Cari amici e care amiche,
oggi vorrei riportare il testo e la relativa traduzione della immortale e bellissima canzone dei Platters, del 1958, per farci su un bel ragionamento:
oggi vorrei riportare il testo e la relativa traduzione della immortale e bellissima canzone dei Platters, del 1958, per farci su un bel ragionamento:
“They asked me how I knew My true love was true Oh, I of course replied Something here inside cannot be denied They said someday you’ll find All who love are blind Oh, when your heart’s on fire You must realize Smoke gets in your eyes So I chaffed them and I gaily laughed To think they could doubt my love Yet today my love has flown away I am without my love Now laughing friends deride Tears I can not hide Oh, so I smile and say When a lovely flame dies Smoke gets in your eyes Smoke gets in your eyes” | “Mi hanno chiesto se il mio amore fosse veramente amore naturalmente ho risposto che avevo qualcosa dentro che non poteva essere negato Mi dissero che un giorno avrei trovato che l’amore è cieco e che quando il tuo cuore è acceso devi renderti conto che hai il fumo negli occhi Allora risi allegramente al pensiero che essi potessero mettere in dubbio il mio amore ma ora che il mio amore è volato via sono senza il mio amore (senza il mio amore) Ora gli amici mi deridono ed io non posso nascondere le lacrime allora sorrido dicendo “quando la fiamma d’amore si spegne tu hai il fumo negli occhi”. |
Queste parole sembrano la parabola di quello che è successo in questi ultimi anni, in cui, all’inizio, ci siamo illusi ed innamorati di una classe dirigente e. soprattutto, di un Premier che prometteva l’eden, ma era solo “il Paese di Bengodi”!. Qualcuno ci aveva avvertiti e ci aveva detto che il nostro non era amore ma solo fumo negli occhi. Ma noi eravamo infatuati e solo, dopo, quando siamo rimasti delusi e abbiamo aperto gli occhi, ci siamo accorti che effettivamente era solo fumo negli occhi e che la realtà era tutt’altra cosa e che, per di più, ci aspettavano tempi durissimi. Comunque, là per là, ci siamo ulteriormente illusi che anche la nostra classe dirigente sarebbe stata solidale con noi, facendo, anche loro, i sacrifici richiesti dalla situazione economica. Invece, no! Hanno varato la solita cortina di fumo per oscurarci la vista. Infatti, leggendo i giornali, abbiamo scoperto che i nostri Onorevoli hanno pensato, ma non è ancora deciso, essendo la manovra all’inizio della discussioe:
- Applicare il CONTRIBUTO di SOLIDARIETA’ ai ricchi. Allora abbiamo pensato: “ricchi sono anche i nostri onorevoli”, quindi pagheranno! Leggiamo che, addirittura, hanno deciso che loro, per redditi oltre i 90.000 € pagheranno il 10% ( 5% per gli altri) e per redditi oltre i 150.000 € pagheranno addirittura il 20% ( 10% per gli altri). Quindi, abbiamo pensato, “meritano tutta la nostra ammirazione!” E no il trucco c’è! L’articolo 13 della manovra, dal titolo “riduzione dei costi degli apparati istituzionali”, specifica che “a seguito di tale riduzione il trattamento economico non può essere comunque inferiore a 90 mila euro lordi l’anno”. Quindi, comunque, si sono assicurati il minimo di stipendio e la Solidarietà va a farsi benedire!
- Varare il principio della INCOMPATIBILITÀ. Il comma b3 dello stesso articolo introduce, infatti, anche l’incompatibilità della carica parlamentare con qualsiasi altra carica pubblica elettiva. Quindi i nostri attuali onorevoli non possono più fare i sindaci, presidenti di Provincia e Regione, ma anche consiglieri, e, perciò, perderanno anche i relativi emolumenti. Assolutamente no! Per non mettere in agitazione nessuno, l’incompatibilità si applicherà “a decorrere dalla prima legislatura successiva all’entrata in vigore del presente decreto”.
