Cari amici e care amiche,
eccoci di nuovo insieme per un buon caffè e per chiacchierare amichevolmente...
A proposito di chiacchiere, ieri passeggiando sulla spiaggia, sono arrivata al molo e lì ho incontrato Andrea, un vecchio pescatore, che conosco da quando ero bambina.
Ricordo ancora le lunghe conversazioni che facevano lui e il mio papà, mentre io mi divertivo a guardarlo, incuriosita dalle rughe che fin da allora gli solcavano il viso, così fitte da sembrare un arabesco, tanto erano state scolpite dal sole e dalla salsedine.
Oggi è molto anziano e, come tutte le persone anziane, ha raggiunto quella mitezza di carattere che sfocia nella cordialità e nella disponibilità a parlare, soprattutto se gli si chiede di raccontare qualche episodio della sua vita tutta trascorsa fra barca, mare e sole .
A me piace sentirlo parlare dei suoi ricordi, perchè ha un modo tutto suo, molto "romanzato" nel raccontarli..
Se poi gli si chiedono spiegazioni sulla preparazione del sugo di pesce che lui preparava a bordo, è uno spettacolo sentirlo raccontare..
Inizia a raccontare che, quando era giovane, ( pensate quanto tempo fa, perchè ora ha più di 80 anni ) le risorse erano poche e la miseria era tanta ed anche tanta era la fatica. A bordo si mangiava il pesce pescato , chiaramente, ma non quello da riportare per vendere, quello di poco valore, spinoso e di taglia piccola, però molto saporito, e come ingredienti a disposizione dei "cuochi", c'erano solo scorte non deteriorabili, come aglio, prezzemolo, peperoni secchi, aceto ( o vino andato in aceto ), olio, conserva di pomodoro, pasta secca.
Con questi ingredienti è nata la vera cucina marinara!
Comunque, l'ingrediente fondamentale è, ovviamente, la freschezza del prodotto, ed è importante anche la scelta oculata del tipo di pesce da usare per ogni tipo di ricetta. La cucina marinara e' priva di fronzoli, ma ricca di gusto e di sapore!
Ma torniamo alla ricetta che preparava a bordo Andrea e che ripete sempre con piacere, sicuramente perchè è legata ai suoi ricordi di pescatore, cioè il sugo di pesce per condire la pasta , ed io ve la passo subito!
LA PASTA AL SUGO DI PESCE di Andrea!
La lavorazione di questa ricetta comporta tempi lunghi di cottura .
Si inizia mettendo in una padella capiente, abbondante olio a fuoco alto, nel quale caleremo degli spicchi di aglio che faremo imbrunire, ma non bruciare. Poi li togliamo e aggiungiamo la conserva che stempereremo con acqua ( Andrea racconta che a bordo, si usava l'acqua di mare, perchè, allora, dice, il mare era pulito.. ) mescolando con un cucchiaio di legno. Faremo cuocere un poco e quindi inizieremo a mettere i pesci a più lunga cottura , tipo calamari e seppie , poi pannocchie e gamberetti; dopo diversi minuti inseriremo i pesci piccoli, diciamo di scarto, tipo lo scorfano e similari . L'acqua deve coprire tutti gli ingredienti e si lascia cuocere il tutto fino a che l'acqua non si ritiri e raggiunga la giusta consistenza di un sugo normale.
Altra operazione da fare , nel frattempo, è quella di rosolare i peperoni secchi in un padellino con un po' di olio , a fuoco basso, girandoli spesso e velocemente, fino a che non si induriscono. Questa è una operazione molto delicata, perchè i peperoni possono bruciarsi .
E' questa forse la parte più difficile della ricetta; infatti, Andrea raccomanda di fare molta attenzione.
E quando arriva a questo punto della descrizione della ricetta, si ferma sempre, perchè gli piace mettere in evidenza che lui , rispetto ai suoi compagni , era bravissimo a togliere al momento giusto i peperoni, ed evitava sempre che si bruciassero, perchè poi non si potevano più utilzzare per il sugo, in quanto il loro sapore diventava amaro .
( Io ho i miei dubbi, e penso che gli sarà successo sicuramente qualche volta di averli fatti bruciare ...)
Una volta rosolati i peperoni, li metteremo in un mortaio di legno e con un pestello li tritureremo.
Cotta la pasta, di solito spaghetti, e al dente, filtreremo il sugo, e lo verseremo sugli spaghetti e, mescolando, aggiungeremo i peperoni frantumati.
Recuperemo i pesci buoni che si possono mangiare e li mettiamo insieme alla pasta , se preferite, o li teniamo da parte per mangiarli dopo, e butteremo i pesci spinosi, che sono serviti solo per dare quel gusto unico al sugo, specialmente se non si ha la pazienza di recuperare la parte buona in mezzo a tutti quegli spini .
Alla fine una manciata di prezzemolo tritato completerà il piatto e,
...buon appetito!
A domani, amici, e un abbraccio
Graziella questo post è affascinante, sembrava di leggere la descrizione del vecchio di il vecchio e il mare di Hemingway!!!deve essere speciale questo Andrea per te!!!la ricetta però stavolta credo che la passerò prima a mamma...meglio vederla anche fare ;)
RispondiEliminaun bacione e...
complimenti!
Sono d'accordo con Samantha. Le tue parole sono caricate di un'emozione particolare che non ho trovato negli altri post. Andrea deve toccare particolari corde del tuo cuore se scrivi in questo modo. Sembra proprio di conoscerlo, di amarlo come lo ami tu, di vedere quelle rughe così espressive e piene di una vita ricca di ricordi ed esperienze e..ricette a quanto vedo!!!sembra veramente squisita!e siccome ci hai insegnato che il primo ingrediente è l'amore, proverò a cucinarla alla mia mamma...così magari come dice anche Samamntha se qualcosa va storto c'è sempre lei a guidarci ;)
RispondiEliminagrazie per il buon caffè e per le emozioni!!!