalmente, messo sotto pressione l’Italia, facendo intervenire le agenzie di rating, la BCE e il FMI,  per evitare di essere attaccati loro stessi dalla speculazione, e non solo, ma anche per far sì che nella formazione del “Fondo salva Stati” si stabilissero delle regole che avrebbero favorito le loro banche, evitandone il fallimento e penalizzando, invece, le nostre!
Del resto appare evidente che all’annuncio di un possibile avvio alla risoluzione dei nostri problemi, tramite un nostro nuovo governo, i mercati, hanno cominciato ad attaccare le due economie concorrenti specialmente quella della Francia.
Ritengo che questa sia una semplice illazione, anche perché difficile da provare, ma rimane una ipotesi inquietante considerando chi era a capo della BCE e del FMI , quando è scoppiata la crisi, alla luce, anche, della nascita, proprio in quel periodo, del direttorio Merkel- Sarkozy, quest’ultimo prossimo alle elezioni e con un debito pubblico da controllare non molto inferiore al nostro.
Se fosse vera questa ipotesi il nostro premier sarebbe doppiamente colpevole, infatti egli avrebbe fatto non solo da giullare alla corte di Francia e Germania, facendoli ridere, ma sarebbe stato anche un “utile idiota”! Ma sarebbero colpevoli anche i nostri esperti di economia! Del resto non sarebbe la prima volta che l’Italia viene turlupinata ( vedi le quote latte e il contingentamento dei nostri prodotti agricoli, imposti anni fa).
Comunque, con  questo assetto di gioco, basato sulla VANITA’ (vedi il mio post “ L’età della vanità") non potevamo che perdere ogni tipo di confronto!
Non parliamo della cosiddetta tenuta dello spogliatoio, un disastro! Hanno litigato sempre!
Il problema più serio, però, di tutta questa vicenda è stata la Società, cioè noi, che ci siamo fatti abbindolare fino all’ultimo da questo maghetto di terz’ordine che ci ha solo illusi e quando finalmente abbiamo aperto gli occhi, perché ci hanno costretto ad aprirli, ci siamo accorti che non avevamo neanche la possibilità di un cambio immediato di tutta la squadra. Sono dovuti intervenire, infatti, l’Europa e i mercati per fare questo “lavoro sporco”  mentre noi , comunque, avevamo perso la faccia e la credibilità per aver ingoiato tutte le panzane propinateci e per aver sopportato tutte le immoralità che la maggior parte della nostra società ha tollerato e magari invidiato. E’ chiaro che anche la Società deve rifondarsi e ripartire:
  • dai valori di unità nazionale di derivazione risorgimentale;
  • dai valori di serietà e di moralità, combattendo la malavita, il lassismo, la corruzione, ogni tipo di abuso;
  • dai valori di equità legale e fiscale, rendendo i cittadini tutti uguali davanti alla legge e stanando gli evasori;
  • dai valori di efficienza dello Stato rendendolo anche meno invasivo e più vicino ai bisogni dei cittadini;
  • e così via.
Ora, non avendo di meglio, anche nella considerazione che la politica ricalca in parte la società, siamo costretti a far giocare l’altra squadra, la attuale Opposizione, che, finora, è sembrata la “squadra ragazzi” che ha allenata la Nazionale.
Infatti, la pecca più grave dell’attuale Opposizione, che le ha comportato lo svolgimento di tale ruolo, finora,  è perché è stata profondamente divisa su ogni argomento e nessuno, al suo interno, è mai riuscito a fare alcuna sintesi, per cui, alla fine, l’unica azione politica che ha prodotto è:
“evitare  di esprimersi e soprattutto di prendere posizione su qualsiasi  argomento”.
Infatti, l’unico tormentone prodotto dall'Opposizione è stato: “ via il Premier”, e non è andata al di là di questo.
Hanno riempito i dibattiti e le analisi con un frastornante vuoto di idee, tant’è che il coordinatore del principale partito di opposizione, proprio per le contraddizioni insite nelle varie posizioni, all’interno dalla sua coalizione, fino ad oggi, ci è apparso solo un comico, capace di simpatiche “battute”.
L’Italia non ha bisogno più di scherzare o di avere comici o giullari al governo!
Ha bisogno, invece, di uno scatto di orgoglio, perché l’Italia , per la lunga tradizione e per la capacità del suo popolo, anche se momentaneamente frastornato, è, una nazione seria, onesta e laboriosa, e, quindi, può pretendere una guida autorevole e capace e, soprattutto,  può pretendere che la  Politica cambi e diventi non più ostaggio di una casta corrotta ed incapace.
L'Italia ha bisogno di persone che si riapproprino dello spirito che hanno guidato i nostri Padri Costituenti, ritornando ai grandi esempi  del passato e ai buoni consigli dalle grandi personalità che ancora oggi onorano l’Italia, non ultimo il nostro Presidente Giorgio Napolitano, che non finiremo mai di ringraziare. L’unico consiglio che mi sento di dare alla nuova squadra di governo è:

