Care amiche e cari amici,
Non voglio rovinarvi il «rito del caffè e della rosa, ma ritengo doveroso lanciare "un allarme", per far sì che non si vanifichi, ancora una volta, la nostra protesta.
Un allarme, perché stiamo vivendo, di nuovo, delle situazioni spiacevoli, come, purtroppo, nella storia italiana, si sono ripetute spesso.
Infatti, dopo proteste e azioni di popolo contro una “casta tenace, incapace, vorace e mendace”, veicolate principalmente dal web in questi giorni, si ha la netta sensazione che questo «Potere», rappresentato dalla "Partitocrazia" unita anche, ai "Poteri Forti", si sta, di nuovo, organizzando per «ingoiare» ogni possibile azione popolare diretta contro di essa, così come faceva Crono che ingoiava i figli per non essere detronizzato.
Non so se conoscete il mito di Crono; è un «mito» che merita di essere conosciuto perché è, appunto, la metafora del «Potere" e di quello che fa il «Potere», quando si sente minacciato.
“Crono era il padre di Zeus e gli era stato pronosticato che uno dei suoi figli lo avrebbe detronizzato. Crono cercò di sventare il pericolo profetizzato, facendo l'unica azione che ogni potente fa quando si sente minacciato: uccide chi lo minaccia, ingoiandone anche i “Principi” ispiratori . Ogni volta, infatti, che Rea, la moglie, partoriva, Crono si faceva portare il neonato e lo divorava. Rea, stanca di questo eccidio, decise di tenere nascosta la nascita di Zeus, che pose in una caverna, facendolo nutrire a latte e miele dalle ninfe. A Crono, Rea mandò un sasso avvolto in un telo, spacciandolo per il neonato, che fu subito ingoiato. (E' il caso di dire che il Potere è «cieco» perché, nella sua ossessione, non si avvede nemmeno cosa ingoia; per lui l'importante è l'azione). Crono, è il simbolo del POTERE, perché, come il Potere, finge di essere un buon padre, invece è oppressivo e ossessionato, e, per questo, non tenta di far crescere il figlio, ma lo trattiene a sé, e, nel suo falso e affettuoso abbraccio maschile, lo uccide. Crono, come il POTERE, chiede in continuazione, ma non dona, non offre, nulla di sé; è un predatore in ricerca perenne della preda. E' abituato ad essere servito, non a servire. Difficilmente è felice perché la sua energia è diretta solo a carpire; il suo sguardo è fisso su chi possiede energia positiva e passa dall'odio alla ossessione di possedere. Il "Mito" termina, con una “Impresa Titanica» (Zeus ed il fratelli erano appunto Titani). Zeus, dopo aver fatto rigurgitare, con una pozione, i fratelli, dalla pancia di Crono, con essi, diede battaglia e sconfisse il tiranno e i suoi accoliti“.
Il comportamento di Crono è, appunto, il comportamento tipico del «Potere», che si ripete nel tempo e in ogni parte della terra e si è ripetuto anche in Italia, in diverse occasioni.
Premesso che, se scorriamo la Storia d'Italia, dall'Unità fino ad oggi, ci accorgiamo che l’Italia stessa è stata sempre dominata almeno da un «Potere», di solito definibile conservatore:
Questo è avvenuto sicuramente fino al 1948, in modo assoluto e continuo, in base al concetto hegeliano di "cittadino al servizio dello Stato", che ha permeato l’assetto degli Stati Costituzionali dei primi del novecento.
E' solo dopo la fine della 2° Guerra mondiale, infatti, che questi “Principi”, si sono, finalmente, concretizzati nella «Carta Costituzionale», dopo una guerra di popolo, quale fu quella della «Resistenza», che ha ribaltato il concetto hegeliano del "dovere del cittadino".
Da allora, "lo Stato è al servizio del cittadino", o dovrebbe esserlo, almeno in linea di principio.
Da allora la nostra battaglia e le nostre aspirazioni, oggi come ieri, si sono sempre basate sulla richiesta ai nostri “Rappresentanti” di rispettare, nella loro azione di governo, questi "Principi" succitati, anche se sempre invano.
Il rispetto di questi Principi, infatti, concretizzerebbe, in Italia, finalmente, una buona Democrazia!
Ogni volta, però, il “Potere”, sotto diverse forme e in diversi modi, ha sempre "ingoiato", insieme ai Principi succitati, anche le aspirazioni popolari.
