martedì 20 dicembre 2011

Monti e il metodo alla Mary Poppins!

Carissime amiche e carissimi amici,

eccoci, ancora una volta, riuniti nel "Caffè da Graziella" per fare la solita chiacchierata, alla nostra maniera,  davanti ad una buona tazza di caffè, inebriati dal profumo della rosa.
Il nostro locale si sta affollando sempre più di nuovi amici, diventando, quasi, uno spaccato della società italiana, frequentato, come è, da persone "libere", di ogni ceto sociale, comunque impegnate, primo, nell'ascoltare e, non ultimo, nel discutere gli avvenimenti che incombono sulla nostra esistenza.
Lo fanno in modo diretto e senza infingimenti, come richiede la "regola della casa", cioè del "Caffè da Graziella".
Del resto nella rete non si può mentire, perché alle domande che si rincorrono in essa bisogna dare, sempre, risposte, che, comunque, vengono prima valutate e poi, eventualmente, accettate o contestate.
Vi posso garantire che per me, spirito libero, è una bella sensazione, in quanto ogni confronto diventa sempre, per la responsabilità che esso comporta, una sfida eccitante.
In rete non vi possono essere mistificazioni e quelle che ci sono, vengono sempre smascherate; facendo rimanere, alla fine, sincerità ed obiettività.
Questa, almeno, è la mia opinione!
La rete, infatti, è come il setaccio del cercatore d'oro, che scarica via la sabbia, le pietre ed il fango e trattiene le pepite d'oro.
Nella intera stampa nazionale, invece, avviene l'esatto contrario in cui si rinuncia alle pepite, cioè alla verità, e si trattengono le pietre e il fango da usare contro l'avversario di turno e si adopera la sabbia per intorpidire le acque, rendendole meno trasparenti, così da impedire al popolo di vedere cosa c'è sotto la superficie, là dove si annidano i diversi squali del potere.
Di questo ne abbiamo parlato in uno dei post iniziali di questo blog ("Il web ci permette di comunicare") e abbiamo anche parlato di quanti pennivendoli siano al servizio delle varie fazioni di potere e, comunque, sempre, al servizio dell'ultimo governo in carica.
Cambiano i governi ma non cambia la voglia di turlupinarci!
In questi giorni la nostra stampa, sulla Manovra, ci sta raccontando solo favole dalla morale discutibile, come spero di spiegarvi nel prosieguo.

Cari amici, sull'abbrivio di questo discorso, oggi, vi voglio raccontare, anche io, una favola: quella di Mary Poppins e del suo metodo educativo!
Mary Poppins, come sapete, si era presentata in una famiglia, diremmo oggi, disastrata e soprattutto disunita, in cui ogni componente pensava esclusivamente ai propri interessi, con la missione di "risanarla" e "metterla in ordine".
Mary Poppins, aveva, però, un solo compito: quello di educare i bambini.
Mary iniziò insegnando loro a tenere in ordine la cameretta.
Faceva vedere che era facile, bastava un po' di magia e le cose tornavano al loro posto da solo, con somma gioia dei ragazzi. Non spiegava, però, che nei prossimi giorni avrebbero dovuto lavorare per ottenere lo stesso risultato.
Mary non ammetteva critiche, perché lei era "Mary e faceva tutto bene"!
Quando, infatti, Mary Poppins decideva di far prendere la medicina amara ai bambini, che faceva?
Diceva, innanzitutto, che lo sciroppo amaro non era una medicina data dal medico, in quanto malati, ma era, comunque, necessaria, per evitare un futuro mal di pancia e la medicina serviva, soprattutto, per farli crescere bene.
Dichiarava, quindi, che il suo unico desiderio era quello di far star bene i piccoli.
Poi la Mary che faceva ancora?
Lo sciroppo amaro lo somministrava a piccoli cucchiaini cosicché i piccoli ingenui potessero ingoiarlo bene e facilmente.
Infine, per ogni cucchiaino ingoiato dava, agli sprovveduti bambini, lo zuccherino, cosicché loro, ogni volta, erano impazienti di bere lo sciroppo, anche se amaro.
Poi la favola continuava con scene che incoraggiavano all'ottimismo e alla coesione famigliare.
Infine Mary Poppins, dopo aver concluso la sua "alta missione", andava via, trionfante!
Questo è il riassunto della favola!

La morale della favola è che tutti i sacrifici dovevano essere addossati ai bambini, magari distraendoli, facendoli divertire, mentre i genitori, venivano richiamati, solo, ad un nuovo stile di vita ma senza cambiamenti fondamentali. Essi, infatti, non dovevano fare alcun sacrificio, dovevano stare solo più vicini ai loro figli e continuare a fare quello che facevano prima: il padre, a lavorare in banca e la madre, a fare la suffragetta ricca e spensierata.
Sembra lo stesso metodo che Monti e il suo governo vogliono applicare all'Italia!
Infatti, anche loro hanno dichiarato che sono arrivati, nominati solo da Napolitano e non mandati dall'Europa e dalla finanza e dai loro diktat, e che lo hanno fatto per compiere "una alta missione", cioè eliminare ogni "preoccupazione" per il futuro dell'Italia, imponendo il "rigore" per "risanare i conti pubblici e diminuire il debito pubblico"( lo sciroppo amaro per far passare il male al “pancino”), e fare " nei vari settori, le Riforme" (far ingoiare lo sciroppo a cucchiaini dando lo zuccherino).

