martedì 18 ottobre 2011

Il "Lavoro" in Italia

Care amiche e cari amici,

sorseggiate un ottimo caffè alla nocciola, deliziate il vostro olfatto con il profumo della rosa che fa bella mostra di sé sul tavolino con il suo bellissimo colore rosa pallido, simbolo della gioia che provo ogni volta che mi incontro con voi.
Oggi vorrei raccontarvi una bella “favola”, quella che i nostri Padri Costituenti hanno scritto, articolo dopo articolo, per far sì che il nostro Paese diventasse un luogo degno di essere abitato, per poi, confrontarla con la “realtà” di oggi.

Iniziamo con il “Primo Capitolo” della favola, il cui titolo, oggi, è:

Il “Lavoro” secondo la Costituzione.

Il primo insegnamento, infatti, che ci hanno tramandato i nostri Padri Costituenti, è che “l’avere la possibilità di lavorare” ha delle implicazioni sociali ed individuali molto forti sia per mantenere una Società ordinata sia per la tranquillità personale e famigliare di ogni individuo.

Ne hanno fatto un “Caposaldo” di tutte le “Norme” da rispettare e da sostenere!

Infatti, il lavoro è stato posto al primo comma dell’art. 1 che recita:

art.  1: L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
E poi:
art.  4: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le “condizioni che rendano effettivo questo diritto”.

Ora chiediamoci se questo governo ne ha fatto una bandiera oppure no, rispettando i dettami della Costituzione.
Vi ricordate di Brunetta che voleva cambiare l’articolo 1, non riuscendo a capirne il “perché”, il “significato”, cioè, dell’articolo?
Vi sembra che, con questo atteggiamento, il lavoro possa essere stato messo al primo posto del programma di governo?
Certamente no, anzi mai come in questo periodo in cui siamo anche “ostaggi” e “prodotti”dei mercati bancari e finanziari, il lavoro è merce rara ed è diventata una chimera specialmente per i giovani, eppure questo governo, preso dai problemi del premier, non solo giudiziari ma anche affaristici, non ha fatto alcunché, ritardando l’unica legge che, se fatta bene, potrebbe ridare slancio alla economia, quella “sullo sviluppo”, ammesso che la sappiano fare!

Finora, infatti, abbiamo sentito solo litigi su di essa, reiterati rinvii e diverse ricette provenienti da diversi gruppi della maggioranza.
Litigano anche su chi debba coordinare tutta questa raccolta di proposte presentate, per altro, alla rinfusa e in modo disorganico; litigano anche sui fondi da investire che, come al solito, qualora riescano a trovarli, vengono già tirati da una parte e dall’altra e prenotati a secondo del prevalere di interessi elettorali di un gruppo di potere rispetto ad un altro.
Sembrerebbe, anzi, secondo il nostro Premier, che questa Legge sia quasi inutile; infatti avrebbe fatto intendere, secondo la stampa:

 che l’Italia sta a posto, anzi tranquilla e che è tutto sotto controllo, non c'è fretta anche se  non vi sono i soldi.

Non pensate anche voi che ci stia prendendo in giro , dimostrando una irresponsabilità totale?
Infatti il paese, impaurito, aspetta, speranzoso che qualcosa, questi signori, si decidano a farla, altrimenti, nonostante i diktat dell’Europa e della Bce, sempre sottovalutati e quasi ignorati, saremmo messi proprio male per quanto riguarda il nostro futuro ed allora altro che “promuovere le condizioni per rendere effettivo questo diritto al lavoro! “, così come vorrebbe la Costituzione!
Comunque mi viene un sospetto, ma non è che questi si comportano come “ Due ciechi a fare a sassate”, e non sanno “che pesci prendere” perché “incapaci”?

Finora, con l’acquiescenza dei Sindacati,  preoccupati più a fare politica che a fare il proprio mestiere  che è quello di difendere i “diritti dei lavoratori” , l’unica cosa che questo Governo ha creato è stato “il Precariato”, che rende incerta l’esistenza, toglie il sorriso e sottopone chi lavora a ricatti inqualificabili.

Hanno chiamato tutto ciò “contratti moderni” e “sistema per aumentare i posti di lavoro”.

Direbbe Totò “ Ma fatemi il piacere!”
Un giovane su quattro è disoccupato!
Un numero crescente di laureati va all'estero e trova lavoro! 

"L'Italia non offre futuro ai giovani ed ha un futuro senza i giovani" 
 e, quest'ultimi stanno arricchendo, con le loro capacità e la loro voglia di fare, i paesi che li accolgono!
Noi, invece,  impoveriamo sia in termini materiali che intellettuali! Bravi i nostri Governanti!
Non mi voglio addentrare in argomenti che il mio lettore, che mi segue, conosce meglio di me, ma per aumentare i posti di lavoro le prime azioni da fare, a mio giudizio, sarebbero:

  • investimenti sulla scuola e sulla ricerca per creare tecnologie da esportare;
  • liberalizzazioni e meno burocrazia
  • incentivi e investimenti pubblici
  • uso dei fondi europei, che non vengono utilizzati per svariati motivi, non ultimi l’eccessiva burocrazia e le “tagliole politiche”.
  • creazioni di infrastrutture
  • riforme strutturali in economia, fisco e organizzazione statale
  • fisco equo e spietato verso gli evasori.
  • Ed altro……

Tornando al nostro argomento, "il Lavoro", la Costituzione, però, non si ferma ad analizzare il “diritto al lavoro” e la sua “promozione”, ma ne sottolinea anche i contenuti sociali derivanti da esso, e cioè, parla della “qualità della retribuzione”.

Infatti, chiediamoci se, oggi, chi ha il lavoro, almeno vive una vita “normale” perché viene retribuito in modo equiparato al lavoro che fa e in linea con gli altri paesi europei?
La risposta, purtroppo è negativa!
Infatti, quello che più fa rabbia è che siamo, a livello europeo, i fanalini di coda per quanto riguarda le retribuzioni dei cosiddetti “a tempo indeterminato” mentre sono “ di fame” quelle dei “precari”, cioè quelle dei nostri giovani, che scontano, come detto, anche una disoccupazione tremenda, eppure:

L’art.36 della Costituzione recita:

“ Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.”

Vi sembra che questa generazione di giovani, che, quando non sono disoccupati, sono da “mille euro” al mese, ed anche meno, nella migliore delle ipotesi, possa vivere un’esistenza libera e dignitosa.”, come recita la Costituzione?
Lascio a voi la risposta!

Quelli della “Casta”, nonostante tutto quanto detto sopra:

 Promuovono questo Governo come "Costituzionale, efficace ed efficiente!”

Per forza, questo Governo assicura loro, pur lavorando poco o niente, stipendi e pensioni d’oro, oltre a laute prebende nelle varie “Commissioni Parlamentari”!
Questo se si rimane nell’ambito della “Legalità”, ma ricordiamoci  che abbiamo un Parlamento ed un Governo composti, per buona parte, come una vera "Corte dei Miracoli", da personaggi indagati e condannati per reati gravi, quantomeno per le funzioni che ricoprono.

Per quanto mi riguarda questo è un:
“Governo bocciato!”

Vi abbraccio e al prossimo articolo della Costituzione!


Nessun commento:

Posta un commento