Vediamo in quali occasioni:
In nome della Guerra fredda, dopo il '48, questi Principi furono momentaneamente, di nuovo «ingoiati», anche se parzialmente, da parte del “Potere catto-destrorso”. E questa fu la prima occasione popolare persa, dopo un avvio esaltante di speranza!
La seconda occasione popolare persa, avvenne, dopo 20 anni, , con il movimento del “68”, che, in nome dell'ordine sociale e dell'appartenenza alla Nato, fu «normalizzato» e addirittura “demonizzato” dal Potere, sempre di destra.
La terza occasione popolare persa, avvenne in occasione della stagione di «mani pulite», durante la quale l'azione di un gruppo di magistrati, supportati dal popolo, decretò, almeno ufficialmente, la fine di una prima Repubblica corrotta e irrispettosa dei Principi Costituzionali.
Anche questa azione, simbolo dell'aspirazione di un popolo, fu ingoiata dal «Potere» economico e partitico, sempre di destra, in nome dell'anticomunismo e con la promessa di un Bengodi. Nacque, infatti, un nuovo “Potere”, ancora peggiore del precedente; si avviò, infatti, l’era di Berlusconi: personaggio Piduista, vorace a livello pubblico e privato, privo di ogni remora morale e divoratore di “Principi".
La quarta occasione popolare che, però, non dobbiamo assolutamente perdere è quella che si sta vivendo oggi, per l’abbarbicamento, nelle Istituzioni, di una “ casta" servile alle oligarchie dei partiti, che vorremmo tanto “cacciare”, dopo i disastri sociali, da loro provocati.
Invece, la casta sta resistendo perché sta appoggiando l'avvento di un nuovo "Potere" costituito da un "Governo tecnico-economico”, imposto dal mondo della Finanza Internazionale, in nome di una Crisi Economica Italiana, Europea e Mondiale.
Il fatto gravissimo è che, entrambi, non rappresentano minimamente il Popolo italiano; la prima perché composta di “nominati", il secondo perché non “eletto” da noi.
Ogni volta che un nuovo Potere si impadronisce del Paese e "ingoia" la protesta popolare, lo fa sempre "in nome di..." e, purtroppo, finora è sempre riuscito a giustificarlo presso il popolo!
Oggi però non dobbiamo farci convincere, anche perché sono poco credibili!
Basta, infatti, che ci chiediamo:
Vi sembra questo, governato dalla attuale "casta", per interposta persona, un Paese credibile e affidabile, requisiti indispensabili per farsi prestare i soldi?
Neanche il più formidabile Governo Tecnico riuscirebbe a risolvere, in tempi brevi, la nostra attuale situazione economica, creata da Berlusconi, figuriamoci un Governo Tecnico sotto ricatto di ABC e dei loro servi, ai quali interessa solo: continuare a rubare, mantenere i loro privilegi, rioccupare il Potere, fregandosene del "bene" degli italiani.
Con la crisi, al contrario, c'entrerebbero:
Finora l'unica cosa certa che è stata attuata, è :
l''impoverimento delle classi medio basse, costrette a pagare un debito pubblico creato per incapacità e corruzione, soprattutto, delle classi politiche e del ceto alto.
Da quanto sopra, si vede chiaramente "l'arroganza del Potere", a mezzadria tra quello economico e quello partitocratico, che, dopo un periodo di disorientamento per i risultati delle Amministrative, si è già riorganizzato per disattivare la protesta popolare e, quindi, sta cercando di ingoiarla di nuovo, con la solita tecnica: demonizza i possibili nuovi oppositori e allestisce finti "teatrini", quali:
Proviamo, anche noi, a compiere "l'impresa Titanica" di cacciare il nostro "Crono".
Organizziamoci e, soprattutto, cambiamo il nostro modo di fare le scelte politiche, non facendole più per "appartenenza". (di questo ne parleremo nel prossimo post)!
Quindi:
Un abbraccio
Non voglio rovinarvi il «rito del caffè e della rosa, ma ritengo doveroso lanciare "un allarme", per far sì che non si vanifichi, ancora una volta, la nostra protesta.
Un allarme, perché stiamo vivendo, di nuovo, delle situazioni spiacevoli, come, purtroppo, nella storia italiana, si sono ripetute spesso.
Infatti, dopo proteste e azioni di popolo contro una “casta tenace, incapace, vorace e mendace”, veicolate principalmente dal web in questi giorni, si ha la netta sensazione che questo «Potere», rappresentato dalla "Partitocrazia" unita anche, ai "Poteri Forti", si sta, di nuovo, organizzando per «ingoiare» ogni possibile azione popolare diretta contro di essa, così come faceva Crono che ingoiava i figli per non essere detronizzato.
