mercoledì 30 novembre 2011

POLITICA E DEMOCRAZIA

Care amiche e cari amici, ben trovati!
Il nostro "caffè da Graziella"  si arricchisce sempre più di frequentatori, non so se per il buon caffè, se per il profumo della rosa o se per le quattro chiacchiere che si fanno alla nostra maniera, cercando di essere semplici e diretti.
Dopo l'avvento dell'era Monti e del suo stile di governo sobrio e misurato, in un momento così difficile per l'Italia, da lui ci aspettiamo una azione improntata sì a sacrifici, ma efficace e  utile a riportare l'Italia, orgogliosamente, in una situazione di tranquillità e di speranza, specialmente per i nostri ragazzi.
Staremo a vedere e giudicheremo, ormai non firmiamo più cambiali in bianco a nessuno!

Vi voglio, oggi, solo evidenziare che Monti è stato eletto Primo Ministro, di un governo tecnico, secondo le regole della nostra Costituzione, che impone che sia il Parlamento stesso  ad esprimere il suo Leader.
Infatti il nostro Presidente Napolitano, lo ha, prima, eletto senatore a vita, e, poi, sulla base delle consultazioni con i vari partiti, lo ha nominato Presidente del Consiglio.
Monti, a sua volta, ha accettato la carica solo dopo aver verificato l'esistenza di una maggioranza che lo sostenesse in Parlamento.
Per molti sarà sembrato un rito arcaico, specialmente per i giovanissimi, abituati, ormai, alla personalizzazione della politica e ai suoi riti rumorosi di propaganda mediatica.
Invece questa è la prassi e lo stile voluto nella Costituzione, dai nostri Padri Costituenti, quale garanzia democratica. Questa è la prassi ancora in vigore! 

I nostri Padri Costituenti e la nostra Costituzione, hanno concepito, infatti, il Parlamento come  l'unico luogo fondamentale della Democrazia, dove gli uomini migliori, eletti dal popolo sovrano, emergono e vengono scelti per governare.

La centralità del Parlamento deve essere assoluta, secondo il pensiero dei nostri Costituenti. 
Solo in questo ambito, pacificamente, si deve svolgere la lotta politica!
Qui deve venir fuori il Leader carismatico; il carisma di un leader di tal fatta non viene, infatti, percepito come un pericolo alle Istituzioni, anzi è lo stesso meccanismo della Istituzione che ne favorisce la scoperta.
Anche oggi possiamo definire il Leader come colui che riesce a realizzare la migliore sintesi tra le diverse voci che gli provengono dalla collettività, rappresentandole, poi, in Parlamento.
Il Parlamento, poi,  mantiene la sua prerogativa di organo di controllo e di filtro tra il popolo sovrano  e il governo.
Ovviamente nulla è perfetto e anche questo ordinamento ha creato degli inconvenienti quale è stato quello della scarsa governabilità, determinata da una pletora di partiti che formavano governi a tema, potrei dire, di breve durata.
Preciso, però, che anche se i governi erano di breve durata, il loro limitato programma legislativo, concordato, veniva portato, comunque, a termine.
Questo susseguirsi di governi che si formavano e sparivano in breve tempo, ha aperto, anni fa, un dibattito nel mondo politico che si è adoperato per ovviare a tale presunto inconveniente.
Di lì sono state attuate, dalla Politica, una serie di azioni, non si sa se confuse o volute, quali :
·       l'invenzione del bipolarismo, all'italiana, però, fatto di lacerazioni e scontri tra gruppi opposti, tipo bande di Harlem;
·         la introduzione, posticcia, del nome del candidato Premier sulle schede elettorali, che ha rappresentato un inganno duplice;
·        la introduzione della Legge Porcellum che ha provocato guasti al normale svolgimento democratico delle Istituzioni, non ultimo ha minato la loro indipendenza, come descritto diffusamente nel post "Democrazia e Costituzione"

Il rimedio è stato peggiore del male!

Infatti il numero dei partiti non è affatto diminuito, anzi è aumentato!
La governabilità, poi, anche se di più  lungo termine, non ha garantito, però, una attività legislativa maggiore che nel passato, causa veti incrociati e liti tra i coalizzati, e non ha permesso neanche il formarsi di nuove compagini di governo trasversali per varare riforme cruciali per l'interesse del Paese, step by step.
L'unica attività frenetica è stata quella per le leggi ad personam e ad aziendam.
Negli  ultimi tempi, infatti, per i continui referendum confermativi sul Premier, attuati sistematicamente alla presentazione di ogni Legge in Parlamento che, appunto, veniva approvata, quasi sempre, tramite il "voto di fiducia", la democrazia si è bloccata e addirittura è stata minata alla base, poi, dalla legge Porcellum.
Ma di questo, come detto, ne abbiamo parlato nel post: Democrazia e Costituzione".

