giovedì 25 agosto 2011

Brunetta, novello Caio Mario, quello che....

Cari amici e care amiche,
ben trovati, gustiamoci il nostro buon caffè, è così profumato ed invitante e pronto a coccolarci.. 
mentre la rosa, ci accarezza con i suoi petali vellutati, emanando il suo delicato profumo..
e così la nostra amicizia diventa ancora più dolce e le nostre chiacchiere ci fanno compagnia, riscaldandoci il cuore.

Ed ora iniziamo  con questo post, ad attuare quanto annunciato ieri.

-Oggi si festeggia San Ludovico e quindi diamo gli auguri agli amici e alle amiche di "un caffè da Graziella" che si chiamano Ludovico e Ludovica.

-Consiglio del giorno: 
Con questo caldo, bevete spesso, ogni 15 minuti un sorso d'acqua naturale (almeno 2 litri al giorno)

Infine, passiamo alla galleria dei ritratti:
Il primo personaggio, come vi avevo detto, è Renato Brunetta.



 Brunetta, novello Caio Mario, quello che……                                                            (Prima Parte)

...........è stato tacciato da Tremonti di cretinismo, oggi, sta vivendo il « primo sogno della sua vita» ed è per questo, che dopo l'ennesimo insulto, quello di Bossi che lo ha definito " nano veneziano che rompe i c...», non ha mai pensato di rassegnare dignitosamente le dimissioni, e di lasciare il suo  «seggiolone» di comando. 
Infatti egli, non appena è stato nominato ministro, si è sentito e, tuttora, si sente
un novello “Caio Mario”.
Caio Mario era  quel generale a cui il Senato di Roma aveva affidato un esercito repubblicano, composto da coscritti demotivati, inefficienti e imbelli, e lo ha trasformato in una compagine vincente, che poi, ha creato un impero millenario.
Anche al nostro Generalone è stato affidato, secondo il comune sentire, un esercito scalcinato, senza disciplina, e demotivato: l'esercito dei dipendenti pubblici!
Anche egli, allora, ha pensato di trasformarlo in una compagine vincente, con la differenza che Caio Mario conosceva il suo mestiere, e sapeva cosa fare …….!
Il nostro redivivo Mario, dall'alto della sua grandezza, ( si fa per dire...) è salito, invece, metaforicamente parlando, sul suo cavalluccio a dondolo, ha cinto la spada, entrambi di legno, ha calcato sulla testa il cimiero di latta, e si è lanciato, lancia in resta, contro l'orda degli «infedeli dipendenti pubblici».
Ha, quindi,  cominciato ad applicare, quelle, che lui credeva fossero le uniche «Regole» di Caio Mario, usate, da quest’ultimo, per motivare i suoi soldati. Il sogno del nostro eroe era di eguagliarlo! 
«La prima regola»: la truppa va intimidita!  
Allora il nostro ineffabile Generalone inizia le sue esternazioni definendo tutti i dipendenti pubblici
« fannulloni», minacciandoli. Non salva nessuno, vuole solo impaurire e farsi temere, per far sì che i migliori si impegnino sempre più ed  i fannulloni finalmente lavorino.
Risultato: ha fatto incaz...re solo la parte più numerosa, quella che lavora; l'altra, di solito assunta solo per raccomandazioni ci ha riso sopra, perché tanto, in caso di bisogno, il santo in paradiso che lo avrebbe protetto, ce l'aveva. 
«La seconda regola»: la truppa deve stare sempre in salute!  
Ammalarsi è reato, per cui il nostro Generalone vara una cervellotica serie di direttive che mette in ambascia solo i medici di base, ottenendo, salvo un primo momento di messa a punto, poco o nulla.
Allora, il nostro Generalone, stabilisce che lo stipendio venga decurtato per ogni giorno di malattia.
Stabilisce, inoltre, che l'orario delle visite fiscali diventi più ampio; (solo nel caso di arresti domiciliari si ha questa norma!).
Risultato: vengono colpiti soprattutto quelli che veramente stanno male, gli altri, probabilmente hanno un doppio lavoro, per cui se ne fregano delle detrazioni, tanto guadagnano di più lavorando altrove e comunque, eventualmente, sono bravi a giustificarsi per l’assenza, magari con un compiacente certificato di “visita specialistica”, al momento dell’arrivo del medico fiscale... e per di più, il nostro ministro fa sì che venga violata ogni regola di privacy! 
«La terza regola»: la decimazione!  
Solo dopo, si è accorto ( qualcuno sicuramente glielo ha suggerito!) che non poteva applicarla e allora, non potendo avere questo potere il nostro Generalone che fa?
Si rivolge ai suoi amici di governo e, approfittando del decreto della manovra 2011, ancora in corso di approvazione, soprattutto appoggiato dall'ex «socialista» Sacconi, folgorato oggi anche lui, sulla via del Governo, dal liberalismo più selvaggio, cerca:
  • di attaccare le pensioni ma non vi riesce o almeno lo fa in parte prendendosi l’epiteto di « nano veneziano...» da parte di Bossi; Il suo motto potrebbe essere: “ i lavoratori devono lavorare di più e più a lungo!”;
  • di introdurre la regola del licenziamento indiscriminato, fregandosene di ogni diritto acquisito da parte dei lavoratori, con cento cinquant'anni di lotta sindacale e fregandosene dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori; ( L'Europa, in effetti, aveva dato indicazioni di risolvere lo squilibrio tra lavoratori con posto fisso e lavoratori precari, di qui la geniale soluzione del nostro eroe, e il suo motto potrebbe essere: “i lavoratori diventino tutti precari»,) Evviva!
  • di introdurre la regola del trasferimento, cioè l'allontanamento dai ranghi, a semplice giudizio del dirigente; il suo motto potrebbe essere: “ i lavoratori devono stare sempre attenti, altrimenti……!”
  • di attaccare la tredicesima cercando di trasformarla in un incentivo, quando invece questa fa parte del contratto; il suo motto potrebbe essere: “ i lavoratori non hanno diritto alla retribuzione, ma solo alle elemosine, sotto forma di premi, se si comportano bene, però!”
  • di congelare, per due anni, l'erogazione del TFR, anzi cerca di introdurlo nello stipendio, così che venga tassato ulteriormente! Ma il TFR non sono soldi dei lavoratori che vengono solo messi da parte? Il suo motto potrebbe essere “ i lavoratori devono contribuire a sanare il dissesto provocato dal governo e dagli speculatori internazionali, al posto dei ricchi!” 
ALTRO  CHE DECIMAZIONE,  SE  SI  APPROVASSE  ANCHE  SOLO  UNA  PARTE,  SAREBBE  UN  MASSACRO   GENERALE!!!!!