Non so se conoscete il mito di Crono; è un «mito» che merita di essere conosciuto perché è, appunto, la metafora del «Potere" e di quello che fa il «Potere», quando si sente minacciato.
“Crono era il padre di Zeus e gli era stato pronosticato che uno dei suoi figli lo avrebbe detronizzato. Crono cercò di sventare il pericolo profetizzato, facendo l'unica azione che ogni potente fa quando si sente minacciato: uccide chi lo minaccia, ingoiandone anche i “Principi” ispiratori . Ogni volta, infatti, che Rea, la moglie, partoriva, Crono si faceva portare il neonato e lo divorava. Rea, stanca di questo eccidio, decise di tenere nascosta la nascita di Zeus, che pose in una caverna, facendolo nutrire a latte e miele dalle ninfe. A Crono, Rea mandò un sasso avvolto in un telo, spacciandolo per il neonato, che fu subito ingoiato. (E' il caso di dire che il Potere è «cieco» perché, nella sua ossessione, non si avvede nemmeno cosa ingoia; per lui l'importante è l'azione). Crono, è il simbolo del POTERE, perché, come il Potere, finge di essere un buon padre, invece è oppressivo e ossessionato, e, per questo, non tenta di far crescere il figlio, ma lo trattiene a sé, e, nel suo falso e affettuoso abbraccio maschile, lo uccide. Crono, come il POTERE, chiede in continuazione, ma non dona, non offre, nulla di sé; è un predatore in ricerca perenne della preda. E' abituato ad essere servito, non a servire. Difficilmente è felice perché la sua energia è diretta solo a carpire; il suo sguardo è fisso su chi possiede energia positiva e passa dall'odio alla ossessione di possedere. Il "Mito" termina, con una “Impresa Titanica» (Zeus ed il fratelli erano appunto Titani). Zeus, dopo aver fatto rigurgitare, con una pozione, i fratelli, dalla pancia di Crono, con essi, diede battaglia e sconfisse il tiranno e i suoi accoliti“.
Il comportamento di Crono è, appunto, il comportamento tipico del «Potere», che si ripete nel tempo e in ogni parte della terra e si è ripetuto anche in Italia, in diverse occasioni.
Premesso che, se scorriamo la Storia d'Italia, dall'Unità fino ad oggi, ci accorgiamo che l’Italia stessa è stata sempre dominata almeno da un «Potere», di solito definibile conservatore:
la Chiesa Cattolica, i Savoia, il Fascismo, l'anticomunismo, il Berlusconismo, la Partitocrazia e, sempre , sopra tutti, quello «occulto» dei «Gruppi Economici».
Ogni cambiamento è sempre avvenuto solo perchè un «Potere» ha scalzato un altro «Potere», mentre le masse popolari, sono state di volta in volta esautorate o impossibilitate a partecipare, a causa di un Sistema Statale generalmente autoritario, per cui “Principi" quali:
Libertà, Uguaglianza, Equità Sociale, Solidarietà, Giustizia, Moralità, Buon Governo.
sono stati, e lo sono anche oggi, sempre ben custoditi nella “pancia" del Potere stesso. Questo è avvenuto sicuramente fino al 1948, in modo assoluto e continuo, in base al concetto hegeliano di "cittadino al servizio dello Stato", che ha permeato l’assetto degli Stati Costituzionali dei primi del novecento.
E' solo dopo la fine della 2° Guerra mondiale, infatti, che questi “Principi”, si sono, finalmente, concretizzati nella «Carta Costituzionale», dopo una guerra di popolo, quale fu quella della «Resistenza», che ha ribaltato il concetto hegeliano del "dovere del cittadino".
Da allora, "lo Stato è al servizio del cittadino", o dovrebbe esserlo, almeno in linea di principio.
Da allora la nostra battaglia e le nostre aspirazioni, oggi come ieri, si sono sempre basate sulla richiesta ai nostri “Rappresentanti” di rispettare, nella loro azione di governo, questi "Principi" succitati, anche se sempre invano.
Il rispetto di questi Principi, infatti, concretizzerebbe, in Italia, finalmente, una buona Democrazia!
Ogni volta, però, il “Potere”, sotto diverse forme e in diversi modi, ha sempre "ingoiato", insieme ai Principi succitati, anche le aspirazioni popolari.
