giovedì 8 marzo 2012

8 MARZO

Care amiche e cari amici,

oggi voglio versarvi un buon caffè, e voglio dare, oltre alla rosa, le mimose, non solo alle mie amiche ma anche ai miei amici sposati o fidanzati, affinché questo fiore, con la sua struttura che imita il sole, con il suo colore che imita la luce e con il suo dolce profumo intenso, ricordi loro quale "Preziosità" hanno sempre accanto.


Solo nel rispetto e nell'amore tra uomini e donne, l'umanità può vivere meglio. ( Montaigne)

Oggi, come mia abitudine, ho fatto una ricerca sul web per capire, nella marea di informazioni che il mezzo ci propone, come fosse rappresentata e vissuta questa ricorrenza. 

Mi si è presentato un quadro caoticamente composito che va dalla strage delle operaie a New York nel 1908, il cui ricordo è rappresentato proprio da questa festa, ad analisi storiche sulla emancipazione femminile, alla odierna omologazione consumistica fatta da cene con amiche condite con spogliarelli maschili e, infine, alla rappresentazione ipocrita della cerimonia di consegna di mimose da parte di alcuni convinti spocchiosi maschilisti, per fortuna una  minoranza di uomini, che ritengono, con ciò, e in un giorno solo, esaurito il loro impegno e le loro gentili concessioni verso le donne.

Gran parte delle cose che ho visionato si può definire "spazzatura mediatica", come quei siti maschilisti pieni di luoghi comuni sulle donne, improntati alla piú stupida forma di razzismo o misoginia che dir si voglia, specialmente quelli in cui la Donna viene identificata o con Pandora e o con Eva, considerate, in diverse concezioni, entrambe portatrici di guai e corruzione per l'umanità e per il suo presunto "Signore": "l'Uomo".


Non voglio parlare a lungo della donna nella storia, di cui, al più, mi limito solo citarne i titoli dei capitoli di quella storia, fatta di lungo impegno e di battaglie sostenute per combattere la differenza di genere e per la affermazione dei suoi diritti inalienabili come essere umano.
I titoli sono quelli relativi : alle pari opportunità nella società, al diritto alla rappresentanza politica, al mobbing, allo stalking, alla lotta contro il femicidio e la infibulazione, al diritto alla cultura, alla pillola, all'aborto, al divorzio, al movimento degli  studenti, al '68, alle" streghe son tornate", ai collettivi, al femminismo e, più indietro, a George Sand, alle suffragette, al diritto al voto, agli scioperi per il lavoro, alla eliminazione di soprusi e umiliazioni in ambito societario e famigliare e così via.


Voglio, soprattutto, oggi, dare una rappresentazione, forse, più sincera  della festa dell'8 Marzo.



L' 8 marzo è il tempo infinito del cammino che le donne hanno percorso fino ad oggi per affermare i loro diritti e quello che percorreranno nel futuro e non quello effimero di un giorno all'anno.


L' 8 marzo  è il volto bello e intenso di tutte quelle donne che incontriamo sull'autobus, sui treni, nella metro, nelle strade, nelle scuole, negli uffici, nelle fabbriche, negli ospedali, nelle case e in tutti gli altri luoghi di lavoro e non.


L' 8 marzo è il volto serio e impegnato di tutte quelle donne che fanno, votano, lottano, pensano, sopportano, cambiano, amano, accettano, si sacrificano.

L' 8 marzo è il volto determinato di tutte quelle donne vere che vogliono che la loro esistenza non passi invano e che cercano un equilibrio per essere un po' più soddisfatte nella vita di tutti i giorni, nel sesso, nel lavoro, nelle aspirazioni, nella voglia di dare la loro pennellata originale  nel quadro della vita. 

L' 8 Marzo è il volto luminoso di una donna che sorride.

L' 8 Marzo è il volto sincero e complice di una amica.

L' 8 Marzo è il volto tenero e premuroso di nostra madre.

Un abbraccio.

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