Caro Ministro, e qui divento seria, penso che la sua ricetta e il suo modo di fare, nonostante Lei si dichiari “bravo” e soprattutto «liberista», siano sbagliati alla base, frutto solo di arroganza, di ignoranza politica ed amministrativa e soprattutto nasconde solo velleità demagogiche, in linea con il suo mentore Berlusconi.            
 Credo, invece:
  • che il personale, per primo, debba essere selezionato per meriti e non per raccomandazioni dei politici! Lei non ha fatto nulla in tal senso! Forse perché avrebbe tolto il potere ai politici come Lei?
  • che il personale poi debba essere sempre aggiornato! Non ho visto alcuna azione in tal senso!
  • che i dirigenti, poi, debbano essere capaci! ( la forza dell'esercito romano erano i centurioni). Lei non ha speso neanche una parola contro queste figure importantissime sulla “Efficienza” della macchina burocratica, ma ha infierito solo contro i cosiddetti peones! chissà perché….?
  • che debba essere attirata all’impiego pubblico, levandola al privato, gente brillante e capace, offrendo loro uno stipendio adeguato ( gli imperatori romani, o i generali romani, aumentavano il soldo alla truppa per averla fedele e pronta a morire per loro! ) Questo è un metodo intelligente per aumentare l’”Efficienza” della burocrazia, come ha fatto in questi ultimi anni di crisi la Germania, ottenendo risultati eccezionali e favorendo così lo sviluppo. Mi viene un dubbio, ma Lei conosce il significato di “Efficienza” o di “Efficacia” di una azione? Dai risultati ottenuti, credo proprio di no!)
  • che lo Stato debba essere meno invasivo, meno pervasivo e soprattutto più chiaro nelle leggi così che si possano evitare furberie sia da parte dei cittadini sia da parte dei burocrati, a causa delle cosiddette «interpretazioni di legge» che servono solo a far perdere tempo ai cittadini onesti e a far prosperare la categoria dei furbi che sfrutta i « cavilli», arricchendo una pletora di avvocati, magari alimentando la corruzione, necessaria per “ungere le ruote”!.
  • Che lo Stato, in ambito burocratico, debba perciò attuare ogni tipo di «liberalizzazione», parola che per Lei dovrebbe essere magica e dovrebbe rappresentare il  suo «credo». Non ho visto nulla in tal senso!
  • che il personale degli uffici debba essere adibito non ad «istruire le pratiche», ma solo per effettuare «controlli» continui sull'operato del cittadino nel corso di attuazione. Le pratiche, di solito, vengono preparate da specialisti, quindi, basta responsabilizzarli anche sul piano penale, così come avviene nei paesi civili, specialmente quelli anglosassoni, di cultura veramente liberale!
Non so, se la mia, sia la ricetta esaustiva ma, sicuramente,  è migliore della sua, e proviene da una persona dotata solo di buon senso, per cui La invito a «  poggiare, ben saldi, i piedi per terra»! La Sua, a mio giudizio, appare non una «Riforma del Pubblico Impiego», ma solo una «Vendetta contro il Pubblico Impiego»! 
Caro Ministro, se nell'articolo si è incorsi in qualche inesattezza, sicuramente non voluta, o volesse entrare nel dibattito, La invitiamo ad occupare lo spazio dei"commenti",  ed eventualmente siamo pronti a fare le dovute rettifiche!