Vediamo in quali occasioni:
In nome della Guerra fredda, dopo il '48, questi Principi furono momentaneamente, di nuovo «ingoiati», anche se parzialmente, da parte del “Potere catto-destrorso”. E questa fu la prima occasione popolare persa, dopo un avvio esaltante di speranza!
La seconda occasione popolare persa, avvenne, dopo 20 anni, , con il movimento del “68”, che, in nome dell'ordine sociale e dell'appartenenza alla Nato, fu «normalizzato» e addirittura “demonizzato” dal Potere, sempre di destra.
La terza occasione popolare persa, avvenne in occasione della stagione di «mani pulite», durante la quale l'azione di un gruppo di magistrati, supportati dal popolo, decretò, almeno ufficialmente, la fine di una prima Repubblica corrotta e irrispettosa dei Principi Costituzionali.
Anche questa azione, simbolo dell'aspirazione di un popolo, fu ingoiata dal «Potere» economico e partitico, sempre di destra, in nome dell'anticomunismo e con la promessa di un Bengodi. Nacque, infatti, un nuovo “Potere”, ancora peggiore del precedente; si avviò, infatti, l’era di Berlusconi: personaggio Piduista, vorace a livello pubblico e privato, privo di ogni remora morale e divoratore di “Principi".
La quarta occasione popolare che, però, non dobbiamo assolutamente perdere è quella che si sta vivendo oggi, per l’abbarbicamento, nelle Istituzioni, di una “ casta" servile alle oligarchie dei partiti, che vorremmo tanto “cacciare”, dopo i disastri sociali, da loro provocati.
Invece, la casta sta resistendo perché sta appoggiando l'avvento di un nuovo "Potere" costituito da un "Governo tecnico-economico”, imposto dal mondo della Finanza Internazionale, in nome di una Crisi Economica Italiana, Europea e Mondiale.
Il fatto gravissimo è che, entrambi, non rappresentano minimamente il Popolo italiano; la prima perché composta di “nominati", il secondo perché non “eletto” da noi.
Ogni volta che un nuovo Potere si impadronisce del Paese e "ingoia" la protesta popolare, lo fa sempre "in nome di..." e, purtroppo, finora è sempre riuscito a giustificarlo presso il popolo!
Oggi però non dobbiamo farci convincere, anche perché sono poco credibili!
Basta, infatti, che ci chiediamo:
- Che c'entrano con la crisi, le recenti nomine, fatte con il famoso manuale “Cencelli”, su AGCOM e AUTORITA’ PRIVACY, ORGANI RAI?
- Che c'entra con la crisi, il mantenimento ostinato del PORCELLUM?
- Che c'entra con la crisi, l' intenzione di stravolgimento della Costituzione e di introduzione del SEMIPRESIDENZIALISMO proposto, sic et simpliciter, senza una revisione dei “pesi e contrappesi” Istituzionali? Tale riforma realizzerebbe addirittura un colpo di Stato perché darebbe al Premier il Potere di sciogliere le Camere.
- Che c'entra con la crisi, la modifica dell'ART. 18? E' stato, infatti, usato come specchietto per le allodole, in quanto le aziende straniere non vengono in Italia ad investire per altri motivi, diversi da quello rappresentato dal demonizzato articolo!
- Che c'entra con la crisi, la mancata autorizzazione all'arresto di De Gregorio?
- Che c'entra con la crisi, la possibile prossima mancata autorizzazione per l'arresto di Lusi, per "lesione alla integrità del Senato, nel suo Plenum"? ( non possono usare il fumus persecutionis perché Lusi è reo confesso).
- Che c'entra con la crisi, il fatto che l'incandidabilità di "pregiudicati" scatterà solo dopo il 2018? Pare che sia in atto una sceneggiata per convincerci del contrario!
- Che c'entra con la crisi, la riforma sul reato di "concussione", per altro, NON RICHIESTA dalla UE? Con la riforma "si spacchetterebbe il reato stesso" così da permettere a Penati e a Berlusconi (processo Ruby) di mandare i reati più gravi dei loro processi in prescrizione! (Lo stuolo di avvocati, ben pagati, farebbe, infatti, ricominciare daccapo i due processi proprio per il cambio delle norme in materia e quindi arrivare sicuramente alla prescrizione).