“Fate tutto il contrario di quello che ha fatto il Governo testè rottamato e il contrario anche di diverse idee che circolano negli ambienti di sinistra, ritornando, comunque, a quella superiorità morale di cui si sono sempre vantati, giustamente, i vostri predecessori, nell’immediato dopoguerra”.

Facendo così, sicuramente,  il successo e la nostra gratitudine saranno assicurati.

In questi giorni si parla di un Governo a guida del Professor Monti, illustre economista, l’unico capace, dicono, di dare credibilità al nostro paese, per la sua grande levatura tecnica. 
In economia, dicono che Monti sostenga: 
il mercato, le liberalizzazioni e il rigore dei conti pubblici.
E' un buon biglietto da visita e spero che si muova esclusivamente in questo ambito, e colpisca, perciò, i privilegi e gli evasori; attui, poi, una politica di equità fiscale e contributiva ( non devono pagare solo i poveri!) e, soprattutto, abroghi la legge Porcellum, varandone un'altra, che ridia la scelta al popolo, unico detentore della sovranità dello Stato.,
Credo che, oggi, non abbiamo altro scelta, se non quella di accettare un Governo Tecnico, ma spero che questo sia solo un regime, a tempo limitato, dettato dalla grave contingenza del momento, così come avveniva nella Roma Repubblicana quando veniva nominato un "dittatore" solo per il tempo necessario a risolvere il problema insorto.
Personalmente non gradisco molto i tecnici, specialmente quelli imposti dai mercati e dalle banche, banche che, per altro, sono state salvate, poco tempo fa, dagli Stati e dai sacrifici della loro gente, e a cui, ora, pare, vogliano imporre la loro guida.
Si ha, infatti, questa strana ed inquietante sensazione! Spero, cioè, che non sia una manovra delle banche per imporre nuovi ed ulteriori sacrifici alla gente, mentre la speculazione capitalistica, annidata dentro di esse, si arricchisce ulteriormente.
(Per inciso, Draghi e Monti hanno anche lavorato per la Goldman Sachs, una delle più grandi e affermate banche d'affari del mondo). Absit iniuria verbis!
La penso, comunque, come Platone, che riteneva tale tipo di governo una iattura, in quanto il tecnico, al governo, a lungo termine, combina solo disastri, perché convinto di saper risolvere tutto e da solo; anche le situazioni che non capisce e di cui non sa nulla.
La politica, l’abbiamo già detto, invece,  è l’arte della mediazione e, quindi, della sintesi tra le varie soluzioni che circolano, per ogni problema, in una società in continuo cambiamento.
Mi auguro quindi che la politica, in tempi celeri, riprenda il suo primato, per primo quello morale, e diventi espressione della società civile, ascoltandola e risolvendo le istanze che da essa provengano. 
Questa volta l’augurio di “in bocca al lupo” ce lo rivolgiamo a noi stessi!

Vi abbraccio!
 


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