A domani, amici, e....... alla prossima puntata!

3 commenti:

  1. Cara Graziella, la tua rubrica "la galleria dei ritratti" è pungente, satirica e piacevolmente letteraria!!!Il paragone tra il ministro Brunetta e il generale Caio Mario è una trovata geniale. Peccato che a volte emulare una persona grande non riesca proprio a tutti!!!
    È mia opinione che come sempre si accumuni la parte buona da quella cattiva e che per colpire quest’ultima si recano danni irreparabili all’intero sistema. Oggi la credenza più comunque sui famosi posti pubblici è che sia di appannaggio solo di quelle persone il cui unico merito sia la raccomandazione (o del politico o del dirigente d’azienda). È opinione comune, alimentata tra l’altro dal nostro ministro, che tali persone siano solo “fannulloni”!!! È vero che molti di loro hanno alimentato tale diceria non apportando nulla con il proprio lavoro, con il proprio talento e con la proprio professionalità. Ma è anche vero che molti, la grande maggioranza, lo hanno fatto e lo fanno, e mettono a servizio del paese la propria professionalità, il proprio talento e la propria serietà!!! E allora mi chiedo perché accomunare tutti sotto ovviamente l’opinione negativa, colpire indistintamente e negare così la giusta dignità al lavoro?
    Invece di intimorire, punire e mortificare il proprio “esercito” si dovrebbe pensare a incentivarlo, alla giusta occasione premiarlo e motivarlo…solo così un ”esercito” vince le sue battaglie adottando le sue migliori strategie!!! Però devo dire che questo avviene anche nel mondo del lavoro “privato”. Forse è nella forma mentis dei capi vedere i propri dipendenti come schiavi e non come risorse. Bisognerebbe fare esattamente il contrario. Bisogna motivare chi lavora, premiarlo e gratificarlo per il suo operato giusto e correggerlo, sempre con il dovuto rispetto, per il suo operato sbagliato. Bisogna contribuire alla crescita professionale dei dipendenti, bisogna aggiornarli e formarli perché diventino veramente una risorsa e non schiavi da sfruttare!!! Finchè non si capirà che un "soldato" deve essere motivato a combattere e ad addirittura morire per il proprio “generale”, non si attuerà mai quella riforma del lavoro o dell'economia tanto agognata. Finchè siamo sempre e solo persone da sfruttare e non risorse da utilizzare non riusciremo a vedere i frutti reali di una ripresa economica e sociale. La stessa Costituzione ci dice che l'Italia è fondata sul lavoro. Forse è sfuggito, ahimè a molti e non solo al nostro “generalone”, che il lavoro a cui si riferivano i padri costituenti era un lavoro in cui si dava per scontato che la dignità del lavoratore non venisse mai violata!!!

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  2. Carissima,
    cosa dire al tuo commento?
    GRAZIE! è una gemma preziosa.

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  3. Cara Graziella,
    sei tu che stimoli con i tuoi post a esprimere ciò che si pensa. E visto che ci dai questa occasione voglio approfittare per aggiungere un'ultima cosa. Spero che si pensi anche ai non "arruolati"...a noi lavoratori o aspiranti lavoratori serve solo un'OCCASIONE!!!quale giovane appena laureato o senza esperienza di lavoro, senza essere conosciuto possa dire “prendetemi io sono bravo”? In teoria nessuno. Può solo dire, ho studiato, ho rispetto verso me stesso e verso il lavoro, credo nelle mie capacità, datemi un’OCCASIONE per dimostrare tutto ciò!!! Ecco cara Graziella, ecco Ministro cosa ci serve in questo paese: OCCASIONI in cui mostrare a noi stessi per primi e agli altri le nostre capacità. OCCASIONI per poter contribuire all’economia del nostro paese, alla sua produttività e alla sua competitività. OCCASIONI!!!Purtroppo l'Italia detiene il primato del tasso di disoccupazione più alto...e questo come se lo spiega caro Ministro??? come mai tiene le sue "truppe" sparpagliate e inattive??? perchè non pensa ad "addestrarle"????perchè????

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