- Varare il principio di vietare il DOPPIO LAVORO. Sarà allora impedito di fare un doppio lavoro mentre si siede in Parlamento? Assolutamente no! Sempre l’articolo 13 stabilisce che “l’indennità parlamentare è ridotta del 50 per cento per i parlamentari che svolgano qualsiasi attività lavorativa per la quale sia percepito un reddito uguale o superiore al 15 per cento dell’indennità medesima”. Ci si aspetta quindi un taglio di circa 7 mila euro, la metà dello stipendio di un parlamentare. Ma non è così: l’indennità non è l’intero stipendio (formato anche da rimborsi per collaboratori, viaggi, spese telefoniche, ecc.) ma per i deputati ammonta a 5 mila 486 euro. La “stangata” per i 446 doppiolavoristi ammonta quindi a 2743 euro netti. Che a fronte di redditi da 100 mila euro in su, sono solo briciole.
- Calmierare i loro RISTORANTI. Ma erano solo spot, infatti gli onorevoli stomaci non hanno risentito della manovra. Ad agosto, convocati d’urgenza a Roma per discutere le misure economiche, i senatori hanno trovato il ristorante di Palazzo Madama aperto e pronto a saziarli. Naturalmente allo stesso prezzo di prima delle vacanze. I primi piatti restano a 1,60 euro, i secondi tra 2,60 e 5, 23 euro (per filetto di carne o di pesce, prezzo massimo), e i dolci al carrello valgono ben 70 centesimi. Con questi prezzi non faremmo più la spesa, ma andremmo a mangiare tutti al ristorante, serviti e riveriti!
- Abolire diverse PROVINCE E diversi COMUNI. Pensano di abolire 36 province (quelle sotto i 300mila abitanti) e l’accorpamento di un migliaio di piccoli comuni (quelli sotto i 100 abitanti). Naturalmente il processo inizierà dopo le prossime amministrative e previo censimento da cominciare nell’autunno 2011! Evviva! Ma, tra l’altro, non potrà andare come annunciato: le province a rischio si stanno già organizzando per accorpamenti con le attigue, per mantenere gli uffici già presenti nelle due località. Per farlo basterà superare i 500mila abitanti. Quindi, sarà eliminata solo qualche poltrona, anche se province più grandi consentiranno una moltiplicazione degli incarichi. Quindi “Tutto cambi perché nulla cambi!” Per quanto riguarda i Comuni la guerra interna alla maggioranza è appena cominciata, quindi è difficile che la cosa vada in porto. Addirittura hanno fatto dire agli uffici tecnici ministeriali che “ attuare questi tagli sarebbe più costoso che mantenere gli apparati”. Ma fatemi il piacere, direbbe Totò!
- Limitare i costi dei VOLI per gli Onorevoli. Si vuole stabilire che i parlamentari, gli amministratori pubblici e i dipendenti dello Stato continueranno a volare sempre gratis, ma in classe economica. (Il problema però è che volano gratis anche quando vanno in vacanza..) Mentre i ministri, al contrario della precedente legislatura guidata da Prodi, continueranno a far "volare i loro privilegi" sugli aerei di Stato.
Qualche Onorevole, per quanto detto sopra, forse, esclamerebbe;” Ma è giusto fare così! Ma che scherziamo, vogliamo abolire i nostri diritti acquisiti?”
Ha ragione, Onorevole! Verità sacrosanta! Ma allora non toccate nemmeno i nostri, uno per tutti, il TFR!
Poi non prendeteci più in giro, perché, oggi, non ci fidiamo più e, con l’ausilio di giornali non schierati, e della grande famiglia del web, leggiamo tutto quello che scrivete e che ci volete gabellare per buono!
SAPPIATE: NON ABBIAMO PIU’IL FUMO NEGLI OCCHI!
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