Carissimi amici e carissime amiche,
come state? Siete pronti per condividere altri momenti di felicità, davanti alla nostra tazzina di caffè e alla nostra rosa? Sì ?
Allora godiamoci questa condivisione, è proprio questo che si fa con gli amici, non è vero?
Oggi è stata una bella domenica, da vivere con entusiasmo, per dedicarsi alle attività che più ci piacciono.
A me piace molto passeggiare sulla riva del mare, lo sapete, e così mi sono regalata una bella giornata all'aria aperta, per godermi il sole, ( sempre con attenzione ) e il fresco dell'acqua di mare.
Nel pomeriggio, mi sono dedicata alla mia solita passeggiata in riva al mare, e camminando, mi sono ritrovata al molo e così ho cercato Andrea, ero sicura di trovarlo e infatti l'ho trovato.
Al mio saluto, non risponde con le parole ma con un lieve sorriso e tanto affetto nello sguardo. Penso che anch'io gli ricordo i bei momenti d'amicizia col mio papà, perchè, malgrado appartenessero a mondi diversi, una vera amicizia li legava davvero, e forse papà gli sembrava il figlio che aveva desiderato tanto.
Dopo un pò, guardandomi con i suoi occhi espressivi, mi ha chiesto se avevo gradito la ricetta.
Gli ho risposto di sì, ma, volutamente, gli ho detto che mi preoccupa un pò la difficoltà di rosolare i peperoni secchi. Allora, improvvisamente, gli si illumina il viso e, sorridendo, decide di confortarmi. Così comincia la sua "lezione", dicendo che anche al più bravo cuoco può succedere di bruciarli, (quindi, come penso, sarà successo anche a lui, pur se non lo ammette...) e aggiunge che in cucina, come in ogni altra attività, è importante provare e riprovare, e che dagli errori nasce la esperienza.
Poi, rimane in silenzio, assorto, come se stesse inseguendo dei ricordi e delle azioni passate. Resto in silenzio anch'io per un pò, per lasciarlo immerso nei suoi pensieri, poi gli racconto che avevo parlato della sua ricetta ai miei amici del web e che i miei amici erano rimasti affascinati, soprattutto da lui...
Mi lascio trasportare dall'entusiasmo mentre racconto, ed alla fine, gli esprimo il desiderio che mi piacerebbe scrivere ai miei amici ancora altre sue ricette, ad esempio il brodetto di pesce, che è una sua specialità.
A questo punto , mi ha guardato in modo interrogativo, forse voleva dirmi che non aveva capito bene chi fossero questi amici del web, ma poi ha rinunciato, perchè non era importante questo per lui, era importante che io ci tenessi a questi amici e , soprattutto che io ci tenessi ad avere un'altra sua ricetta.
Vi ho già detto che mi piace ascoltarlo mentre spiega le sue ricette, perchè Andrea non si limita a spiegare sommariamente il procedimento, elencando gli ingredienti, ma colora le sue frasi con le sue originali espressioni e mette nel racconto tutta la sua esperienza accumulata in tanti anni passati sulla barca.
Ed Andrea sa bene che io lo ascolto volentieri , perciò è sempre contento delle mie richieste. Così con un sorriso comincia a spiegare la sua seconda ricetta:
IL BRODETTO DI PESCE
La filosofia del brodetto, in genere, è diversa rispetto a quella dell’intingolo per condire la pasta. In quest’ultimo caso, per la lunga cottura, il pesce viene sfruttato, per cui diventa immangiabile, e, pertanto, si usano pesci spinosi, di scoglio, che poi si buttano.
Nel caso del brodetto, invece, e questo è molto importante, la cottura deve essere relativamente breve, altrimenti il pesce diventa stopposo.
Inoltre, ciò che rende gustosa la pietanza, è la scelta dei pesci, perchè il sapore di ogni pesce, deve potersi unire a quello degli altri, ed amalgamarsi in modo delizioso.
E’ come una partitura di una sinfonia in cui il tema principale viene, di volta in volta rilanciato e sviluppato dai vari strumenti, che con i loro timbri e con le note a loro attribuite, alla fine creano un insieme armonioso e unico. Così il brodetto, a seconda del tipo di pesce che si usa, e dei vari tipi di ingredienti di base, cambia il sapore ed il profumo.
E’ per questo che ogni regione di Italia affacciantesi sul mare, ha un “suo” brodetto!
Il brodetto di Andrea si basa su una scelta ben precisa di pesci:
Seppie, calamari, scampetti, pesce ragno o ragnolo, triglia, nasello, mazzolina o gallinella, pesce prete o lucerna, pannocchie, coda di rospo, gattuccio, scorfano, sogliola, cozze, vongole, ….(chiaramente il brodetto è buono lo stesso, anche se non si riesce a trovare qualche tipo di pesce)
Allora, in un tegame di terracotta con coperchio in alluminio, mettere olio quanto basta per il numero di persone invitate e uno spicchio di aglio; aggiungere polpa passata di pomodoro fresco, maturo e saporito e di buona qualità , un quantitativo abbondante, ed un altro quantitativo di pomodoro tagliato a pezzetti e versare il tutto nel tegame. Il pomodoro dovrebbe coprire i nostri pesci, che cominceremo a mettere nel nostro sugo dopo almeno cinque minuti di cottura del pomodoro. Metteremo come al solito i pesci a più lunga cottura, cioè seppie e calamari e simili, dopo le pannocchie, e dopo ancora, tutti gli altri pesci, per ultime le sogliole e i naselli.
Continuare ancora la cottura fino a che sarà sparito il sapore tipico di pomodoro crudo. Chiudiamo il fuoco e mettiamoci dentro una manciata di prezzemolo. Andrea raccomanda , per gustare al meglio il sapore della ricetta, ( come fanno sempre lui e i suoi compagni ), di immergere delle belle fette di pane raffermo o tostato, nel sugo rimasto nel tegame, dopo aver messo nei propri piatti i pesci, e una volta inzuppate di sugo, di trasferirle nel piatto e ...mangiarle. Sono una delizia!.
E, aggiunge ancora Andrea, che anche l’occhio vuole la sua parte, e così suggerisce che bisogna far accomodare gli invitati attorno al tavolo, poi prendere il tegame di terracotta con ancora il coperchio su di esso e porlo al centro del tavolo, poi con gesto deciso e "teatrale" togliere il coperchio.
Lui lo fa sempre e riceve sempre un applauso dai suoi compagni.
Infatti, agli occhi dei convitati apparirà uno spettacolo meraviglioso e cioè una pietanza in piena ebollizione, quasi ridente e piena di colori forti, che genererà succhi gastrici aumentando la fame.
Ecco perchè è importante il tegame di terracotta per cuocere il brodetto, dice infine Andrea, perchè trattiene a lungo il calore.
Buon appetito!
I racconti di Andrea sono ipnotici...le sue ricette racconti di maestrie di altri tempi...le tue parole emozioni vive e toccanti. Cara Graziella di tutti gli argomenti che tratti con noi nella pausa caffè le due ricette di Andrea sono i più emozionanti!!!
RispondiEliminaveramente sorpresa!!!
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaa ecco si possono bruciare i peperoni secchi!!!vabbè allora non dobbiamo demordere!!!appena riuscita la ricetta della pasta...affronterò il brodetto!!!
RispondiEliminabacione