Non hanno mai parlato in modo esplicito di "Misure di austerità", né hanno usato lo stesso linguaggio che hanno applicato alla Grecia e all'Irlanda.
Lo hanno fatto per non farci impaurire e per instillare ottimismo?
Sappiano che la favola di stampo paternalistico è una cosa, e la realtà è un'altra!
Innanzitutto crediamo di aver superato la fase della adolescenza e, quindi, siamo maturi anche per comprendere il vero significato delle azioni al di là delle tecniche mediatiche di propaganda basate sulla "decontestualizzazione", sulla "destrutturazione" e sulla "mimetizzazione", che usa anche la stampa nazionale.
L'intervista di Fazio a Passera è stata emblematica e ha evidenziato con chiarezza questo modo di fare; è stata quella che mi ha spinta a scrivere questo post e in questi termini!
Infatti, l'abbiamo già detto, noi NON crediamo al titolo " Manovra salva Italia", crediamo, ancora, che l'Europa e la Finanza ci abbiano imposto i loro diktat e quanto fatto non sia solo opera di Monti.
( decontestualizzazione).
La manovra, poi, cerchiamo di chiamarla per quella che è: "Un Pacchetto di MISURE di AUSTERITA'" e non mistifichiamola nel suo significato globale, parlando di interventi mirati ai settori delle pensioni, del fisco e del risanamento dei conti pubblici etc. come se fossero tutti separati, non facenti parte di un tutto unitario.
( destrutturazione).
Chiamiamo infine "SACRIFICI" quelli che siamo stati chiamati a compiere e non indoriamo la pillola presentandoli come azioni prodromiche per avviare le "Riforme Strutturali" (mimetizzazione).

In momenti gravi come questi vorremmo un atteggiamento diverso da chi ci governa, e, soprattutto, vorremmo che i "nostri professori" non usassero quell'atteggiamento paternalistico che, di solito, si assume verso i bambini sprovveduti, specialmente quando si vuole imporre loro di accettare cose sgradevoli.
Desideriamo, però, che anche loro si "mettano in discussione" ascoltando anche le nostre ragioni!
I Sindacati e le parti sociali hanno finora lamentato proprio questo atteggiamento!
L'atteggiamento paternalistico, che viene spacciato per “alta cultura che non tutti possono capire”, di solito, infatti, nasconde solo "fregature" per i deboli, salvaguardando i forti (i ricchi, la casta e le lobby) che hanno i mezzi per opporsi a situazioni loro sgradevoli, come sta avvenendo in questo momento in Italia, in cui lo sciroppo amaro si ha l'impressione che lo stiano ingoiando solo il ceto medio-basso, i lavoratori e i pensionati.
Infatti, per ogni riforma di cui si parla, si annunciano, in contropartita, medicine amare che noi dovremmo ingoiare, a priori, acriticamente, prima di vedere i veri termini dei singoli provvedimenti, senza poterli giudicare e, magari, poterne chiedere degli aggiustamenti oppure poterli rigettare in toto. ( vedi la attuale polemica sull'art.18 che viene barattato con la riforma del lavoro).
E' chiaro che il governo sulla spinta delle diverse esigenze, di solito, deve farne la sintesi e mediare tra le diverse opinioni, ma appare evidente che, in questo caso, salvo leggere concessioni, tale atteggiamento è stato del tutto bandito da questo governo, che non ascolta quasi nessuno, probabilmente sulla spinta delle necessità contingenti.

Pensate, cari Professori, che non siamo in grado di capire quello che fate, o forse avete paura che vi chiederemmo spiegazioni sulle tante manchevolezze, riscontrate finora, nel vostro modo di governare e, in particolare, sul RIGORE, sulla EQUITA' SOCIALE e sui sistemi per avviare lo SVILUPPO?
Vi ricordo che noi siamo "il popolo sovrano" ed è a noi che dovete rendere conto, e che in Parlamento siedono i nostri delegati. ( anche se non sono stati scelti da noi perché siamo stati ingannati dalla legge Porcellum)
Ma sappiate che sia loro che voi, prima o poi, ci dovrete rendere conto, in linea con quanto stabilisce la Costituzione!

In conclusione, noi vogliamo, semplicemente, che vi comportiate in modo onesto nel comunicarci le cose, anche quelle sgradite, perché non accettiamo più che ci raccontiate le "favole" specialmente quelle con la "morale sbagliata", favorevoli solo al ceto alto, alle lobby e alla casta.
Ci dovete convincere che state agendo nell'interesse dell'intero popolo italiano e non calare "ex cathedra" provvedimenti ingiusti e sbilanciati, per i sacrifici, solo verso quella parte della popolazione che voi professori, forse, definite, "la plebe".
Un bagno di "umiltà", chissà, forse, vi farebbe bene!
Se, come dite, state agendo onestamente con l'Intento di "salvare l'Italia", e ci convincerete di ciò, però, con i fatti, voi non potete neanche immaginare quanta gente starà veramente al vostro fianco e vi ringrazierà, io per prima, anche se ci avrete fatto fare sacrifici, purché vengano percepiti 
                                             "giusti, equi e risolutivi"!

Vi invito, quindi, nel mio piccolo, ad essere  trasparenti nelle vostre azioni e sappiate, soprattutto, che il "Libro Cuore", pilastro della educazione paternalistica e autoritaria, ormai non si trova più nelle nostre biblioteche private!
" Mary Poppins, praticamente perfetta!" ( vi ricorda qualcuno?) 

Ribadisco, nonostante tutto, che nutro sempre  grandi speranze in questo Governo!
Un abbraccio!

P.S. Avete sentito il Presidente Napolitano, nel discorso per gli auguri di Natale? Tra le tante cose giuste ha invitato tutti alla "coesione sociale" e, soprattutto. ha invitato le Istituzioni, Governo compreso, a" dare ascolto al popolo"
Grazie di cuore, Presidente!

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