- Che c'entra con la crisi, il comma 29 del disegno di legge Alfano, in materia di "intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali" che, se approvato dal Parlamento italiano, imporrebbe ad ogni sito web, a pena di pesanti sanzioni, di rettificare i propri contenuti dietro semplice richiesta di chi li ritenesse lesivi della propria immagine? Leggete l'appello di Wikipedia!
Vi sembra questo, governato dalla attuale "casta", per interposta persona, un Paese credibile e affidabile, requisiti indispensabili per farsi prestare i soldi?
Neanche il più formidabile Governo Tecnico riuscirebbe a risolvere, in tempi brevi, la nostra attuale situazione economica, creata da Berlusconi, figuriamoci un Governo Tecnico sotto ricatto di ABC e dei loro servi, ai quali interessa solo: continuare a rubare, mantenere i loro privilegi, rioccupare il Potere, fregandosene del "bene" degli italiani.
Con la crisi, al contrario, c'entrerebbero:
- un Decreto sullo sviluppo, comprendente l'aumento delle infrastrutture e delle fonti di energia;
- un DDL anticorruzione serio (senza, però, il DDL sulla limitazione delle intercettazione e la responsabilità diretta dei Giudici);
- una vera riforma del lavoro per contrastare la precarietà e garantire un welfare inclusivo, visto che, in quello approvato, non c'è stato alcun taglio alle oltre vecchie 40 forme contrattuali precarie e nessuna forma di tutela veramente universale per la perdita del posto di lavoro specialmente per le donne e i giovani non impiegati in lavori standard;
- una vera sburocratizzazione e "dimagrimento" delle spese dello Stato;
- una “Freedom of Information Act” ( già approvata in 80 paesi) (salvaguardando la sicurezza nazionale e la privacy), cioè una legge di trasparenza della Pubblica Amministrazione, degli Enti e delle Associazioni senza fini di lucro, come i partiti politici, i sindacati ed altri. Tale Legge garantirebbe, a tutti i cittadini, l’accesso agli atti e ai documenti prodotti dagli stessi, non solo a quelli strettamente personali. Sarebbe un duro colpo alla corruzione e alla concussione, anche se non decisivo! (vedi:nomine RAI, AGCOM, gestione rimborsi elettorali etc.);
- vere Liberalizzazioni, ( non quelle approvate, condizionate dalle lobby);
- una vera Patrimoniale per lo sviluppo;
- una vera lotta alla evasione, (stanando i capitali nascosti nei paradisi fiscali in primis la Svizzera)
- una vera lotta alla malavita organizzata con confisca e vendita del loro patrimonio immobiliare e finanziario;
- tagli alle inutili e insensate spese militari;
- incentivi alla scuola, alla ricerca e alla promozione di brevetti e alla estensione della banda larga;
- asta delle frequenze TV. etc.
Finora l'unica cosa certa che è stata attuata, è :
l''impoverimento delle classi medio basse, costrette a pagare un debito pubblico creato per incapacità e corruzione, soprattutto, delle classi politiche e del ceto alto.
Da quanto sopra, si vede chiaramente "l'arroganza del Potere", a mezzadria tra quello economico e quello partitocratico, che, dopo un periodo di disorientamento per i risultati delle Amministrative, si è già riorganizzato per disattivare la protesta popolare e, quindi, sta cercando di ingoiarla di nuovo, con la solita tecnica: demonizza i possibili nuovi oppositori e allestisce finti "teatrini", quali:
- La finta apertura alla società civile;
- Il finto rinnovamento dei partiti e dei suoi vertici;
- Il finto rinnovamento delle Istituzioni, dichiarato popolare e democratico e necessario per la governabilità, che, se attuato potrebbe realizzarsi in un colpo di Stato, come detto sopra;
- La finta guerra di moralità nella lotta alla corruzione e agli sprechi. Etc.
Proviamo, anche noi, a compiere "l'impresa Titanica" di cacciare il nostro "Crono".
Organizziamoci e, soprattutto, cambiamo il nostro modo di fare le scelte politiche, non facendole più per "appartenenza". (di questo ne parleremo nel prossimo post)!
Quindi:
OCCUPY ITALIA!
OCCUPY I PARTITI!
Un abbraccio
Riproduzione anche parziale permessa previa citazione della fonte.
grandissima metafora.
RispondiEliminaBrava Graziella!
hai il dono della chiarezza. Occorre farti da megafono: sto facendo una diffusione virale del tuo blog in modo che sempre più persone possano riflettere sui temi che tratti. Diffondiamo una nuova cultura, una nuova mentalità