Tutto questo, ovviamente, è potuto accadere perchè la morale della società in tutto questo tempo è peggiorata e, soprattutto, causa corruzione, i partiti sono venuti meno all'alto  compito  assegnatogli dalla stessa Costituzione, che li voleva collettori di consensi, di arengo di discussione e sintesi politica e, soprattutto, scuole di formazione politica.
Per fare politica, infatti, bisogna essere preparati, non bastano i titoli di "igienista dentale" o altri titoli professionalmente  immorali.
Dopo tutto quello che abbiamo vissuto in questi ultimi venti anni, credete ancora che questo tipo di bipolarismo serva a dare stabilità ai governi, anzi meglio, a fare le riforme per modernizzare questo paese o pensate, invece, che, per fare questo tipo di riforme di cui abbiamo urgente bisogno, non basti, piuttosto e semplicemente, la sola volontà politica di alcuni gruppi che, riunendosi in maggioranza, in Parlamento, senza vincoli di mandato, riescano appunto a varare, in modo concordato, queste leggi, così come prevede la Costituzione?
Basterebbe, infatti, che per ogni legge di riforma, si coaguli, semplicemente, una maggioranza trasversale che  faccia sintesi di idee diverse, perchè la riforma in discussione, passi, come avveniva prima del cosiddetto bipolarismo, che, di fatto, ha, invece, ingessato la vita politica e la democrazia.
Ripeto, questo è proprio quello che avveniva nella tanto vituperata prima repubblica, prima degli scandali per corruzione, quella dei tempi di De Gasperi, Togliatti etc.

Vi sembra, poi, un sistema sbagliato che i candidati vengano scelti dal popolo, e non esclusivamente dal Capo Partito, e vengano scelti direttamente da noi, da una lista di nomi?
Vi sembra sbagliato che i candidati si confrontino, in pubblico, e manifestino le loro idee di programma, evidenziando, così, anche le loro capacità?
Vi sembra sbagliato che in Parlamento, sulla base di un programma, un suo componente assurga a rango di Leader per l'attuazione dello stesso, come faceva De Gasperi, Fanfani, Moro e così via?

Si è preferito, fino ad oggi, invece, alimentare derive populistiche e plebiscitarie, legate ad un Leader, che nulla hanno a che vedere con la nostra Legge fondamentale!
Vi sembra che il sistema bipolare abbia prodotto più cambiamenti di prima o, invece, abbia innescato solo un clima di risse interne ed esterne?
Vi sembra che con il bipolarismo l'azione di governo sia stata più fattiva rispetto a quella che ha prodotto negli anni 50 il boom economico?
Vi sembra che abbiamo bisogno dell'uomo del destino per risolvere i nostri problemi?
Vi sembra che abbiamo bisogno di una repubblica sotto ricatto da aziende commerciali che entrano in politica tramite i suoi proprietari o i suoi prestanome?
Non vi suggerisco alcuna risposta, sono convinta che le risposte le sappiate già!

Cerchiamo, perciò, di eliminare questo cancro ideologico di questo tipo di "Leaderismo" extra parlamentare e extra Costituzionale,  che ci sta condizionando la vita e riaffidiamoci, piuttosto, ai metodi suggeriti dalla nostra Costituzione, di cui ne abbiamo visto un esempio all'atto della formazione del Governo Monti.
Il Leader parlamentare è discreto per sè e per la sua famiglia, è Leader solo per le azioni  che compie nel Parlamento!
Il Leader populista, invece, ha bisogno solo di visibilità e di contatto mediatico rumoroso con il popolo, faccia o non faccia!
Possiamo anche decidere di fondare una Repubblica Presidenziale, magari attribuendo poteri forti al Presidente, ma almeno facciamolo secondo le regole, cioè: "Modifichiamo, innanzitutto, con l'assenso della maggioranza del popolo, la Costituzione"!

Non permettiamo più a nessuno di ricorrere a surrogati illegali!

Per questo apriamo un dibattito pubblico sul Presidenzialismo e facciamo uscire tale idea dalle stanze dei poteri forti ed occulti e riportiamolo, democraticamente, presso il popolo.
Nel frattempo cambiamo solo quegli articoli che incidono sul funzionamento dello Stato, che, come detto tante volte, dovrebbe essere meno sprecone, più rigoroso, più efficiente, meno burocratico e meno invasivo nella vita del cittadino.
Nel frattempo, ritorniamo a scegliere i nostri candidati, eliminando quella "mascalzonata" che è la Legge Porcellum, e facciamo sì che i nostri eletti siano più vicini agli elettori, sia per poterli meglio controllare, sia perchè, così, si possa veramente trasmettere  loro le nostre idee e le nostre necessità, come accade in una società adulta e meno corrotta da propagande mediatiche, in cui la politica è veramente a contatto con la realtà del proprio paese e della propria gente.
Qualcuno storcerà il muso, ma vi ripeto:  applichiamo i metodi dell'immediato dopoguerra, che poi sono ancora in vigore, abolendo tutte le "superfetazioni" fasulle.
Magari correggiamoli, questi metodi e adattiamoli alle esigenze della attuale società.
Sono sicura che, come allora, in Italia, dopo le macerie di una guerra e di una dittatura, ed oggi, dopo le macerie prodotto dal berlusconismo, riusciremo a ricreare un clima Politico rispettoso dei principi della Democrazia e  anche a far ripartire il treno della economia e a rivivere il boom economico che ci appartiene, vista la caratura morale, tecnica, di inventiva e di laboriosità del popolo italiano.

Non sempre il passato è inadeguato, obsoleto e sbagliato, specialmente se esso è stato fondato su principi di etica civile e politica!

Alla prossima conversazione, un abbraccio.





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